Alpi Apuane: l’antica via di transumanza dei Liguri Apuani
Da Massa verso le Alpi Apuane
Da Massa si imbocca via Bassa Tambura per raggiungere, lungo il Frigido, la frazione di Forno: dal centro storico sono circa7 chilometri di strada fondovalle.
Circa 500 metri prima del paese, s’incontra il monumento che ricorda le 68 vittime dell’eccidio nazifascista consumatosi il 13 giugno 1944
Appena oltrepassato l’abitato, sulla destra, si presentano imponenti gli edifici dell’ex Cotonificio Ligure che, a fine Ottocento, facevano parte del più grande opificio del centro Italia, con circa 900 addetti.
Le acque della vicina sorgente del Frigido (1.500 l/sec) hanno azionato la gigantesca turbina di questa Filanda fino al 1944, quando fu distrutta dalle bombe tedesche.
Dopo anni di abbandono, l’ex Cotonificio Ligure è stato oggetto di più interventi di ristrutturazione e i macchinari sopravvissuti sono stati musealizzati come beni di archeologia industriale.
L’itinerario prevede una prima tappa alle Case del Vergheto (854 m).
La località è raggiungibile in auto da Forno, oppure a piedi grazie al sentiero CAI nr 169.
In quest’ultimo caso, si prende via Scalette e si sale verso il Pizzo Acuto, lasciando alle spalle il vecchio Cotonificio.
Dopo circa un’ora si raggiunge Fonte Antica (approvvigionarsi d’acqua) e si guadagna quota verso Colle dei Prunetti e lo straordinario balcone panoramico di Pianello del Vergheto (720 m).
Qui s’intercetta il sentiero nr 38, che sale verso le Case del Vergheto e poi si raggiunge Foce Luccica (1028 m), dove si trova una Madonna marmorea, segno di devozione dei cavatori che lavoravano nelle vicine cave.
Camminando in quota
Si resta in quota costeggiando lo Spallone e il monte Sagro.
In un paesaggio brullo e selvaggio si attraversano ravaneti di cave abbandonate negli anni ‘60; sono ancora visibili le tracce di ripide vie di lizza che scendevano verso Canal Regollo e i ruderi delle case dove alloggiavano i cavatori.
Una di queste, Casa Pisani, potrebbe essere oggetto di un intervento pubblico di ristrutturazione per il suo valore storico e l’eccezionale posizione geografica. Infine, con un paio di ripidi strappi si raggiunge Foce di Vinca (1333 m).
Tutto il crinale fino a Foce Rasori (1316 m), lungo il segnavia CAI nr 173, è interessato da scavi di trincee e anche brevi gallerie costruite dai tedeschi per fortificare la Linea Gotica.
Questi sentieri seguono antichissime vie di transumanza, tracciate dai Liguri Apuani prima della colonizzazione romana.
Tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500, la zona era già stata teatro di scontri, anche violenti, tra i pastori di Forno e di Vinca, per motivi di pascolo.
Al tempo, intervenne addirittura Niccolò Machiavelli per difendere le ragioni dei vinchesi.
Dalla Foce Rasori si scende verso la valle di Vinca passando dal sentiero nr 186 al 153 ed infine al nr 38; l’ambiente cambia rispetto al percorso in salita, perché a far da cornice ora sono abetaie, faggete ed infine castagneti.
In un’ora e mezza si raggiunge Vinca (il suo pane è famoso in tutta la provincia), passando dalla Prada- Maestà di Doglio (880 m).
Anche questo paese subì un eccidio nazifascista: tra il 24 ed il 27 agosto 1944, 173 persone, in maggioranza donne, bambini e anziani, furono trucidati dalle truppe comandate dal maggiore Walter Reder.
Approfondimento: Mostra permanente “Resistenza 1943-1945” della Città di Massa
Nei locali dell’ex lavaggio degli autobus dell’azienda di trasporto pubblico CAT – in via Bassa Tambura a Massa – sono esposti 141 pannelli che ripercorrono gli avvenimenti storici e i loro protagonisti negli anni 1943-1945.
Le immagini sono la fedele riproduzione di parte del materiale iconografico donato al Comune nel 1994 dalla locale sezione dell’ANPI.
Gli originali sono conservati nell’Archivio Storico della Resistenza del comune di Massa.
L’ingresso è gratuito.
Visite guidate a cura del Comune e dell’ANPI sezione Linea Gotica-Patrioti Apuani-Massa, prenotazioni: 329.0227861; tel. 0585.490500; eleonora.vecchione@comune.massa.ms.it