E’ un’interessante passeggiata, che conduce ad una laguna termale d’acqua sulfurea, le cui acque curative erano già conosciute dagli incas. Dalla stazione autobus (terminal terrestre) del mercato di Potosì, prestare attenzione in città esistono anche altri terminal, si prendere il trufi (taxi collettivo a tariffa fissa) con percorso Terme di Tarapaya.
Spesso il taxi è pieno e bisogna accontentarsi di un piccolo posto nel corridoio, fra pacchi e mercanzie varie. Percorsi 30 chilometri (1 ora circa), c’è la fermata per le Terme. Si oltrepassa la strada e si prosegue sulla sterrata, che sale noiosa fino alla meta.
In alternativa si percorrono circa 50 metri sulla sterrata per poi deviare sulla destra su un sentiero che sale lungo un ripido costone. Superato alcuni rivoli d’acqua, si arriva in cima ad un pianoro con due piccoli stagni.
Si continua a sinistra e si giunge all’Ojo dell’Inca, un laghetto perfettamente circolare situato all’interno di un cratere con acqua a 30° C.
Per entrarvi si paga una piccola quota d’ingresso e anche se vi sono tre piccoli edifici, che servono da spogliatoio e bar, il posto non è mai troppo affollato. Con uno scenario meraviglioso è possibile fare anche un bagno a 4000 metri, tendo sempre ben presente però che l’acqua è fangosa e abbastanza profonda al centro.
In alternativa vi sono due piccole piscine. Per scendere, si può prendere invece la sterrata e completare un percorso a circuito. Importante è arrivare sulla strada asfaltata prima delle 17,30, orario in cui passa l’ultima corsa del taxi per Potosi.
Per meglio orientarsi nella visita di uno dei Paesi più affascinanti dell’America Latina segnaliamo la guida Bolivia: Il cuore dell’America Latina di Anna Maspero, responsabile comunicazioni Polaris.
