

Trekking rispettoso dell’ambiente: 5 consigli utili per escursioni a impatto zero
Ridurre al minimo l'impatto delle proprie escursioni nella natura dovrebbe essere la prima regola di ogni appassionato di outdoor. Ecco alcuni consigli da mettere in pratica per non danneggiare gli ecosistemi che si attraversano
Il principio del “Leave no Trace”
Minimizzare l’impatto umano sull’ambiente naturale durante le attività all’aria aperta. Ecco come si traduce il concetto del “Leave no Trace” (“senza lasciare traccia”).
Specialmente in questo momento storico è di fondamentale importanza tenere conto di questo principio.
Chiunque, compresi escursionisti, scalatori, camminatori e appassionati di outdoor, dovrebbero assicurarsi che le loro attività non danneggino l’ecosistema circostante.
Del resto, basta poco per fare la differenza e preservare la bellezza e l’integrità dei luoghi naturali riducendo al minimo gli effetti negativi delle nostre azioni.
Memorizzare alcune semplici pratiche utili e condividerle con il prossimo può aiutare a incoraggiare le persone a vivere la natura in modo responsabile e sostenibile.
Ma può anche essere un primo passo per permettere alle generazioni future di continuare a godere delle stesse bellezze naturali che possiamo ammirare nel presente.
Le buone pratiche da adottare
Nonostante il nostro pianeta e gli habitat che lo compongono stiano deteriorandosi in modo veloce e quasi irreversibile è sempre bene tenere a mente che è proprio l’uomo la causa di tutto questo e che ognuno, nel proprio piccolo, può fare la differenza anche se in misura ridotta.
Si tratta di accorgimenti semplici e facili da adottare, una sorta di vademecum che ogni escursionista dovrebbe seguire, a cominciare dallo smaltimento dei rifiuti.
1 – Smaltire correttamente i rifiuti
Un primo passo per minimizzare l’eco-impronta durante un trekking e contribuire alla conservazione dell’ambiente circostante è lo smaltimento corretto dei rifiuti che produciamo.
Mantenere un ambiente naturale pulito, specie se incontaminato, è un dovere di ogni escursionista, e il primo step consiste nel lasciare la propria zona di sosta oppure il percorso che si sta facendo in modo quasi migliore rispetto a come li abbiamo trovati.
In questo senso è d’obbligo la raccolta dei propri rifiuti e, magari, anche di quelli altrui. Dopodiché, il consiglio è quello di utilizzare sempre dei pacchetti riutilizzabili, sacchetti per i rifiuti organici e contenitori ermetici per il cibo.
In questo modo si evita l’uso eccessivo e ingiustificato di materiali monouso. Un altro aspetto importante riguarda la separazione dei rifiuti. È bene organizzare i rifiuti in categorie: organici, inorganici e riciclabili.
In questo modo si facilita lo smaltimento corretto quando si raggiunge un punto di raccolta.
In aggiunta, non bisognerebbe mai lasciare eventuali residui di cibo: meglio raccoglierli e smaltirli correttamente per evitare di attirare animali selvatici, così come è buona norma non svuotare oppure pulire gli utensili vicino ai corsi d’acqua.
Non sono da dimenticare nemmeno i piccoli rifiuti, in particolare i mozziconi di sigaretta. Bisogna raccoglierli con cura, smaltirli nel modo corretto ed eventualmente conservarli in appositi contenitori lungo il percorso evitando di spargerli ovunque.
Inoltre, non è raro trovare lungo i sentieri anche bucce di frutta o noccioli di vario tipo.
Probabilmente chi li getta lo fa inconsapevolmente pensando che si tratti di rifiuti biodegradabili, ma non è sempre così: i banani, ad esempio, non crescono sulle Dolomiti.
Infine, il suggerimento è quello di applicare la cosiddetta “regola dei cinque passi”. Prima di lasciare un’area di sosta è bene effettuare una rapida ispezione di cinque passi in ogni direzione e visualizzare ogni eventuale rifiuto residuo visibile.
2 – Camminare sui sentieri designati
Camminare sui sentieri designati è il primo passo da compiere se si vuole evitare un impatto dannoso sull’ambiente circostante.
I sentieri escursionistici sono posizionati in un modo specifico al fine di evitare che le piante più fragili e, più in generale, la vegetazione e l’habitat nel suo complesso non venga danneggiato o alterato nei suoi equilibri.
