Joyful expression of a young backpacker standing on the edge of a cliff overlooking the Atlantic Ocean in the Odemira region, western Portugal. Wandering along the Fisherman Trail, Rota Vicentina.
Se siete degli amanti dei lunghi cammini, introspettivi e anche piuttosto impegnativi, che prevedono la possibilità di attraversare verdi praterie e scogliere a picco sull’Oceano Atlantico, allora la Rota Vicentina portoghese può essere l’alternativa di viaggio ideale per voi.
La Via Vicentina, definita “Rota Vicentina” in lingua portoghese in virtù della costa che si sviluppa tra Odeceixe e Burgau, è un cammino giovane, pensato, segnalato e promosso dalla Associação para a Promoção do Turismo de Natureza na Costa Alentejana e Vicentina.
Definita, più semplicemente, Associação Rota Vicentina.
Ph.: Gettyimages/Kristyna Sindelkova
Si tratta di un percorso relativamente giovane: è diventato percorribile a partire dal 2013 e, negli anni, la rete degli itinerari che dal 2019 include anche una serie di strade studiate appositamente per le mountain bike, è stata estesa fino agli attuali 489 Km.
Questi ultimi, poi, sono stati suddivisi in due serie di itinerari, in una prima fase nettamente distinti ma che, nella seconda parte, si intersecano frequentemente e, in parte, coincidono.
Esistono due diverse varianti di questo grande trekking portoghese.
Il più noto è certamente il panoramico Trilho dos Pescadores (“Sentiero dei Pescatori” o “Fishermen’s Trail”), lungo 222,3 Km, che inizia nella località di Sines e termina a Lagos.
Probabilmente, quest’ultimo è uno dei migliori sentieri costieri al mondo, una sfida a contatto costante con il vento marino, con l’asprezza del paesaggio costiero e con la presenza di una natura selvaggia e persistente.
Vi è poi il Caminho Histórico (“Cammino storico” o “Historical Way”), lungo 208,2 Km, con partenza da Santiago do Cacém e conclusione a Cabo de São Vicente.
Questa alternativa di percorso è composta per lo più da sentieri rurali, una classica Grande Strada (GR) con tratti di boschi di sughero, montagne, valli, fiumi e ruscelli, un vero e proprio viaggio nel tempo, nella cultura locale e nei percorsi naturalistici dell’entroterra portoghese.
Ph.: Gettyimages/Uldis Zile
Lungo il tracciato, poi, c’è la possibilità di incrociare numerosi Percursos circulares (percorsi ad anello o circuiti), che intendono valorizzare le bellezze naturalistiche: promontori, spiagge, falesie, boschi, zone umide e via dicendo.
Si tratta di 24 brevi percorsi circolari che, in totale, contano ben 263 Km.
Questi sentieri iniziano e finiscono nello stesso luogo, questo affinché sia ancora più facile scoprire il piacere di camminare nel sud-ovest del Portogallo senza trasferimenti, senza complicazioni e con una durata di cammino compresa tra l’ora e mezza e le cinque ore e mezza.
A differenza del Sentiero dei Pescatori, il Cammino Storico è percorribile sia a piedi che in bicicletta, e fa parte di una rete di percorsi ciclabili molto estesa che sta suscitando grande interesse negli appassionati del viaggio su due ruote.
Il Sentiero dei Pescatori conta ben 13 tappe e vi condurrà a camminare quasi costantemente lungo la costa occidentale, con la possibilità di godere di scorci spettacolari lungo i faraglioni a picco sull’oceano.
Con questa tappa, collocata a sud del Porto di Sines, inizia il grande itinerario del Sentiero dei Pescatori.
Il complesso industriale di Sines iniziò a essere costruito attorno all’inizio degli anni ’70, provocando una profonda trasformazione del paesaggio e della realtà socio-economica di questa regione.
Lasciandovi le industrie alle spalle, entrerete nell’immenso Parco Naturale del Sud-Ovest Alentejano e della Costa Vicentina, e seguirete un percorso pedonale per circa 200 Km, terminando solo a Burgau, dove il Sentiero dei Pescatori prosegue per altri 17 Km fino alla città di Lagos.
Questa prima tappa conta circa 10,2 Km di cammino ed è percorribile in 2 ore 40 minuti.
