Friuli Venezia Giulia: da Sappada a Tarvisio, 200 km a piedi tra Italia e Austria

25 maggio 2021 - 9:57

L’itinerario sviluppato all’interno del progetto MADE collega Sappada a Tarvisio.

Si tratta di un percorso di circa 200 km in quota, lungo la Dorsale Carnicatra il versante italiano e quello austriaco.

Il trekking è percorribile in entrambi i sensi e non presenta particolari difficoltà tecniche.

Camminando lungo strade sterrate, sentieri e vecchie mulattiere esploreremo una terra affascinante tra malghe, agriturismi e rifugi.

Rifugi e malghe sui due versanti: esplorare la dorsale carnica tra Italia e Austria

Rifugi e malghe sono parte integrante di questo itinerario.

Pernottare nei rifugi e visitare le malghe significa entrare in contatto con la realtà più genuina del territorio.

Questo è il caso del suggestivo Rifugio F.lli Nordio e Deffar, raggiungibile da Ugovizza per la strada della Val Uque e poi attraverso carrareccia con sentiero CAI 507.

Il Rifugio Pier Fortunato Calvi, inaugurato nel 1926, sorge invece sulla conca dove sgorgano le acque del Fiume Piave, tra il Monte Peralba e il Monte Chiadenis.

La posizione offre un panorama indimenticabile.

Le famiglie Galler e Pachner che lo gestiscono, offrono da 40 anni agli escursionisti una delle migliori polente sappadine, cucinata sulla stufa a legna, e i dolci fatti in casa, l’ampia scelta di grappe fatte in casa, con erbe e profumi della zona.

Prodotti Caseari – Foto Fabio Tabacchi

Non mancate di assaggiare la P38, la cui ricetta è un prezioso segreto.

Escursioni guidate, servizio wifi e soprattutto un’area camping sono invece offerti dal Rifugio Edoardo Tolazzi. 

Se durante il cammino decidete di dormire sotto la vostra tenda, questo è il posto dove fare sosta.

Altra oasi di pace lungo il cammino è il Rifugio F.lli Marinelli, incastonato nella roccia e con un balcone dove rilassarsi mangiando o godendo del panorama.

Le malghe: ospitalià e tradizioni antiche

La malga Malins si trova a poca distanza dall’omonimo lago ed è stata recentemente ristrutturata mantenendo le stesse caratteristiche architettoniche di un tempo. Il paesaggio alpestre circostante offre una vista imperdibile sulle Dolomiti Pesarine.

Un piccolo gioiello di biodiversità è quello della Malga Gerona, frequentata da numerose specie di uccelli, come il codirosso spazzacamino e lo zigolo giallo, che qui trovano le condizioni ottimali per il cibo e la nidificazione.

Malga Malins – Foto Fabio Tabacchi

Il gran numero di piccoli volatili attira però l’attenzione del loro più assiduo predatore, lo sparviere.

Proseguendo, dalla casera si raggiunge Malga Pieltinis e da qui all’omonimo monte (CAI n. 206).

Con Malga Pramosio arriviamo nel cuore della memoria del primo conflitto mondiale, tra gallerie, trincee e postazioni.
Sul percorso CAI n. 402, che da Pramosio conduce a Malpasso, si trova la lapide dedicata a Maria Plozner Mentil, caduta durante il primo conflitto mondiale mentre riforniva i reparti della prima linea.

Presso la Malga si trova l’unica galleria mineraria di epoca medievale delle Alpi Orientali ancora integra nella sua forma originaria.

Oltre la casera, si raggiunge più in alto, a casera Pramosio Alta con il splendido laghetto Avostanis, sovrastato da una delle falesie più note e più belle del percorso.

A Malga Pieltinis incontriamo una brughiera fra le più ricche dell’intera cerchia delle Alpi Carniche.

Rabarbaro alpino, codolina alpina, dente di leone e la campanula di Scheuchzer decorano la malga.

Da casera Pieltinis si possono visitare le malghe Ielma di Sopra e di Sotto e quindi portarsi in Val Pesarina (CAI n. 218).
Con Malga Montasio arriviamo al più ampio territorio destinato all’alpeggio dell’intero Friuli.

Quest’area è ben nota per la produzione del celebre formaggio Montasio.

