Cornovaglia: dove finisce la terra!

Collocata nello spigolo sud occidentale dell’Inghilterra, la Cornovaglia è una terra che da sempre affascina per le sue leggende, i suoi misteri e i suoi miti; culla di artisti da sempre attratti dalle bellezze di quest’angolo di terra proteso tra due mari.

20 maggio 2018 - 14:40

Qui, di fronte all’immenso, si cammina lungo sentieri dalle emozioni possibili sulle tracce del South West Coast Path. Gli spettacolari centri costieri di Penzance, con la lunga passeggiata di Marazion verso l’isola di St. Michael, raggiungibile per un istmo solo a piedi e quando la bassa marea lo consente, gemello del più famoso St. Michel in Normandia.

Le precipitose scogliere di Land’s End (la fine della terra), con sentieri che toccano antiche fattorie della zona, fino al villaggio di pescatori di Sennen Cove, paradiso dei surfisti.

Ma ci sono anche le antiche miniere in disuso, case dai variopinti giardini, giganteschi fari sulle scogliere e ampie distese prative per i pascoli.

Dai silenzi delle campagna di Zennor alle suggestive maree di St. Ives, pittoresco borgo marinaro caratterizzato da spiagge color pastello e bagnate da un mare che offre barche e natanti adagiate su bianchi fondali sabbiosi dopo le maree.

La Cornovaglia è la parte più a sud dall’isola britannica, lontano dal resto del Paese in tutti sensi. Qui la vita scorre piano, ogni colore ha una storia, ogni suono, rumore, profumo ha una sua storia; per alcuni è un pregio, per altri un difetto.

Per visitarla con gli occhi attenti di un adulto e la curiosità tipica dei fanciulli, suggeriamo alcuni elementi che della Cornovaglia ne fanno un luogo magico.

Sono i fossili, con ricche specie vegetali (felci e infiorescenze preistoriche) e marine (conchiglie e pesci); gli orizzonti che si aprono tra il Canale della Manica, l’oceano Atlantico e il mare Celtico.

I cimiteri monumentali dove ogni lapide, ogni effige, racconta una storia diversa; la costa a picco sull’Atlantico con altezze fra i 30 e i 70 metri, teatro di incidenti navali e naufragi con navi trascinate dalla forza delle correnti sulle aspre scogliere che qui hanno un fascino unico, ove il mare rumoreggia al punto da confondersi con i colpi di cannone o i tuoni.

La vita scorre piano

I sentieri, ben visibili e segnalati, sono il paradiso degli escursionisti, un autentico eden per chi fa trekking.

Chi cammina in Cornovaglia trova facilmente l’imbocco dei percorsi segnati grazie a una rete di piste tracciate fra l’interno e la costa, ben evidenziati con appropriata segnaletica verticale e orizzontale, nonché visibili sul territorio da chilometri di siepi, ben curate dai proprietari dei terreni attraversati.

In cammino lungo la costa ventosa della Cornovaglia

La campagna inglese risalta per le caratteristiche farm, con orizzonti solcati da mucche al pascolo, cavalli e pecore, con prati ben mantenuti e opportunamente curati.

Le famose barche dei pescatori qui hanno tante storie da narrare, dove il culto per il mare ha sapore antico; tra mito e leggenda, storie e romanzi, tragedie e lieti eventi da sempre, qui il mare è fonte di sostentamento per le popolazioni che vivono sulla costa.

Ogni colore dato a una imbarcazione caratterizza il ceppo di appartenenza della famiglia di pescatori, attività che si tramanda da nonno a nipote ed il pesce, qui in Kernow, credeteci, è davvero speciale!

Il fascino del paesaggio inconfondibile della campagna inglese

Bere un tè caldo nelle giornate plumbee non ha eguali.

Qui il tè si beve ovunque, a qualunque ora e in qualsiasi momento della giornata. Caldi e accoglienti tea-room offrono numerose specialità di tè dalle numerose essenze aromatiche: non solo è buono, ma toglie l’enorme quantitativo di umidità che si può assorbire durante la giornata.

