Sentiero alla Madonna della Rupe

20 maggio 2017 - 13:16

L’antico percorso prende il paese e la valle, mentre all’orizzonte si stagliano i maestosi “balzi” di San Lorenzo.

La traccia prosegue verso la Chiesetta di San Pietro, di recente ristrutturazione, e poco dopo, ad un bivio, si continua a sinistra immettendosi su una stradina che zigzagando lungo verdi declivi raggiunge un secondo bivio (m 852) dove si prende sempre a sinistra. Il viottolo, portandosi in quota (m 1130), supera altri due incroci (m 1165, m 1174), volgendo sempre a destra. La pista si restringe a sentiero e poco alla volta l’itinerario comincia a farsi più impegnativo dirigendosi verso Monte Raparello, sulla cui sommità si erge (m 1265) la cappella dedicata alla Madonna della Rupe, una sorta di piccolo santuario costruito circa 100 anni fa, grazie al contributo dei fedeli nome dalla tradizionale processione che i fedeli compiono tutti gli anni in onore della Madonna.

Il pellegrinaggio inizia nel rione Vrasciulata di San Martino d’Agri (m 659), dalla Chiesa della Vergine eretta, secondo la leggenda, a ridosso della rupe dove fu ritrovata la statua di origine bizantina, vittima delle persecuzioni iconoclaste e nascosta dai fedeli. Nel centro storico si attraversa il rione Valle Gelata (dal toponimo locale Vrasciulata), Piazza del Plebiscito, Corso Vittorio Emanuele e si passa vicino al Convento di S. Antonio e alla Chiesa di S. Francesco, si prosegue verso Ovest risalendo la frazione alta del paese, San Pietro (m 755). Man mano il panorama si apre sul paese e la valle, mentre all’orizzonte si stagliano i maestosi “balzi” di San Lorenzo.

La traccia prosegue verso la Chiesetta di San Pietro, di recente ristrutturazione, e poco dopo, ad un bivio, si continua a sinistra immettendosi su una stradina che zigzagando lungo verdi declivi raggiunge un secondo bivio (m 852) dove si prende sempre a sinistra. Il viottolo, portandosi in quota (m 1130), supera altri due incroci (m 1165, m 1174), volgendo sempre a destra. La pista si restringe a sentiero e poco alla volta l’itinerario comincia a farsi più impegnativo dirigendosi verso Monte Raparello, sulla cui sommità si erge (m 1265) la cappella dedicata alla Madonna della Rupe, una sorta di piccolo santuario costruito circa 100 anni fa, grazie al contributo dei fedeli emigrati negli Stati Uniti. Dalla cima della montagna si gode uno dei panorami più affascinanti del Parco Nazionale: la splendida Valle dell’Agri, i tanti piccoli paesi arroccati sulle colline, il maestoso massiccio di Monte Raparo. Lungo il tragitto sarà facile notare i cosiddetti “Pisul”, strutture in pietra (simili a basamenti) dove viene posata la statua portata in processione per far recuperare le forze ai portatori.

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