Dal punto di vista naturalistico si possono ammirare creste di gallo, ginestre, marmotte, cervi, camosci, caprioli e volpi.

Le marmotte che si possono osservare sulle vette – Foto Ghetty Images/ Achim Thomae

Dai Piani del Montasio si può tornare a Sella Nevea e scendere a Tarvisio passando dal paese di Cave del Predil e l’omonimo lago.

Partendo dalla casera Pecol si può raggiungere comodamente il rifugio Giacomo Di Brazzà (CAI n. 622), splendido balcone sul gruppo del monte Canin.

Con Malga Cason di Lanza facciamo un salto nel tempo al 1478, quando a Plan di Lanze avvenne un sanguinoso scontro tra i turchi che tentavano di valicare il passo e le truppe della Serenissima, affiancate dalle milizie popolari carniche.

La leggenda vuole che il nome, Plan di Lanze, derivi dalle lance abbandonate sul campo dai turchi battuti.
Presso la malga è possibile assistere alla lavorazione del latte e la trasformazione in prodotti caseari.

Inoltre una palestra di roccia attende gli aspiranti climbers.

La malga offre una splendida vista sul Monte Zermula e la Creta di Aip.

In territorio austriaco incontriamo il Dellacher Alm, sotto cielo blu intenso e pascoli verdeggianti, con le sue 36 baite realizzate come un tempo ancora in legno e pietra. Talune hanno persino un tetto tradizionale in scandole lignee

Qui siamo in mezzo alle montagne: lontano da smartphone e tv.

Ma non ci si annoia di certo. I bambini possono giocare all’aperto senza pensieri, mentre gli adulti scambiano qualche chiacchiera davanti alla fontana o si accomodano sulla panchina al sole davanti al rifugio.

Anche i cani sono i benvenuti. Da non perdere le prelibatezze della locanda della famiglia Pipp, dal formaggio saporito Gailtaler Käse al burro d’alpeggio.

Egger Alm invece di baite ne ha 47, distese su prati bellissimi fra i vivaci colori di erbe aromatiche dove si può godere una magnifica vista
Spostandosi verso il lago Pressegger See sull’altro versante della valle, si ammira e il lato più incantevole delle Alpi della Gail.

Le mucche cercano il posticino migliore dove brucare, a garanzia di gustosi prodotti d’alpeggio, in primis il formaggio d’origine protetta Gailtaler Almkäse.

Mucche al pascolo – Foto Ghetty Images

Ma non solo formaggio: al rifugio troverete anche piatti caldi, come la zuppa di formaggio speziata o i canederli pressati al formaggio. Il menù comprende anche burro fresco d’alpeggio, lo Schotten (formaggio ricottoso), yogurt e ricotta.

E per i bambini un bel parco giochi nella natura. A fine luglio e inizio agosto si festeggia inoltre l’annuale taglio del formaggio con una sagra allestita in malga.

Anche lo Straniger Alm è un piccolo paradiso per rilassarsi.
Nel piccolo spaccio di prodotti contadini è possibile acquistare specialità d’alpeggio per rifocillarsi lungo il sentiero oppure da portare a casa.

Anche qui si produce il Gailtaler Almkäse e si organizzano degustazioni.

La Zollnersee Hütte dell’Alpenverein si trova invece nel cuore dei pascoli tra il Passo di Monte Croce Carnico e Nassfeld, direttamente sul confine italiano.

Il nome deriva dal vicino lago che si può raggiungere dal rifugio

Nel 2018 la Zollnersee Hütte stessa è stata insignita come la  prima baita Slow Food Travel dell’intera dorsale principale delle Alpi.

Wolayerseehütte offre infine la magia del Lago Volaia (Wolayersee) sul fronte carinziano del crinale principale delle Alpi Carniche nei pressi del Passo di Monte Croce Carnico.

Le sue acque scintillano di color turchese e vi si specchiano le cime della Hohe Warte, Seewarte o Seekopf si specchiano sulle calmi acque.

Dalla terrazza della Wolayerseehütte si può ammirare questa meraviglia assaggiando la ricca merenda a base di prelibatezze regionali.

 

_ Scopri l’itinerario in mountain bike tra le malghe:

_ Leggi il reportage sulle malghe del Friuli: