Man reaching the top of Monte Coglians, Hohe Warte on Austrian-Italian Alpine border. Very steep and narrow pathway that he walks on. He is enjoying the landscape. Goal visualization. Stunning view
L’estate ormai è nel pieno del suo splendore, e di sicuro vi sarà venuta voglia di scappare zaino in spalla alla volta di luoghi meno battuti.
Il Friuli, appunto, è una regione capace di offrire numerose alternative escursionistiche, soprattutto in virtù del fatto che non solo possiede e offre panorami davvero eccezionali, ma anche testimonianze storiche di assoluta rilevanza.
Basti pensare che, ancora oggi, si può passare attraverso i luoghi e le testimonianze lasciate dai combattenti della Grande Guerra.
Ph.: Gettyimages/zakaz86
Le alternative proposte sono piuttosto eterogenee, si va dai percorsi più semplici a quelli medio-difficili fino a quelli leggermente più complessi dal punto di vista tecnico.
La scelta spetterà a voi, tuttavia qualsiasi opzione sceglierete di sicuro non rimarrete delusi dalla meraviglia naturalistica che questi itinerari vi metteranno davanti.
Il lago Avostanis è da considerarsi come un’escursione medio facile adatta anche per i più piccoli.
Infatti, durante il percorso non incapperete in difficoltà tecniche insormontabili e, in circa un’ora e mezzo di cammino, raggiungerete questo magnifico specchio d’acqua.
Una destinazione ideale per godersi un po’ di relax e fare un pic-nic nel verde tra le mucche al pascolo e le marmotte che tenderanno a fischiettare al vostro passaggio.
Ph.: da www.turismofvg.it
Il sentiero si snoda per circa 6 Km, dunque è abbastanza breve, ed è percorribile in circa due ore e mezza partendo da Casera Pramosio (collocata all’altezza di Laipacco).
Tuttavia, l’aspetto più importante da considerare riguardo all’itinerario è l’opportunità che quest’ultimo potrà offrirvi.
Avrete infatti l’occasione di camminare all’interno di un contesto naturalistico davvero peculiare oltre che di notevole importanza storica.
Fu infatti uno dei teatri della Grande Guerra, quindi le testimonianze non mancheranno in questo senso.
Dal lago Avostanis, poi, potrete compiere anche una deviazione verso la Creta di Timau, da dove potrete ammirare la parte alta della Valle del But e molte delle Alpi Carniche Orientali, arrivando a vedere anche i colossi delle Giulie e delle Dolomiti.
In quest’ultimo caso, però, il percorso totale si allungherebbe di circa un’oretta: il tempo di percorrenza è di tre ore e mezza.
_ Scopri i dettagli del percorso sul sito turistico del Friuli Venezia Giulia
Nelle immediate vicinanze della località di Tarvisio esiste un percorso escursionistico adatto a tutti che conduce all’incredibile e suggestivo Orrido dello Slizza.
Lì, il fiume omonimo scava da millenni le rocce di questi versanti intrufolandosi all’interno di scenari boscosi ricchi di biodiversità.
Il sentiero che vi condurrà in questo luogo magico si snoda per circa 2 Km lungo il torrente Slizza.
Dopo un paio di anni in cui è rimasto chiuso, a partire dal 12 luglio 2020 è finalmente stato riaperto e restaurato.
Tra passerelle, ponti di legno e gallerie scavate a mano, percorrerete questo itinerario in tutta sicurezza a un paio di metri sopra il corso d’acqua.
Per raggiungere il punto di partenza dovrete superare Tarvisio Bassa, seguire le indicazioni per Fusine e poi per l’Orrido dello Slizza.
Dopo circa 1 Km incapperete in un bivio che, sulla sinistra, riporta un cartello denominato “Orrido dello Slizza“.
Imboccherete quindi una stradina (via Bamberga) che vi porterà al parcheggio. A quel punto lascerete l’auto e continuerete seguendo le indicazioni.
Ph.: Gettyimages/Matyas Levente Sipos
Il percorso inizia su una strada asfaltata in leggera salita tra un bosco di abeti e pini che, in breve tempo, vi porterà fino a un monumento dedicato al soldato Austro-ungarico, ovvero sia il punto d’accesso di questo luogo primordiale.
Il sentiero presenterà inizialmente una forte discesa a gradoni che vi farà scendere a circa 100 metri di profondità. Potrete assaporare fin da subito il fresco rigenerante di questo ambiente unico.
Raggiungerete così in breve tempo il torrente nella sua parte più bassa: lì potrete rifocillarvi e fare anche un bel picnic.
Terminata la prima parte del percorso, l’itinerario proseguirà nella gola che il torrente ha scavato per moltissimi anni nelle rocce.
