Abruzzo, Gran Sasso, arriva l’estate: salita spettacolare al Corno Grande

Il Gran Sasso è un ambiente unico e selvaggio in Abruzzo, meraviglioso da esplorare con l'arrivo della bella stagione: andiamo alla scoperta del Corno Grande, la vetta più alta, a quasi 3000 metri di quota

5 giugno 2024 - 9:30

Salita al Corno Grande: la meraviglia del Parco nazionale del Gran Sasso

La salita alle alte quote del Parco nazionale del Gran Sasso è un’esperienza meravigliosa.

Può essere paragonata ad un viaggio verso l’artico, possibile appena fuori dalla porta di casa.

Incontreremo piante che vivono anche alle isole Svalbard o in Groenlandia, i relitti glaciali.

Potremo ammirare gli effetti dei cicli di gelo e disgelo e il modellamento del paesaggio da parte degli antichi ghiacciai, attraversando un numero eccezionale di climi, biomi e ambienti.

Il Parco è esteso su territori che variano in altitudine tra i circa 300 m s.l.m. di Bussi sul Tirino (PE) e gli oltre 2900 m di Corno Grande.

Sappiamo che la temperatura, in media, diminuisce di circa 0,60°C ogni 100 m di quota.

In questo modo, se a Bussi la temperatura media annua è di circa 14,0°C (clima tipico delle colline mediterranee), sulla vetta di Corno Grande (2600 m di differenza) abbiamo 15,6°C in meno (0,6 x 26), cioè –1,6°C (clima simile a Kiruna, circa 200 Km a Nord del Circolo Polare Artico, in Svezia).

Infatti è stato calcolato che, salendo di 100 m di quota è come se ci spostasse di un grado di latitudine verso Nord.

Grazie alla posizione geografica, a cavallo tra la regione biogeografica mediterranea e quella eurosiberiana, il Parco ospita una straordinaria biodiversità vegetale ed animale.

Nel Parco è presente quindi il 20% dell’intera flora europea. La salita al Corno Grande non va mai affrontata con leggerezza.

Vi consigliamo quindi di leggere con attenzione le avvertenze indicate nella descrizione degli itinerari e nelle informazioni utili.

Nel caso di escursionisti con scarsa esperienza si consiglia sempre di affidarsi a guide esperte e di chiedere informazioni alle sezioni del CAI indicate dopo la descrizione degli itinerari.

Ecco la descrizione dei due itinerari, la Via normale da nord e quella da sud al Corno Grande.

1 – La Via Normale da Nord al Corno Grande

Dal versante Nord si inizia a camminare dalla “Madonnina”. Siamo a circa 2000 m di quota, alla quale si accede tramite la seggiovia di Prati di Tivo (TE), a monte di Pietracamela.

Il sentiero procede verso Sud (azimut 190°). Scavalca il Passo delle Scalette (2100 m) e si inoltra nello spettacolare Vallone delle Cornacchie.

Siamo tra la parete Est di Corno Piccolo (2655 m) a destra e le pareti occidentali della Vetta Orientale Corno Grande (2903 m), a sinistra.

L’evidente tracciato aggira grossi massi e sale a stretti tornanti verso il Rifugio Franchetti (2450 m), situato in splendida posizione di fronte alla parete Est del Monolito.

Il tratto più esposto é costituito da una ripida scaletta di pietra con un passamano di corda.

Oltre il Rifugio, il sentiero sale in breve (azimut 240°-270°) alla Sella dei due Corni (2547 m).

Da qui si sale in direzione Sud-Est (azimut 130°) al Passo del Cannone (2679 m), al quale si accede tramite alcuni brevi passaggi attrezzati.

Oltre il passo, in direzione Sud, si entra nella Conca degli Invalidi, dove il sentiero si unisce a quello che sale dal versante Sud.

Si prosegue la salita verso Sud-Est. Seguiamo i segnali dipinti sulla roccia e individuando i tratti di roccia più solida, aggiriamo la fredda conca del ghiacciaio del Calderone e si arriva in vetta, poggiando a volte le mani sulla roccia.

Questo è il tratto dove prestare la maggior attenzione. Se si perde il sentiero, ci si può trovare su un terreno non stabile, mai difficile tecnicamente, ma dove è necessario essere tranquilli e dove è richiesta padronanza nel muoversi su rocce rotte e friabili.

