La Via Matildica del Volto Santo o Sentiero Matilde è un cammino che attraversa 3 regioni: Lombardia, Emilia e Toscana.
Parte da Mantova, per la precisione dallo storico Palazzo Te, e arriva a Lucca.
L’itinerario è lungo circa 285 chilometri suddivisi in 11 tappe, partendo dalla pianura padana per giungere alle valli della Garfagnana dopo aver attraversato le colline e montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Un cammino conduce alla scoperta dei territori di Matilde di Canossa e può essere affrontato nella sua interezza oppure suddiviso nei suoi tre tratti storici:
Il Cammino ripercorre i luoghi e gli itinerari nei territori posseduti da Matilde di Canossa o riconducibili alla sua vita e alla storia della sua famiglia.
Matilde, vissuta a cavallo tra l’XI e il XII secolo, divenne una sorta di emblema del femminile, in un tempo nel quale la figura della donna non aveva certo rilievo e importanza nei resoconti degli storici.
Santuario dei Santi Pellegrino e Bianco, San Pellegrino in Alpe (Ph.: Gettyimages/Atlantide Phototravel)
Descritta in maniera assai diversa, a seconda delle fonti e degli interessi dell’epoca, fu percepita a volte come una santa, altre come una donna politica, determinante nelle vicende e nelle lotte di potere di molti stati italiani.
Nel 1076 entrò in possesso di un territorio molto esteso che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e la Toscana.
Nel 1111 fu incoronata con il titolo di Vicaria Imperiale-Vice Regina d’Italia dall’imperatore Enrico V.
Molto amata dai suoi sudditi e legata alla chiesa, sia per motivi religiosi, sia per la sua influenza politica, rimane una delle figure femminili più importanti del Medioevo.
Il Volto Santo del nome del Cammino fa invece riferimento al crocefisso ligneo custodito a Lucca nella Cattedrale di San Martino, punto di arrivo della Via.
Si tratta di un antico oggetto di venerazione, che secondo la tradizione non fu fatto da mano umano, meta celebre di pellegrinaggi in età medievale.
Gli itinerari di Matilde offrono la possibilità di percorrere, a piedi o in bici, territori di alto valore naturalistico, con la presenza di numerose testimonianze artistiche e storiche monumentali in ciascuno dei tre grandi segmenti in cui si articola.
Nell’estrema propaggine orientale della Lombardia il cammino tocca i territori dei Gonzaga, a partire naturalmente da quella meraviglia rinascimentale che è Mantova.
L’Abbazia di San Benedetto in Polirone, San Benedetto Po (Ph.: Gettyimages/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY)
Prosegue poi nella pianura padana, costeggiando il grande fiume Po, che disegna un territorio antico di tradizioni e ancora incontaminato naturalisticamente.
Col Cammino di San Pellegrino affronta poi i sentieri dell’Appennino emiliano, per raggiungere il cuore della Via Matildica alla rupe di Canossa, uno dei simboli del medioevo italiano.
E poi si sale, affrontando la montagna fino al Castello delle Carpinete che domina dall’alto con vista imperdibile.
Si segue la natura selvaggia del fiume Secchia per scoprire il centro storico di Toano con la sua Pieve millenaria.
Il punto più alto della Via Matildica del Volto Santo è esattamente sul crinale dell’appennino, a San Pellegrino in Alpe, col suo santuario, spartiacque tra Emilia e Toscana.
Ph.: Gettyimages/DEA / R. CARNOVALINI
Lasciata alle spalle l’Emilia si scende in Toscana, in quella terra crocevia di traffici e culture che è la Garfagnana, con gli antichi borghi di Barga, Castiglione e Castelnuovo.
La Pieve di Loppia, l’antico tracciato del Solco e il borgo di Ghivizzano sono le altre tappe di questo viaggio nel tempo e nella natura.
L’ultimo tratto dell’itinerario tocca la Pieve Matildica di Diecimo e regala panorami dalle colline di Aquilea verso le montagne e verso Lucca, meta finale del Sentiero Matilde e gioiello medievale ricco di storia, che ospita il Volto Santo nella Cattedrale di San Martino.
