Pedalando lungo la via del Cabernet
La produzione di vino, nel territorio della provincia di Frosinone, è stata destinata al consumo privato fin dal medioevo, finché nel 1973, il Cesanese del Piglio non ottennela Denominazione di Origine Controllata e iniziò ad essere prodotto per il mercato nazionale; più tardi il noto enologo Luigi Veronelli lo classificò fra i cento migliori vini d’Italia e primo nel Lazio.
Il Cesanese del Piglio si presenta come un vino dal colore rosso rubino, che con l’invecchiamento tende al granato; dall’odore delicato e dal sapore morbido e leggermente amarognolo, ha una gradazione alcolica minima di 12° ed un’acidità totale del 5,5%.
In questa zona, oltre al Cesanese, si può gustare il vino bianco Passerina del Frusinate ed il Cabernet di Atina, un altro vino DOC che riscuote grande successo. A impiantare, nel 1868, le prime barbatelle (le piccole viti da innesto) di Cabernet e Merlot fu Pasquale Visocchi che scelse le marne alluvionali del territorio di Atina, dopo aver appreso in Francia alcuni importanti segreti enologici.
L’itinerario proposto non presenta particolare difficoltà tecnica e si sviluppa lungo il confine del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La zona di nostro interesse, circondata dal sistema appeninico, si chiama Valle di Comino, area di produzione del cabernet D.O.C. di Atina. In sella alla mountain bike si attraversano i comuni di Atina, Villa Latina, Picinisco, Settefrati e Gallinaro.
Si parcheggia nei presso del museo archeologico di Atina, luogo prescelto anche dalle guide del Laboratorio del Camminare Mbkcassino per incontrare gli escursionisti che richiedono di essere accompagnati nell’escursione.
Si parte attraversando il parco comunale che consentirà, una volta giunti al punto più alto, un primo sguardo verso la valle di Comino. I bikers scendono velocemente verso Villa Latina dove si costeggia il fiume Melfa e alcuni campi coltivati a vigneti.
Lasciato il corso del Melfa si prosegue verso destra, su una strada in salita che porta a Picinisco (m 720), dove soggiornò lo scrittore D.H.Lawrence nel 1919 e, proprio qui, trovò l’ispirazione per completare il famoso romanzo “La ragazza perduta”.
Si prosegue lungo il percorso dell’Enel fino a raggiungere il lago artificiale di Grottacampanaro usato per alimentare una centrale idroelettrica. Qui scesi dalla mountain bike si affronta a piedi, sulla destra, un ripido sentiero che permette di arrivare davanti al santuario di Canneto, meta di pellegrinaggio già dal IV Secolo a.C.
Si riparte lungo una strada stretta che attraversa una faggeta e termina all’aprirsi della stupenda valle di Comino per poi proseguire verso Settefrati dove ogni anno, durante il mese di agosto, si svolge un’importante sagra enogastronomica con la possibilità di gustare le diverse qualità di vino locale.
Una volta scesi in valle ci si dirige verso Gallinaro costeggiando vigneti, uliveti e campi coltivati. Qui, anche se non ben indicate, è possibile incontrare cantine che producono e vendono il prestigioso cabernet di Atina.
Si perviene infine ad un incrocio che permette di salire, ammirando stupendi resti di epoca romana, verso Atina tornando così al punto di partenza dopo aver percorso in circa 30 chilometri in bicicletta.