La pendenza che si incontra in questo tratto è di circa 35°. E’ meglio fermarsi un attimo e cercare i segnali che indicano la giusta via, piuttosto che “correre” per guadagnare pochi minuti e trovarsi su un terreno poco divertente.

 

2 – La Via Normale da Sud al Corno Grande

La salita dal versante Sud inizia a Campo Imperatore (2120 m), raggiungibile con la Funivia del Gran Sasso d’Italia da Fonte Cerreto-Assergi (AQ).

Si può anche raggiungere tramite una strada panoramica di circa 30 Km dall’uscita autostradale di Assergi.

Da Campo Imperatore ci si muove in direzione Nord sul sentiero estivo che entra nella Comba di Monte Aquila.

Alcuni ripidi tornanti ci permettono di affacciarci su Campo Pericoli in corrispondenza della Sella di Monte Aquila (2335 m).

Da qui seguiamo l’evidente sentiero in direzione di Corno Grande (direzione NNE, azimut 20°).

Dopo poche decine di metri, al bivio tenere a sinistra e prendere il sentiero che entra deciso a Campo Pericoli.

Lasciamo a sinistra il tracciato che raggiunge il Rifugio Garibaldi ( 2252 m), attraversiamo l’altipiano fino a sbucare alla Sella del Brecciaio (2506 m).

Qui occorre prestare attenzione a lasciare a sinistra il sentiero che, senza guadagnare quota, va verso l’esposta ferrata Brizio.

Chiedere al CAI locale le condizioni che nel passato sono state anche pessime, rendendolo percorribile soltanto con tecniche alpinistiche (corda, imbrago, materiale da assicurazione, molta prudenza).

Prendere invece la traccia che sale decisa tra ghiaie e massi fino a raggiungere la Conca degli Invalidi (2650 m) in corrispondenza dei segnali che indicano la cresta Sud-Ovest.

Lasciare i segnali sulla destra e scendere dentro la Conca seguendo l’evidentissima traccia che va a ricongiungersi con il sentiero che sale dal versante Nord e conduce in vetta.

La discesa di effettua lungo la stessa via di salita. Non vi rilassate e prestate attenzione, la discesa è più impegnativa della salita, ricordatevi che il percorso termina una volta tornati a valle, e non in vetta.

 

Informazioni utili

Avvertenza

Entrambi gli itinerari presentano difficoltà di tipo escursionistico e necessitano di buona preparazione fisica.

Superano un dislivello di circa 900 m e si richiede capacità di sapersi muovere con tranquillità su facili rocce, oltre a discrete capacità di orientamento.

I meno esperti dovrebbero sempre farsi accompagnare da una guida che conosca il territorio.

_ PRIMO ITINERARIO – La Via Normale da Nord al Corno Grande

Località di partenza: Prati di Tivo (1465 m), si sale in cabinovia fino alla Madonnina (2000 m). Località di arrivo: vetta Occidentale di Corno Grande (2912 m).

Difficoltà: EEA (escursionisti esperti attrezzati). Tratti esposti, itinerario sconsigliato a chi soffre di vertigini.

Dislivello: circa 900 m in salita e 900 m in discesa.

Tempo di percorrenza: circa 6-7 ore.

Segnaletica: segnavia tondi rossi e bianchi

Punti d’appoggio e info utili

Il sito ufficiale del Rifugio Franchetti C.A.I. Roma è ricco di informazioni e suggerimenti utili 

Tutti i contatti del C.A.I. sottosezione di Pietracamela

 

_ SECONDO ITINERARIO – La Via Normale da Sud al Corno Grande

Località di partenza: Campo Imperatore (2120 m)

Località di arrivo: Vetta Occidentale di Corno Grande (2912 m)

Difficoltà: EE – Tratti esposti, itinerario sconsigliato a chi soffre di vertigini.

Dislivello: circa 900 m in salita e 900 m in discesa

Tempo di percorrenza: circa 6-7 ore

Segnaletica: segnavia bianchi e rossi

Punti d’appoggio

Il sito ufficiale del Rifugio Duca degli Abruzzi C.A.I. Roma, aperto a partire dal 1 Giugno

La pagina dedicata al Rifugio Garibaldi

Il sito ufficiale del CAI L’Aquila

 

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