_ Scopri la descrizione della tappa sul sito ufficiale
Questa tappa può essere definita come “la sezione spiagge”.
Camminerete, infatti, lungo la vasta area di dune di sabbia delle spiagge di Ilha do Pessegueiro, Aivados e Malhão e scoprirete piccole insenature deserte che certamente sapranno sorprendervi.
Sarà una giornata di cammino faticosa, data la sua estensione e il terreno costantemente sabbioso. La diversità di spiagge che troverete solo in questa sezione è assolutamente fantastica.
Vi è la spiaggia Aivados, con i suoi ciottoli modellati dal ruvido e tumultuoso fragore delle onde.
Ph.: da rotavicentina.com
Ma anche Faquir o Farol, dove le dune di arenaria simili a merletti sembrano scivolare giù nell’oceano.
Da non dimenticare, poi, la spiaggia sabbiosa di Malhão, che tende a cambiare dolcemente e costantemente, e Milfontes (“mille fontane”), con i suoi fiumi, piccoli ruscelli e minuscole sorgenti di acqua dolce alimentate dall’entroterra collinare attraverso una rete di canali sotterranei.
Queste spiagge sono intervallate da antiche rocce scure resistenti all’erosione che compongono le scogliere e le minuscole isole (localmente chiamate “palheirões”) che si incontrano di tanto in tanto.
L’intera tappa si sviluppa per quasi 20 Km ed è percorribile in circa 5 ore e un quarto di cammino.
Questa tappa sarà una giornata ideale per purificare la vostra anima grazie alle viste mozzafiato su Vila Nova de Milfontes e sul fiume Mira che, proprio in questo punto, incontra l’Oceano Atlantico.
Attraversando il ponte sul fiume a Vila Nova de Milfontes potrete ammirare viste mozzafiato della foce del fiume, della cittadina accanto e della vegetazione naturale che ricopre le colline locali.
Questa vegetazione è molto importante perché attrae molte specie diverse di uccelli e piccoli mammiferi.
Con la bassa marea, potrete godervi la vista delle paludi sulle anse del fiume, parzialmente sommerse e ricoperte di canneti, importanti a modo loro anche come zone di riproduzione per diverse specie di pesci.
Si tratta di un tragitto breve e accessibile, voluto come tale per consentire di ammirare al meglio le meraviglie naturali circostanti.
La tappa conta poco più di 14 Km ed è percorribile in circa 4 ore.
La quarta tappa del viaggio vi condurrà fino a un paesaggio davvero singolare, tanto che in alcuni punti vi sembrerà quasi di camminare su Marte.
Le alte scogliere che vedrete durante questa parte del viaggio, nonostante siano esposte ai costanti venti salati dell’oceano, sono il sito di nidificazione di oltre venti specie di uccelli.
Vale la pena prendersi del tempo per fermarsi e osservare questi volatili, soprattutto in primavera, nella zona di Capo Sardão.
Se si guarda attentamente lungo questo tratto costiero, sarà facile vedere il cambiamento climatico del passato scritto nelle rocce.
L’arenaria si è formata quando il mare era almeno 100 metri più in basso di oggi, con la spiaggia sottostante a oltre 60 Km più a ovest.
Sono stati trovati insediamenti preistorici con resti di animali e molluschi che vivevano in condizioni climatiche più fredde.
Tuttavia, è ugualmente possibile trovare segni di tempi in cui il clima in questa zona era più caldo, umido e tropicale: lo dimostrano gli impressionanti toni rossastri della sabbia e dell’arenaria, derivanti dall’accumulo di ossidi di ferro.
Questa quarta tappa conta 21,5 Km ed è percorribile in quasi sei ore di camminata.
Da Zambujeira do Mar passerete per le spiagge di Alteirinhos, Carvalhal, Machados e Amália percorrendo la strada per Azenha do Mar, dove troverete un porto di pescatori naturale.
Per coronare il tutto, potrete godervi uno dei panorami più spettacolari dell’intero territorio: la spiaggia di Odeceixe vista dalla maestosa Ponta em Branco.
Lungo questo tratto di costa è interessante osservare da vicino le scogliere.
