Escursioni autunnali in Friuli: 4 itinerari per un viaggio nel foliage

L'autunno in Friuli-Venezia Giulia è un'esplosione di colori e panorami unici. In questo articolo ti presentiamo quattro escursioni semplici ma affascinanti per immergerti nei paesaggi più incantevoli della Regione, tra boschi incantati e scorci spettacolari

31 ottobre 2024 - 12:10

I colori del Friuli da scoprire in autunno

All’inizio dell’autunno le montagne del Friuli Venezia Giulia tendono a indossare l’abito più incantevole e sfavillante.

I boschi e le foreste di questa regione, infatti, durante questo periodo dell’anno assumono tinte scenografiche e rassicuranti  in grado di ravvivare tutti i sensi di chi le frequenta.

La vista sarà quasi incapace di accontentarsi di quella miriade di contrasti, e l’udito verrà piacevolmente solleticato dal crepitio delle foglie calpestate a terra.

Di seguito potete trovare una selezione di escursioni semplici da percorrere senza fretta in questo momento stagionale.

Rimarrete stupiti dalla bellezza e soprattutto dalla semplicità di questo territorio.

 

1 – I laghi di Fusine: un incredibile spettacolo d’acqua

Proprio alle pendici del monte Mangart, collocato sul confine italo-sloveno tra il territorio del comune di Tarvisio e Plezzo, ci sono due laghi di origine glaciale davvero unici: i laghi di Fusine.

Si tratta di due specchi d’acqua di sbarramento morenico formatisi durante la fase del ritiro dei ghiacci, ovvero circa 16.000 anni fa.

La loro origine glaciale è evidente anche dalla presenza di due enormi massi erratici, uno dei quali adibito a palestra di arrampicata.

Il lago Superiore alimenta il lago Inferiore per via sotterranea e quest’ultimo fa altrettanto per l’emissario di entrambi i laghi.

I laghi di Fusine si trovano nella meravigliosa Foresta Millenaria di Tarvisio, la più grande foresta demaniale d’Italia: 24.000 ettari di comprensorio alpino di cui 15.000 ricoperti di boschi produttivi.

In autunno questi laghi sono decisamente un quadro dai mille riflessi, una vera e propria esplosione di colori caldi.

Il percorso più interessante che conduce ad essi parte da Scicchizza, è lungo circa 5 Km ed è percorribile in circa 2 ore di camminata.

Il dislivello non è impossibile da affrontare, circa 200 metri, dunque si tratta di un itinerario alla portata di tutti.

_ I dettagli dell’itinerari li trovare sul sito turistico del Friuli

 

2- Il monte Matajur: il Re della vallata

Il monte Matajur, denominato anche anche “monte Re” e “Baba” in dialetto sloveno locale, è l’altura che sovrasta la città di Cividale.

L’appellativo ha origine dal mont Major (Monte Maggiore di Cividale) che, nel tempo, è mutato in Mot Major, Mat Major, Matajor e, infine, in Matajur.

Questa cima è famosa per il meraviglioso panorama che è capace di offrire. Dalla sua cima, infatti, è possibile ammirare gran parte del Friuli:  la costa istriana, la laguna di Grado e la pianura udinese.

Il monte passò alla storia in quanto fu conquistato dai tedeschi nel corso della battaglia di Caporetto, episodio determinante per la tragica ritirata italiana.

Sulla sua sommità è collocata anche  la chiesetta del Cristo Redentore, costruita sulle macerie della cappella distrutta nella battaglia di Caporetto.

Per raggiungere la cima del rilievo esistono diversi percorsi, tuttavia, quello più semplice è un itinerario ad anello che parte dal rifugio Pelizzo (Cividale).

Eventualmente, ci sono altri sentieri che dipartono dalle frazioni di Mersino e Celpetischis.

Il sentiero ad anello in questione è il 736. Una volta arrivati ad un bivio potrete scegliere se arrivare in cima in circa 45 minuti di camminata, oppure se seguire un percorso più panoramico, ovvero il CAI 750.

Il percorso si snoda per poco più di 9 Km, è percorribile in circa 3 ore di cammino, tuttavia non presenta un dislivello insostenibile: circa 364 metri.

_ I dettagli dell’itinerario sul sito del Cai Friuli Venezia Giulia

 

 

3- Il Ta lipa Pot

Il Ta lipa Pot (in resiano “la bella strada”) è un percorso circolare permanente che si sviluppa attorno alla frazione di Stolvizza.

Decisamente l’itinerario ideale se si vuole entrare in contatto con l’ambiente, la cultura e la storia della Val Resia.

Si tratta di un sentiero naturalistico che si snoda lungo i sentieri intorno al paese, in una zona incontaminata senza eguali.

Le strade toccano luoghi ricchi di storia e di cultura montana, e attraversano spazi di rara bellezza e ricchezza di tradizioni.

Il Ta lipa Pot si sviluppa all’interno della meravigliosa Val Resia, sita in provincia di Udine.

È un territorio caratterizzato da una cultura e una lingua di ceppo slavo completamente uniche e a sé stanti.

Uno degli esempi che testimoniano la grande ricchezza culturale e autentica del Friuli. Esistono due varianti dell’anello: la variante corta (5 Km), e la variante lunga (10 Km).

La scelta dell’itinerario lungo o corto si compie dopo aver percorso più di metà sentiero, dunque avrete modo di capire in anticipo quanto tempo e, soprattutto, quante energie avrete per proseguire.

_ I dettagli dell’itinerario sul sito del parco delle Prealpi Giulie

 

4- L’anello del Rio Serai

L’anello del Rio Serai è un sentiero abbastanza semplice che si snoda sempre all’interno della Val Resia, con partenza dall’abitato di Povici di Sotto (Udine).

Il percorso si sviluppa prevalentemente nel bosco e, per alcuni tratti, lungo l’alveo ghiaioso del Rio Putto.

Riuscirete ad ammirare, quindi, diversi paesaggi e particolarità del Parco Naturale delle Prealpi Giulie di cui questo sentiero fa parte.

I principali punti di interesse sono Borgo Cros, un piccolo villaggio abbandonato dopo il terremoto del 1976, e il Rio Serai che percorre lo stretto alveo tra salti e cascatelle.

L’Anello del Rio Serai parte da una graziosa passerella pedonale di legno che attraversa il Rio Serai, nel borgo di Povici di Sotto.

Da lì inizierà la risalita del dislivello, e dovrete percorrere un sentiero (CAI 743) che si sviluppa interamente nel bosco fino a Borgo Cros. L’inizio del borgo si riconosce da una graziosa cappella votiva ben tenuta.

Dopo l’ultima casa del borgo, sulla sinistra, inizierà una ripida discesa con fondo roccioso che vi condurrà sull’ampio alveo ghiaioso del Rio Putto.

Proseguirete poi in leggera salita fino a raggiungere il Rio Serai. Da quel punto in avanti il sentiero sembrerà interrompersi, tuttavia basta passare tra alcuni grossi massi che permettono di guadare il torrente.

Dopodiché il sentiero proseguirà alternando tratti in salita a tratti in discesa, prevalentemente nel bosco, finché non vedrete all’orizzonte l’abitato di Povici.

Dall’abitato il sentiero inizierà a farvi a scendere fino alla sponda del Rio Serai, che si attraversa facilmente per arrivare sulla strada di Povici di Sopra.

Scenderete quindi a Povici di sotto lungo la strada principale raggiungendo il parcheggio.

_ I dettagli dell’itinerario sul sito del parco delle Prealpi Giulie

 

 

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