Itinerario naturalistico in Terra d’Arneo

20 maggio 2017 - 13:36

Il Salento ha un territorio che va oltre le note spiagge, caratterizzato da ecosistemi naturali vari e ricchi

L’itinerario proposto mette a sistema le preziose emergenzenaturalistiche che insistono sul territorio della Terra d’Arneo, dove è presente una delle Aree Marine Protette più estese d’Italia e diversi Siti d’Importanza Comunitaria (SIC).

PORTOSELVAGGIO, Terre d’Arneo

Nella prima parte si transita nel territorio del Parco Regionale Naturale di Porto Selvaggio e della Palude del Capitano, dove si trova una delle spiagge più belle d’Italia oltre alle grotte che hanno restituito reperti preistorici e pesci fossili.

La visita alla Palude del Capitano permette di ammirare particolari specie botaniche e il raro fenomeno carsico delle “spunnulate”, ovvero depressioni nel terreno con acque salmastre che creano piccoli bacini o laghetti, tra questi il più ampio denominato “Lago del Capitano”.

SPUNNULATA DI TORRE CASTIGLIONE, Terre d’Arneo

La successiva tappa porta a conoscere la penisola della Strea, una lingua di terra che fronteggia l’abitato di Porto Cesareo formando un’ampia laguna. E’ una delle zone centrali della Riserva Naturale Orientata Regionale della Palude del Conte e Duna Costiera, che vede la presenza di rare specie animali e vegetali.

Il lungo tratto di costa della Riserva Marina è caratterizzato dalla presenza di un sistema difensivo e di avvistamento di Torri Costiere fortificate erette tra il 1563 e il 1569 per difendere il territorio dagli assalti dei Turchi e Saraceni.

Una linea continua di fortificazioni che comunicavano tra loro visivamente tramite segnali: fumate di giorno, fuoco di notte o acusticamente mediante campane. Alcune di queste torri sono oggi visitabili ed adibite a sede di musei e centri studi.

LA PENISOLA DELLA STREA, Terre d’Arneo

L’ultima tappa del viaggio riguarda le spunnulate di Torre Castigliane, a Porto Cesareo, doline di crollo all’interno delle quali si rinviene uno specchio d’acqua che materializza la falda idrica sotterranea.

Particolarmente interessante è la tipica vegetazione della macchia mediterranea che ricopre le spunnulate: lungo i bordi superiori l’asfodelo ramosus e l’urginea maritima, lungo le pareti lecci e mirto, sul fondo la flora è igrofila e acquatica come il giunco maritimus e il giunco acutus.

_ Il tracciato GPX dell’itinerario:

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