I corvi sono gli uccelli tipici della Cornwall, mentre i gabbiani qui sono diversi dai loro cugini mediterranei. Più grossi e robusti, per resistere alle correnti dei venti atlantici, hanno un piumaggio leggermente più scuro e bruno, e poi sono così abituati all’uomo che si lasciano facilmente avvicinare.

La Cornwall, infine, è l’indiscusso mondo delle ragnatele. Mai viste di cosi belle, grandi e geometricamente perfette.

Particolarmente visibili prima che si scateni la pioggia o durante le plumbee giornate nebbiose, si possono scorgere da vicino aracnidi dalle dimensioni piuttosto notevoli che danzano in circolo a tessere i fili della propria ragnatela irrobustendola in previsione delle violenti burrasche di acqua e di vento che qui, più che altrove, non hanno eguali.

L’itinerario

Prima tappa: Da Land’s End – St. Just

A Land’s End, la fine della terra, siamo sul punto più occidentale della Gran Bretagna; un luogo molto suggestivo, con scogliere a picco sul mare, dove venti fortissimi spingono le onde dell’oceano sulle ripide rocce.

L’Atlantico fa sentire la sua voce, sotto un cielo sempre mutevole

Tutt’intorno, la penisola di Kernow (dal dialetto locale in lingua celtica) è un luogo ricco di fascino e suggestioni; qui una palina indica tutte le possibili direzioni e distanze delle principali città del mondo.

Il sentiero ha inizio lungo la costa in direzione nord seguendo la traccia del SW Coast Path, il principale sentiero che corre lungo tutto il tratto costiero della Cornovaglia.

Durante il cammino, si sfiorano le ripide scogliere che si affacciano sull’aspra costa.

Dopo aver doppiato una piccola stazione per la misurazione dei venti, e goduti degli spettacolari scorci lungo la scogliera che precipita nell’Atlantico (incastrata tra le rocce, ciò che resta della chiglia di una nave trascinata dalle onde), si supera il villaggio di pescatori di Sennen Cove, col piccolo porto che accoglie le caratteristiche barche.

Si prosegue sulla Cove Hill, il lungomare di Sennen, località balneare preferita dai surfisti. Una stazione del Royal Life Boat Britain garantisce la sicurezza dei natanti in questo tratto di mare, perché qui la pesca è stata da sempre fonte di sostentamento per le popolazioni che vivono lungo la costa.

Uno dei tanti villaggi di pescatori che punteggiano la costa

Dopo aver goduto di un buon tè caldo nella tipica locanda dei pescatori locali, il cammino continua ancora lungo il tracciato costiero del SWCP, che lambisce il grande arco costiero del golfo di Whitesand Bay.

Successivamente, dopo continui saliscendi, doppiando una successione di rupi e scogliere, si giunge in vista del bellissimo Cape Cornwall, dirigendosi brevemente – attraverso campi adibiti al pascolo – verso l’interno per giungere alle prime case del borgo di St. Just, dove termina la tappa.

 

Seconda tappa: lungo la pista delle antiche miniere, da Morvha – St Just

Morvha è un minuscolo villaggio nella campagna inglese; poche case, una cabina telefonica e fattorie raccolte intorno alla Chiesa di Santa Brigida, l’unica chiesa dedita al culto della patrona di Svezia in suolo inglese; all’esterno si ammirano le lapidi in pietra di antiche tombe risalenti all’800.

I resti degli antichi villaggi minerari, arroccati sulle scogliere

Per una grossa farm s’apre un cancello che immette sul sentiero verso la costa, fino a raggiungere la spiaggia di Potheras Cove dove il mare rumoreggia con grossi boati.
Le scogliere che si affacciano sull’Atlantico, con altezze che oscillano fra i 70 e i 100 metri d’altezza, accolgono onde oceaniche che hanno un fascino unico.
Camminando verso sud lungo il SWCP si raggiunge il promontorio di Pendeen Head con vedute sugli incredibili paesaggi della costa occidentale britannica, con il bianco faro di Pendeen; in lontananza, a sud, le ciminiere delle antiche miniere sparse lungo i promontori, operative fino agli anni ’70 del secolo scorso.

