Croazia, Parco di Plitvice: l’incredibile cammino sull’acqua
L’itinerario percorre parte dei 18 chilometri di passerelle in legno che attraversano 16 meravigliosi laghi, collegati tra loro da una serie di rapide e cascate incise neltufo.
A seconda dell’incidenza dei raggi del sole, ai riflessi, alla percentuale di minerali e microrganismi presenti nell’elemento primordiale della vita, questi specchi d’acqua assumono colori e gradazioni diverse, passando dal turchese al verde chiaro, dal blu scuro al grigio.
Il percorso da seguire è quanto mai scontato ed obbligato, su sentieri scavati lungo le rive e ponticelli che lambiscono e scavalcano laghi e rapide. Quindi, occhio agli scivoloni e ai bagni inaspettati!
In una zona ricca di foreste, grotte e rocce impervie, a dare il benvenuto ai visitatori del Parco è la cascata di Sastavci, la più imponente dell’area protetta, indotta da un fiumiciattolo, il Plitvica appunto, che da una altezza di 76 metri precipita nei laghi Inferiori (Donja jezera) per poi riversarsi nel Korana.
In questo fiume affluiscono anche le acque del Novakovica Brod (500 m), il lago più vicino all’ingresso principale del Parco, e del Kaluderovac (505 m), che si apre nei pressi di due caverne: la grotta Azzurra e la Supljara.
Dinnanzi c’è il lago Gavanovac (515 m) con le sue imponenti cascate, mentre per ultimo compare il lago Milanovac (523 m), caratteristico per le diverse gradazioni cromatiche delle sue acque, che variano dal blu all’azzurro al verde smeraldo.
In questo collage di colori nuotano numerosi pesci e crostacei; attenzione però, nel Parco la pesca è permessa solo in alcune zone limitate e con il relativo permesso.
In breve si raggiunge il Kozjak (535 m), al centro del quale emerge un isolotto di travertino che si può osservare da vicino grazie ai battelli elettrici che attraversano il lago.
Il più grande degli invasi di Plitvice (82 ettari), alimentato dalle acque del Rjecica, segna il confine fra la parte inferiore e superiore (Gornja jezera) del sistema lacustre.
Una volta superato il Veliki Burget si arriva al Gradinsko jevero (550 m), orlato da canneti che garantiscono un po’ di riservatezza alle tante anatre selvatiche che vi nidificano.
Una serie di cascate, alcune alte anche 25 metri, mette in comunicazione il Gradinsko al Galovac (584 m); qui l’abbondanza di acqua ha creato un ambiente fiabesco, con una serie di cascate e ordinati laghetti (Milino jezero, Veliki i Mali Jovinovac, Vir, Batinovac). A monte il Okrugljak (610 m), alimentato da due possenti cascate.
Risalendo il corso d’acqua si arriva al lago Ciginovac (526 m) e infine al lago di Prosce (Proscansko, 637 m). Quest’ultimo, tributario dei fiumi Bianco (Bijela Rijeka) e Nero (Crna Rijeka), si distende per 68 ettari ed è circondato da estese selve di abete bianco, abete rosso e faggio.
E già! In questo regno d’acqua è facile tralasciare un particolare importante: per più di tre quarti il Parco è coperto da pascoli, prati e soprattutto boschi dove trovano rifugio orsi, lupi, cervi, caprioli, cinghiali, volpi e tassi.
Anche l’avifauna è assai ricca, con 160 specie di uccelli censite, tra cui l’aquila, il falco di palude, il falco pellegrino, l’upupa, il martin pescatore, l’airone, la civetta, l’allocco.
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