Sembra scontato, ma quante volte per una ragione o per un’altra ci si è discostati dal percorso principale anche solo per cercare una scorciatoia oppure per fare una bella foto panoramica?
C’è poi da considerare il fatto che camminare sui sentieri prestabiliti contribuisce a prevenire eventuali erosioni del terreno nel lungo termine.
La conseguenza è una perdita di terreno fertile ma anche un possibile inquinamento dell’acqua.
3 – Rispettare la flora e la fauna
Il rispetto della flora e della fauna va di pari passo con alcuni comportamenti specifici che vanno oltre la semplice protezione delle varie specie.
Innanzitutto è bene mantenere le distanze giuste: ridurre la propria interferenza rispettando le esigenze sia degli animali che delle piante è molto importante per favore la conservazione della biodiversità.
In particolare, se si fa riferimento agli animali selvatici la distanza adeguata è molto importante, soprattutto per evitare eventuali aggressioni che andrebbero a ledere sia noi stessi che loro.
Bisogna anche evitare l’eccessivo stress o provocare un’alterazione repentina del comportamento degli animali: un’azione di questo tipo può influenzare le loro azioni quotidiane e quindi anche la loro capacità di nutrirsi, riprodursi e sopravvivere.
Lasciare l’habitat intatto è un altro passo importante: l’ambiente naturale è la casa e la fonte di cibo per gli animali selvatici. Alterare o danneggiare l’habitat può condurre a conseguenze negative sia per le popolazioni di specie locali che per l’intero ecosistema.
Infine, comprendere la sensibilità delle varie specie è decisamente un plus: ognuna di esse ha le sue esigenze specifiche, quindi meglio fare qualche ricerca e informarsi per comprendere quale può essere il modo migliore di interagire con loro.
Alcune specie potrebbero essere particolarmente sensibili a disturbi durante la stagione riproduttiva.
4 – Accendere il fuoco solo dove consentito
Accendere un fuoco, se pur con molti limiti, è possibile, tuttavia bisogna sempre farlo in modo responsabile onde evitare incendi fuori controllo e altri danni ambientali notevoli.
Il primo passo è informarsi bene: le regole e le restrizioni locali vanno lette attentamente, in determinate aree potrebbe essere vietato accendere fuochi sia perché potrebbero causare incendi, sia perché causerebbero dei danni all’ambiente circostante.
Se le regole lo consentono allora bisogna scegliere il luogo adatto: aree di terreno inerte oppure designate. Meglio evitare di appiccare dei fuochi su terreni troppo secchi, all’interno della vegetazione, oppure se le condizioni meteo non lo consentono.
Una volta prestabilita l’area è fondamentale che questa venga ripulita da eventuali foglie secche, erba oppure altri materiali potenzialmente infiammabili. Il consiglio è quello di creare un anello di pietra per contenere la portata del fuoco ed evitare che si espanda.
È molto importante scegliere i materiali combustibili più adatti: magari della legna raccolta sul posto oppure rami e foglie secche, evitando così di danneggiare la vegetazione del luogo.
Una volta accesso il fuoco è bene tenerlo monitorato, dunque che qualcuno lo sorvegli costantemente e lo spenga in caso di necessità.
Infine, una volta terminato il falò è necessario che questo venga estinto correttamente.
Lo si deve far raffreddare fino all’estinzione delle braci e del fumo, e soprattutto è fondamentale lasciare l’area così come la si è trovata, quindi priva di cenere ed eventuali residui.
_ Leggi l’articolo dedicato all’accensione sicura di un fuoco
5 – Campeggiare con attenzione
Campeggiare all’aperto è un mantra per la maggior parte degli escursionisti, specialmente coloro che vogliono viversi la natura a pieno.
Tuttavia bisogna considerare che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze per l’ambiente che ci ospita: un uso ripetuto delle stesse aree di sosta può causare danni alla flora e al suolo sul lungo termine.
Certamente è una conseguenza che non deriva soltanto dalle nostre azioni personali ma anche da quelle altrui, però nel nostro piccolo possiamo sempre fare la cosa più giusta.
In questo senso meglio utilizzare le attrezzature adeguate alla circostanza, stuoie oppure teli da campeggio, le quali creano una barriera tra i nostri materiali e il terreno evitando un contatto diretto.
È un’azione finalizzata a prevenire l’erosione del terreno e quindi il danneggiamento delle radici delle piante.
_ Leggi l’articolo sul campeggio nella natura
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