Il fascino e la suggestione di un’isola tra e Europa e Nord Africa, nel cuore del Mediterraneo.
Dall’abitato di Pantelleria si percorre la strada asfaltata provinciale in direzione Khamma, fino a raggiungere il bivio che porta a Punta Spadillo; si percorre tutto lo sterrato e si posteggia nei pressi del faro. Si torna brevemente indietro per imboccare il sentiero contrassegnato col numero 4.
Veniamo impressionati dalla quantità di fortificazioni militari, di bunker, di batterie antiaeree e di qualsiasi altra opera difensiva risalente all’ultimo conflitto mondiale.
Ricordiamo che l’isola ha avuto, ed ha ancora, una posizione strategica di grande importanza militare in quanto posizionata nel bel mezzo del Canale di Sicilia.
Superate le casematte, il nostro percorso ci porta subito al Lago delle Ondine; si tratta di una conca, riparata dai venti e da una scogliera naturale, in cui il mare forma una pozza d’acqua: è dunque il mare che, dopo averla scavata con continua azione erosiva, l’alimenta durante le mareggiate; una breve biforcazione dal sentiero principale la rende accessibile e fruibile da quanti sentano il bisogno di rinfrescarsi in un’atmosfera di assoluta tranquillità ed in tutta sicurezza.
Riprendiamo il nostro cammino raggiungendo dapprima Ponte dell’Arco e poi Cala Cinque Denti. Tutto il percorso si snoda attraverso antiche colate laviche dove i colori la fanno da padrone: il nostro sguardo spazia dal nero della lava, al giallo dei licheni che colonizzano le stesse pietre, all’azzurro del cielo, al blu del mare, al rosso cupo delle pietre, al verde delle fitte della macchia mediterranea sempre presente.
Superato il Parcheggio di Cala Cinque Denti, si attraversa la Strada Perimetrale e subito dopo si imbocca un tratto del sentiero che era già preesistente al tempo dei Romani e che lo avevano lastricato parzialmente. Raggiungeremo poi alcune calette presenti in questa parte di costa frastagliata dell’isola, Cala Cottone e Cala Jakhe, fino ad arrivare nuovamente al faro di Punta Spadillo