La Lapponia si sveglia tinta di rosa: l’alba, che arriva relativamente tardi, colora le infinite pianure e i tracciati dei percorsi escursionistici coperti di neve sempre fresca e soffice di tonalità calde e dolci.
Il percorso che faremo non è troppo impegnativo e regala scorci indimenticabili della natura finlandese.
Parte dal piccolo villaggio di Inari.
Calzate le ciaspole, ci si inoltra nel maestoso bosco di conifere seguendo i paletti rossi che indicano il cammino; il sentiero è stretto ma agevole, e prosegue quasi in perfetto piano.
Queste foreste silenziose sono l’ambiente ideale per le renne, che non è difficile scorgere in mandrie sparse: relativamente abituate alla presenza dell’uomo, non fuggiranno a meno che non vi avviciniate troppo.
Dopo circa 2 chilometri, il sentiero inizia a costeggiare uno dei numerosissimi laghi che punteggiano la regione intorno al più vasto bacino di Inari (Inarijärvi), lasciando spaziare la vista tra la vegetazione ora più rada sulla distesa ghiacciata.
La Chiesa della Natura Selvaggia
Si arriva poi ad una piccola costruzione in legno, sempre aperta e incustodita, che offre un essenziale riparo ai visitatori, con panche e uno spazio per accendere il fuoco.
Da qui il sentiero lascia le rive del lago per riportarci fra la vegetazione, che lentamente passa al bosco di betulle in un paesaggio molto uniforme e di grande armonia.
Improvvisamente, fra il Grande ed il Piccolo lago di Pielpajärvi, si esce in una radura, all’estremità della quale spicca, con alle spalle altre esili ed eleganti betulle, la chiesa della Natura Selvaggia.
Sempre aperta a fedeli e visitatori, questa chiesetta in legno costruita nel Settecento, nella sua semplicità, riesce a dare un senso del divino che poche cattedrali con il loro sfarzo sanno trasmettere.
Accanto alla chiesa ci sono altri ripari per gli escursionisti e un’area picnic per chi sceglie un trekking estivo.
Si rientra lungo lo stesso percorso.
In alternativa si può leggermente accorciare il primo tratto attraversando il Grande Pielpajärvi lungo il tracciato per le motoslitte, che in corrispondenza del piccolo rifugio in legno si ricongiunge al percorso dell’andata.
La descrizione dell’itinerario nella sua versione estiva
Una finestra sulla Lapponia finlandese: Il reportage “I colori del bianco”