Noterete come le rocce sedimentarie che si sono depositate orizzontalmente siano state piegate e spinte fino a diventare irriconoscibili, così che ciò che una volta era orizzontale ora, in alcuni casi, si trova in posizione verticale.
Più di recente, infatti, si è formata una serie di tubi di sabbia litificati che si può vedere un po’ ovunque lungo il sentiero.
La quinta tappa prevede 19 Km e circa 5 ore e mezza di cammino.
La sesta tappa vi riporterà alla spiaggia di Odeceixe, questa volta sulla costa meridionale, nelle terre dell’Algarve.
Vi metterete in cammino per altri chilometri sui sentieri dei pescatori, attraversando campi irrigati e la brughiera costiera, proprio sulla strada per Aljezur.
Prima di lasciare Odeceixe, non dimenticate di andare al mulino, uno dei pochi ancora in funzione e visitabili.
Attorno a esso passerelle e panchine in legno vi inviteranno a sedervi e ammirare le case del villaggio, la foce del torrente Seixe e gli arbusti mediterranei sui pendii esposti a sud: una vera delizia per gli occhi.
In questa zona del Portogallo i campi agricoli svolgono un ruolo dominante, infatti formano un mosaico armonioso di piccoli gruppi di foreste di pini, eucalipti o querce da sughero, con paludi e linee d’acqua.
Anche gli stagni temporanei e agricoli contribuiscono a rendere questo paesaggio un mosaico che ospita una biodiversità mozzafiato.
La sesta tappa è percorribile in circa 6 ore di cammino, per un totale di 22,6 Km.
Questa tratta si sviluppa tra Aljezur e Arrifana, e passa per la spiaggia di Monte Clérigo e la mitica Ponta da Atalaia.
Vi troverete catapultati in una terra dove le leggende legate alla conquista del Portogallo da parte dei Mori aleggiano nell’aria, un autentico viaggio nel tempo.
Avrete l’occasione di vedere tracce di vita umana preistorica.
Gli occupanti di questa regione sono numerosi e includono Fenici, Cartaginesi, Romani e Arabi.
Questa rotta attraversa il Ribat di Arrifana, una fortezza-convento islamica, occupata da monaci guerrieri nel XII secolo.
È l’unico Ribat conosciuto in Portogallo, fondato da Ibn Qasî, un leader politico e guida spirituale della pratica mistica dell’Islam, il Sufismo.
Era un convento fortezza, dedicato alla preghiera e alla sorveglianza della costa.
La settima tappa si sviluppa per poco più di 17 Km e si percorre in poco meno di 5 ore di cammino.
L’ottava tappa vi consentirà di ammirare scogliere altissime che svelano un’affascinante storia geologica.
In questa porzione di territorio, infatti, le scogliere raggiungono anche i 100 metri di altezza, mostrando strati rocciosi con pieghe spettacolari e presentando una ricca storia geologica.
Quando si formò il supercontinente Pangea, lo scontro tra continenti sollevò, compresse, spaccò e piegò le rocce della costa continentale e i sedimenti depositati sul fondale oceanico, formando montagne con altitudini superiori ai 4000 metri.
Le attuali rocce delle scogliere (scisti e grauvaques) sono il risultato di questi giganteschi movimenti di compressione degli strati sedimentari avvenuti più di trecento milioni di anni fa.
Sono circa 19 i chilometri di questa tappa, facilmente percorribili in 5 ore di cammino.
Questa sezione del Fishermen’s Trail vi offrirà alcuni degli scenari più spettacolari del paese.
Rimarrete stupiti dalle incredibili formazioni rocciose e dalle spiagge fuori dal mondo: Amado, Murração e Manteiga sono tre autentici gioielli della natura offerti all’escursionista.
Quando questa strada raggiunge la costa, unendosi alla strada che conduce al porto di pesca (Porto de Pesca do Forno), vale la pena di vedere il villaggio islamico di Ponta do Castelo.
Risalente al XII-XIII secolo, il villaggio contava almeno 15 abitazioni, una terrazza per l’essiccazione del pesce e tre forni per cuocere il pane, e sarebbe stato utilizzato solo durante le stagioni più miti dell’anno.
Si trova in un luogo così esposto al vento e all’umidità del mare che è stato anche ipotizzato che fosse una specie di osservatorio, forse per la caccia alle balene.
