L'interno dell'isola è verde e roccioso, ricco di falesie e pareti. - Foto di Enrico Bottino
Senza l’inquinamento dell’aria e da rumore prodotto dalle auto, questi ambienti sono un vero paradiso, con paesaggi, profumi e colori che non hanno nulla da invidiare alle nostre Alpi.
Dal piazzale s’imbocca il sentiero ottimamente contrassegnato (segnavia giallo) che sale gradatamente sul lato destro della valle Restonica, per poi avvicinarsi ancora di più al suo letto prima di iniziare una ripida salita. All’inizio del percorso si possono ammirare stupendi esemplari di pino laricio, patriarchi della natura che con il loro tronco diritto e slanciato verso il cielo possono raggiungere un diametro di 2 metri e un’altezza superiore ai 50 metri. Dopo alcuni tornanti ci si ritrova ai piedi di un bastione roccioso: qui bisogna usare prudenza perché le lastre inclinate risultano scivolose.
Dopo aver superato il primo gradino scosceso, segue un altro tratto di scala: superato questo tratto attrezzato con catene per facilitare il passaggio, la prima parte dell’ascesa termina presso le rive del lago di Melo (Melu) (1711 m). Si lambisce la riva destra e si va alla capanna di pietra del Parco da dove dirama il sentiero con segnaletica gialla per il vicino invaso di Capitello (Capitellu), 200 metri più in alto. Questo lago di origine glaciale, che nasce dalle acque del Restonica, è circondato da torri rocciose e campi di neve anche in piena estate. Si presenta lo scenario magnifico del Pointe des Spet Lacs e del Capi a i Sorbi. Il sentiero roccioso, in parte anche scabroso, sale rapidamente e supera il rio, per giungere infine sulle rive del Campitello (1930 m).