Passerete attraverso scalinate, ponti e ponticelli, una galleria interamente scavata a mano nella seconda metà dell’Ottocento, tunnel scavati nella roccia e passerelle in legno e acciaio sopra il torrente.
Sarà sicuramente spettacolare, soprattutto in virtù del fatto che potrete osservare lo Slizza scorrere elegantemente giusto qualche metro sotto di voi, con la possibilità di regalarvi una vista mozzafiato e unica nel suo genere.
Il sentiero, sempre ben evidente, vi farà passare vicino a uno sperone roccioso dove è presente una pietra dedicata a Karl Zinneberg (l’ideatore di questo itinerario).
Da lì risalirete per un brevissimo tratto di salita, uscirete dal sentiero attraversando la pista ciclabile Alpe Adria, e ritornerete al parcheggio.
Quest’itinerario vi guiderà nei dintorni di Piancavallo, nei pressi del Pian Delle More, destinazione monte Cjastelat o “Castelat”.
L’area del monte Cjastelat fa parte del massiccio del Cansiglio-Cavallo, il quale presenta fenomeni carsici diversi e, in un certo modo, complementari a quelli delle altre zone carsiche della regione.
Nel dettaglio, una zona ricca di morfologie carsiche è quella che dista giusto centinaio di metri a est dalla cima del Cjastelat.
Incapperete in crepacci, karren piatti, tavolati carsici, morfologie a fungo e anche solchi carsici.
Si tratta di un giro ad anello lungo le pendici di questo monte, un’occasione perfetta per una gita domenicale: gli splendidi colori del sottobosco, i panorami mozzafiato sul Friuli e la media difficoltà del sentiero sapranno conquistarvi sotto tutti gli aspetti.
Il percorso, per la maggior parte, non presenta particolari difficoltà tecniche.
Tuttavia, sarà necessario porre la massima attenzione in un punto in particolare.
Per arrivare alla cima del Monte Cjastelat il percorso risulta dissestato ma anche esposto.
Questo tratto può essere evitato, eventualmente, continuando il percorso ad anello.
Inoltre, un discreto tratto di discesa in cresta richiederà attenzione perché il terreno si presenta friabile e pendente.
Il lago Volaia, sito a circa 1951 metri di quota, è da considerarsi come una piccola meraviglia a forma di cuore sita al confine tra l’Italia e l’Austria, sopra la località di Forni Avoltri.
Questo piccolo bacino lacustre di origine glaciale incastonato tra le pareti rispecchia, al tramonto, i versanti grigi dei monti di Volaia, per uno spettacolo senza fine che si rinnova ogni giorno.
La presenza di due rifugi (il Lambertenghi Romanin sul versante italiano, attualmente chiuso, e il Wolayersee Hutte su quello austriaco), le imponenti montagne che lo circondano e il collegamento con il sentiero attrezzato Spinotti, fanno di questo lago una delle escursioni più frequentate in assoluto.
Non è da dimenticare, poi, anche la Trincea del Volaia: testimonianza del dramma della Prima guerra mondiale ricca di manufatti bellici, recuperati dai volontari, che restano i portavoce di uno dei periodi più bui della storia del Novecento.
Ph.: Gettyimages/ChiccoDodiFC
La meta è raggiungibile attraverso una comoda carrareccia che, a quota 1650 metri, diventa un vero e proprio sentiero.
Oppure potrete scegliere di arrivarci tramite un altro sentiero secondario, più breve e tuttavia più ripido, che in circa un’ora e mezza vi porterà a destinazione.
Quest’ultimo percorso è decisamente il più impegnativo tra quelli proposti, ma forse anche il più panoramico e stimolante: si tratta del Sentiero delle Creste.
L’itinerario si trova in provincia di Udine, a Verzegnis, per la precisione a Sella Chianzutan.
È da considerarsi come un’escursione straordinaria, che passa attraverso la via storica del marmo di Verzegnis, caratterizzata da passi tecnici e panorami mozzafiato su tutte le Alpi Friulane.
Il percorso proposto è lungo 14 Km, e presenta 1000 metri di dislivello: è abbastanza impegnativo e piuttosto lungo.
Ph.: da www.diaridelloscarpone.it
La percorrenza del sentiero è vivamente consigliata a chi possiede già una certa esperienza e dimestichezza circa il cammino in alta quota, in particolar modo sulle creste.
Ad ogni modo, esiste anche un giro altrettanto impegnativo e, tuttavia, tecnicamente più semplice, adatto a chi non possiede familiarità con i percorsi esposti.
Quest’ultimo sentiero vi permetterà di raggiungere la ex teleferica-cava di marmo e la malga Val e di tornare indietro senza particolari difficoltà.
_ Tutti i dettagli li trovate qui.
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