Un tempo le balene erano abbondanti in Algarve, con registrazioni di caccia almeno fino al XIV secolo.
Negli scavi archeologici di questa città, sono stati trovati resti di ceramiche, ami, arpioni, pesi di reti da pesca e vestigia di fauna marina, tra cui un osso di balena.
Il grande altopiano che vi guiderà fino a Vila do Bispo contiene profondi burroni, scavati nello scisto dalle linee d’acqua.
Uno di questi, Barranco da Pena Furada, sfocia in una splendida spiaggetta omonima. Quest’ultima è una piccola insenatura sabbiosa rivolta a nord-ovest, le cui rocce hanno forme interessanti create dall’erosione marina.
Questo percorso vi avvicinerà alla cultura, alla geologia e alla biodiversità di questa zona estrema dell’Europa sud-occidentale, un luogo unico e speciale.
In virtù del suo distinto suolo calcareo e della sua vicinanza al mare, la costa di Sagres e Cabo de São Vicente è piuttosto unica, ed è stata classificata come Riserva biogenetica di Sagres nel 1988.
Questa costa ospita specie endemiche, presenti esclusivamente in questa regione e lungo la costa sud-occidentale del Portogallo.
La peculiare formazione rocciosa della spiaggia di Telheiro, poi, è un patrimonio geologico inestimabile per la ricerca scientifica.
Si consiglia vivamente di scendere in questa spiaggia per osservare questo fantastico geo monumento.
In cima alla scogliera, infatti, si possono osservare spiagge rialzate, ovvero tracce storiche di erosione marina, quando l’oceano era a un livello molto più alto.
Sotto questi depositi si trova l’arenaria di Silves con il suo fantastico colore rossastro, vecchia di oltre 200 milioni di anni.
Infine, alla base della scogliera, ci sono scisti e greywacke vecchi di oltre 300 milioni di anni, spezzati e piegati, la “radice” di un’antica catena montuosa che, da allora, è stata devastata dall’erosione.
Si arriva così all’undicesima tappa, il tratto più impegnativo del Sentiero dei Pescatori.
Ad ogni modo, sarete ricompensati dalla vista delle enormi scogliere calcaree, abbracciate dalle spiagge di Martinhal, Barranco, Ingrina, Zavial, Furnas, Figueira e, infine, Salema.
La baia di Baleeira ospita diversi habitat unici, tra cui le linee d’acqua dominate dal tamarisco (Tamarix africana), le paludi costiere calcaree, la laguna di Martinhal, le dune, la spiaggia sabbiosa, la zona rocciosa intertidale e gli isolotti costieri che emergono dal mare al centro della baia.
La calcite, un minerale dominante nelle rocce chiare delle scogliere, viene disciolta dall’acqua in forme irregolari, contribuendo a creare archi e grandi rocce che emergono dall’acqua e grotte.
Questa tappa si sviluppa per quasi 20 Km ed è percorribile in 5 ore e mezza circa.
Siete giunti alla penultima tappa e certamente vale la pena prendere in mano un binocolo per osservare gli uccelli che compaiono lungo questo sentiero, soprattutto se partirete presto la mattina.
All’estremità occidentale della spiaggia di Boca do Rio, potrete riconoscere i resti di una villa romana che comprendeva laboratori di salatura del pesce, uno stabilimento balneare, un’area residenziale e un’area di servizio domestico.
Sono stati rinvenuti compartimenti rivestiti di mosaici e pareti con stucchi dipinti, il che indica la prosperità di questo antico insediamento.
A meno di 2 Km da Boca do Rio, sul fondo del mare, si trovano i resti de “L’Océan” , una nave lunga 60 metri che trasportava 80 cannoni e 800 membri dell’equipaggio.
Era la nave ammiraglia di una flotta francese di 14 navi: durante la Guerra dei Sette anni fu affondata dalla potente marina britannica nella battaglia di Lagos nell’agosto del 1759.
La dodicesima tappa è piuttosto breve rispetto alle precedenti: 11,5 Km e una percorrenza di circa 3 ore e mezza.
Arriverete così all’ultima tappa di questo grande sentiero costiero. Ad aspettarvi ci saranno bizzarre scogliere variopinte: sfumature di ocra, rosso, grigio, bianco e nero contrastano infatti con il blu brillante dell’oceano.