Il cammino è percorribile dalla primavera all’autunno ed è generalmente ben tenuto, lungo tutto l’itinerario.
Attenzione durante l’estate, in particolare tra metà luglio e metà agosto, quando, nella parte padana, tra Mantova a Reggio Emilia, può fare particolarmente caldo.
Gran parte delle tappe del Sentiero Matilde iniziano e finiscono in una città o in un borgo.
Alcune delle città sono gioielli del Rinascimento italiano, come nel caso di Mantova, punto di partenza del Cammino.
In questi casi è buona idea fare sosta per dedicare un giorno intero alla visita della città.
Chiesa di Santa Maria di Castello, Toano (Ph.: Gettyimages/DEA PICTURE LIBRARY)
L’alternarsi di immersioni nella natura e nelle tradizioni storiche e artistiche è proprio la caratteristica di questo cammino.
Per chi decide di percorrere l’intero cammino occorre una preparazione fisica buona, tenuto conto che si sale dalla Pianura Padana fino alle creste dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Se a Mantova, Reggio Emilia o Lucca non sarà difficile trovare una sistemazione – ma attenti se andate in alta stagione – nei piccoli borghi trovare dove pernottare può essere più difficile se non prenotate in anticipo.
L’abbigliamento, per le stesse ragioni, dovrà essere scelto tenendo conto della stagione e del segmento scelto.
All’inizio della primavera o in autunno, salire dalla pianura alla montagna appenninica può infatti comportare una variazione significativa di temperature.
Il cammino si articola in tre segmenti, ciascuno dei quali costituisce un itinerario che può essere percorso autonomamente.
La mappa del Cammino (dal sito ufficiale del Cammino)
Il trait d’union dei tre cammini, che diventano uno solo nella Via Matildica del Volto Santo, è la figura di Matilde di Canossa, che nacque a Mantova, venne sepolta a San Benedetto Po e la cui famiglia era originaria di Lucca.
Il cammino attraversa le terre dei Canossa e di Matilde e si chiude a Lucca, nella Cattedrale di San Martino, che custodisce il cosiddetto Volto Santo, un antico crocifisso ligneo che secondo la tradizione religiosa è acherotipo, cioè non creato da mano umana.
_ La prima tappa
Mantova – San Benedetto Po Lunghezza: 23,9 km Tempo di percorrenza: 7 h Dislivello: + 119 – 122 metri
_ La seconda tappa
San Benedetto Po – Guastalla Lunghezza: 34,7 km Tempo di percorrenza: 10 h Dislivello: + 164 – 153 metri
_ La terza tappa
Guastalla – Reggio Emilia Lunghezza: 31,7 km Tempo di percorrenza: 9 h Dislivello: + 160 – 121 metri
_ La quarta tappa
Reggio Emilia – Castello di Canossa Lunghezza: 26,7 km Tempo di percorrenza: 7.30 h Dislivello: + 806 – 403 metri
_ La quinta tappa
Canossa – Carpineti Lunghezza: 28,2 km Tempo di percorrenza: 9 h Dislivello: + 1014 – 977 metri
_ La sesta tappa
Carpineti – Toano Lunghezza: 19,3 km Tempo di percorrenza: 6.30 h Dislivello: + 890 – 600 metri
_ La settima tappa
Toano – Gazzano Lunghezza: 18,6 km Tempo di percorrenza: 6 h Dislivello: + 890 – 600 metri
_ L’ottava tappa
Gazzano – San Pellegrino in Alpe Lunghezza: 22,4 km Tempo di percorrenza: 8 h Dislivello: + 1099 – 396 metri
_ La nona tappa
San Pellegrino in Alpe – Barga Lunghezza: 32,8 km Tempo di percorrenza: 9 h Dislivello: + 694 – 1810 metri
_ La decima tappa
Barga – Borgo a Mozzano Lunghezza: 18 km Tempo di percorrenza: 6 h Dislivello: + 459 – 764 metri
_ L’undicesima tappa
Borgo a Mozzano – Lucca Lunghezza: 29,4 km Tempo di percorrenza: 8 h Dislivello: + 394 – 490 metri
_ Per maggiori informazioni: il sito ufficiale del cammino
Seguici sui nostri canali social!
Instagram – Facebook – Telegram