Angoli di natura selvaggia…

Il cammino costeggia le scogliere che sprofondano nel mare, si passa per il villaggio minerario di Geevor, doppiando il successivo capo di Botallack Head nelle vicinanze di Pendeen, tra dirupi e scogliere, sfiorando campi e appezzamenti di terreno coltivati caratterizzati da muretti di recinzione a secco e dove s’impennano quelle che furono le antiche ciminiere delle attività minerarie estrattive della zona.

Lasciati alle spalle l’antico centro minerario di Levant Whim Boscaswell presso una ciminiera isolata, spostandosi leggermente qualche decina di metri più avanti, si possono scorgere, in basso a destra, nascoste tra i dirupi rocciosi, i due corpi di fabbrica delle più famose (e fotografate) miniere lungo la costa cornica; queste estraevano stagno, ma anche bauxite, ferro, carbone e altri.

Poco più avanti, lasciati alle spalle il mondo minerario, si scorgono i ruderi del Kenidjack Castle a guardia di questo tratto di costa.

Ecco comparire, sullo sfondo, a sud, il caratteristico promontorio di Cape Cornwall, con la sua isolata ciminiera, meta finale di questa seconda tappa. Da Cape Cornwall altri due chilometri verso l’interno e si è al centro di St. Just.

 

Terza tappa: camminare sulle acque è possibile, da Zennor – St. Ives

Il villaggio di Zennor s’apre al centro di una bella conca verde. Colpisce il Campanile romanico della Chiesa di St. Senara, frequentata fin dall’antichità dai pescatori e dai marinai della costa; al suo interno è la misteriosa Mermaid Chair (panchina della Sirena), scultura lignea del ’500 che si rifà alla leggenda di un giovane attirato in mare a Mermaid’s Cove dalla Sirena di Zennor.

Una passeggiata nel porto, approfittando della bassa marea….

Il monumentale cimitero conserva autentiche opere d’arte! Da Zennor si prende il sentiero in direzione nord-est e, tra prati e siepi, si attraversa la campagna lungo la pista usata dagli abitanti dei vicini villaggi che la percorrono per raggiungere la vicina chiesa.

Su un esteso pianoro disseminato da foraggifere con i caratteristici muretti a secco, si superano in successione i villaggi di Tremmenda, Tregerthen, Wicca, Boscubben e Treveal. Fra Tregerthen e Wicca, proprio dove finisce la linea dei prati al pascolo, hanno inizio i campi di frumento che richiamano corvi, gabbiani e fagiani.

Li, dove la vegetazione s’infittisce, si erge, solitaria, la cosiddetta Quercia degli Ami, così definita per la triste tradizione cui venivano appese le lenze dei pescatori che non facevano più ritorno dal mare. Da Treveal si prende lo stradello che a sinistra porta sulla costa e riprende nuovamente il sud-ovest Coast Path.

Verso la meta, sotto un cielo corrucciato…

Serpeggiando ancora per facili saliscendi, si superano le Carracks, caratteristiche scogliere su cui si infrangono le onde oceaniche (avvistamento di delfini).

Superati in successione il panoramico Pen Enys Head e il circolo di pietre della “XIII Vergine mietitrice”, si tocca il suggestivo Clodgy Head. Finalmente si giunge in vista della lunga spiaggia di Porthmeor beach che introduce al villaggio medioevale di St. Ives.

Qui nel cielo volteggiano i tipici uccelli della Cornwall: corvi e gabbiani. St Ives è famosa in tutto il mondo per le sue particolari botteghe e il suo spettacolare fenomeno della bassa marea con le coloratissime barche tutte in secca nella rada del porticciolo con le chiglie che si adagiano nella sabbia. Qui a St Ives, camminare sulle acque è possibile! Anche questo è il fascino della Cornovaglia!

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