L’itinerario corre tra il Monte Corchia (1678 m) e la Pania della Croce (1859 m), due tra le montagne più rappresentative dell’intero massiccio.
Il Monte Corchia, interamentesituato nel territorio del comune di Stazzema, è anche soprannominato “La montagna vuota” grazie all’omonimo antro ospitato nelle sue viscere. La Pania della Croce è invece la Regina delle Apuane, una delle cime più frequentate dagli escursionisti, che con la sua imperiosa possanza ha impressionato nei secoli non solo i viandanti e i pellegrini, ma anche letterati e poeti come il Sommo Dante.
Tutto il percorso segue l’andamento del sentiero 9 del CAI da Levigliani a Isola Santa, passando attraverso la Foce di Mosceta e Col di Favilla. Su questo sentiero si raccordavano altri due percorsi: da Pruno presso il Passo dell’Alpino (sentiero CAI 122) e da Fociomboli presso il Col di Favilla.
Il punto di arrivo del percorso è il borgo di Isola Santa, antico agglomerato costruito lungo la Via d’Arni. Isola Santa si affaccia sul lago artificiale formatosi in seguito alla costruzione della diga sul torrente Tùrrita Secca, un affluente del Serchio.
Il borgo sorse in tempi antichi attorno ad un piccolo hospitale in cui, nei secoli, trovarono ristoro i viandanti e i pellegrini che attraversavano le Apuane per approdare in Versilia o in Garfagnana attraverso la Foce di Mosceta. Era questo uno dei valichi prediletti per i commerci, soprattutto quelli illegali di sale.
Descrizione: La traversata parte dalla piazzetta di Levigliani, piccolo borgo dell’Alta Versilia a 580 metri sul livello del mare, raggiungibile facilmente dalla località di Serravezza. Dalla piazza si segue la strada che conduce all’Antro del Corchia, un tempo ripida mulattiera, oggi asfaltata.
Dopo aver superato dei tornanti si prosegue per circa 45 minuti lungo la marmifera situata sul versante meridionale del Monte Corchia. In prossimità dell’ingresso turistico dell’Antro del Corchia – che merita senza dubbio una visita a parte – si prosegue sulla sinistra per la marmifera, ora sterrata.
Da qui si percorrono i ripidi tornanti delle Voltoline, un tratto di mulattiera che zigzaga tra la vegetazione, da cui si gode di un’ottima visuale. Si prosegue poi verso il Passo dell’Alpino, un pianoro panoramico a quota 1080 metri. Qui si incontra il sentiero proveniente da Retignano e si prosegue verso sinistra.
Si cambia versante e inizia a intravedersi la Pania, continuando a mezza costa con il monte davanti a sé. Dopo essersi addentrati in una fitta abetaia, si giunge alla Foce di Mosceta, un ampio valico che a 1170 metri separa il Monte Corchia dalla Pania della Croce.
A pochi minuti dalla Foce di Mosceta è situato il Rifugio Del Freo, punto di partenza per molte escursioni verso le cime dei due monti. Il sentiero prosegue con vista panoramica sulle pendici del Corchia: a sinistra si apre un’ampia prateria, sulla destra una folta abetaia.
Dalla Mosceta il sentiero si addentra nel bosco scendendo progressivamente fino al bivio con il sentiero CAI 127. Dopo un altro tratto in discesa, la mulattiera torna a salire verso Col di Favilla, piccolo borgo disabitato tra gli insediamenti più alti delle Apuane, che si raggiunge dopo aver costeggiato alcuni ruderi.
Si prosegue lasciandosi la piccola chiesetta di Sant’Anna sulla destra e si scende verso il lago di Isola Santa. Dopo alcuni tornanti si giunge in prossimità della diga sulla Tùrrita Secca, dopodiché si arriva a destinazione, con vista sul lago artificiale e sul piccolo borgo.