Il vostro viaggio terminerà nella città di Lagos, luogo da cui i portoghesi salparono per scoprire il mondo.
All’interno delle scogliere collocate tra la spiaggia di Luz e Ponta da Piedade potrete trovare informazioni particolarmente ricche sul periodo Cretaceo medio della storia della Terra, quando l’estinzione di massa dei dinosauri era imminente.
Tra la spiaggia di Luz e la spiaggia di Lagos le rocce cattureranno il vostro sguardo raccontandovi storie curiose.
Vagherete con gli occhi verso l’immensità del mare oppure verso il verde aromatico della vegetazione mediterranea, ammirando il contrasto del bianco del calcare e il nero delle rocce vulcaniche.
Oppure tra la geometria organizzata degli strati e le forme inaspettate scolpite dall’erosione o dalle deformazioni tettoniche: insomma, un paesaggio sorprendente da ammirare.
All’arrivo a Lagos, sarete accolti dall’imponente vista sulla spiaggia di Meia Praia. Il forte di Ponta da Bandeira sorveglierà l’ingresso di questo importante porto, dove l’avventura delle scoperte portoghesi iniziò circa sei secoli fa.
L’ultima tappa si sviluppa per quasi 11 Km ed è percorribile in 3 ore e mezza di cammino.
Tutti i tratti del sentiero sono descritti da nord a sud, tuttavia la direzione da seguire è puramente indicativa.
Il Fishermen’s Trail è completamente segnalato in entrambe le direzioni. Dunque, se vorrete iniziare la vostra escursione sul lato ovest, allora dovrete partire dalla spiaggia di Luz.
Se, invece, l’intenzione è quella di cominciare il cammino sul lato est, allora dovrete iniziare da Lagos, presso la stazione ferroviaria locale.
I mesi più adatti per camminare lungo la Rota Vicentina vanno da settembre a giugno. Il clima portoghese è infatti mite in virtù dell’influenza dell’Oceano Atlantico.
È fresco e piovoso al Nord, e gradualmente diviene più caldo e soleggiato man mano che si procede verso Sud: il Basso Alentejo e l’Algarve hanno un microclima secco e soleggiato.
La presenza dell’anticiclone delle Azzorre, poi, garantisce un’estate generalmente soleggiata ovunque.
Nel resto dell’anno non mancano le piogge, che diminuiscono progressivamente quanto più si procede verso sud.
L’inverno è mite su tutta la fascia costiera: la presenza dell’oceano garantisce un riparo dalle correnti fredde e dalle gelate notturne.
Contrariamente, il vento può soffiare incontrastato, talvolta anche con violenza.
La primavera è in assoluto il periodo migliore: le temperature sono già calde, ma non torride, i giorni di pioggia sono poco frequenti, e la natura è al suo massimo splendore.
In autunno le temperature sono più fresche rispetto alla primavera, ma sempre miti. L’inverno, infine, è più caldo rispetto a quello italiano: l’unico svantaggio è dato dalle maggiori probabilità di pioggia.
Non bisogna poi dimenticare che durante la stagione estiva queste zone sono invase dal turismo portoghese ed europeo.
Il percorso, generalmente ben segnalato, presenta diversi colori e tipologie di cartelli a seconda del cammino che si sta percorrendo.
Per il Sentiero dei Pescatori, i segnali presenteranno un’alternanza di linee verdi e azzurre. I percorsi circolari, invece, saranno caratterizzati da linee gialle e rosse, mentre per il Cammino Storico la segnaletica alternerà il bianco al rosso.
Ph.: Gettyimages/ah_fotobox
I segni sono generalmente posti su paletti a sezione quadrata infissi nel terreno.
Dato che con il tempo diversi paletti sono scomparsi, sono stati aggiunti ulteriori segnali anche su sassi, alberi, recinzioni, muretti, quindi prestate sempre molta attenzione a quello che avrete intorno.
_ Potete trovare maggiori informazioni sulla pagina dedicata.
Potete trovare tutti i dettagli sulla pagina ufficiale della Rota Vicentina.
Se volete scoprire tutte le tappe del Cammino Storico allora potete consultare questa pagina.
Qui, invece, trovate anche maggiori informazioni sui cammini circolari.
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