AVVERTENZA: a seguito dell’incidente del 2018, l’accessibilità alle Gole del Raganello è soggetta a restrizioni che possono cambiare nel tempo.
Per avere informazioni aggiornate prima di organizzare la vostra escursione vi consigliamo di chiamare gli uffici del Parco del Pollino , +390973669311, o il Comune e la Proloco di Civita ,+39 3392626811.
Prima regola: se volete farvi coinvolgere e affascinare dall’erosione milionaria del Raganello, seguite le guide qualificate.
Solo così è possibile scoprire un mondo nuovo, profondamente incassato fra alte e strapiombanti pareti, dove occhi indiscreti e persone sprovvedute non possono arrivare.
Il divertimento è assicurato quando ci si ritrova nell’acqua fino alla cintola per avanzare a passi incerti nel canyon più lungo e profondo della Calabria, attraversando gallerie di sculture naturali millenarie.
Bastioni ciclopici contrapposti, tanto vicini che i raggi di luce rimbalzano tra una parete e l’altra senza mai raggiungere il fondo delle gole, muraglie di calcare che sembrano voler dialogare tra loro disinteressandosi di quei piccoli esseri bipedi che avanzano ai loro piedi armati di corde, caschi e mute.
Presso l’uscita del canyon lo stillicidio d’acqua che cade dall’alto crea suggestive formazioni di travertino grazie ai muschi del genere Cratoneuron commutatum, che favoriscono la deposizione del calcare sulle loro piccole foglie.
Sono delicate formazioni di tipo spugnoso che non stancano di stupire l’osservatore.
Insieme alla guida le abbiamo contemplate per un quarto d’ora e per lui non era certo la prima volta.
Se poi volgiamo lo sguardo verso l’alto, verso i ritagli di cielo che si intravedono tra le strapiombanti pareti, potremmo scorgere i grifoni in volo che tra queste gole trovano il loro habitat naturale.
Le sorprese non mancano: a chi scrive è successo di essere “sorpassato” nell’acqua da una natrice dal collare (Natrix natrix Linnaeus).
Facciamoci catturare dal fascino del Raganello, prestando però sempre attenzione agli eventuali pericoli, soprattutto a quelli che piovono dall’alto: è importante “leggere” l’ambiente che ci avvolge.
Ad esempio, procedendo lungo la corrente bisogna accelerare il passo dove si trovano rocce levigate che riportano i segni delle pietre precipitate dalla cornice del canyon.
Inutile sottolineare l’importanza del casco, fornito dalle guide.
L’uso della muta invece non è obbligatorio, seppure consigliabile nel tratto basso del Raganello.
La lunghezza del canyon e la maggiore portata rispetto al Barile, costringono l’escursionista a restare ad “ammollo” più a lungo.
Anzi, non separatevi dall’acqua, anche quando è possibile procedere lungo la riva, poiché le rocce levigate, asciutte e polverose sono più scivolose.
Non ci resta che destreggiarci tra le rocce in divertenti discese, seguendo cascatelle, e scivolare lungo i toboga levigati dall’acqua.
Il tutto tra passaggi stretti che si alternano a piccole piscine rischiarate da sottili lame di luce che penetrano dall’alto.
Il torrentismo è una passione che consente d’avvicinarsi a luoghi accessibili solo se spinti da un pizzico di curiosità e di audacia.
Tuffarsi, saltare, scivolare, calarsi aiutandosi con la corda nei punti più critici, sono alcune delle prerogative del canyoning.
Una giornata “en plein air” che regala grandi sensazioni lungo il versante orientale del massiccio del Pollino.
Si sta davvero bene in un ambiente normalmente inaccessibile, ma che diventa un’esperienza alla portata di tutti in presenza di guide professioniste che accompagnano in sicurezza gli escursionisti.
Solo le guide assicurano la necessaria assistenza tecnica, illustrando gli aspetti naturalistici, antropici e culturali del territorio.
L’attenzione alla sicurezza dei partecipanti consente a chiunque di affrontare questa piccola avventura, soprattutto nelle gole del Barile, nel comune di San Lorenzo Bellizzi, la parte più alta delle gole del Raganello.
L’acqua scorre per ben 17 chilometri, dalla Sorgente della Lamia fino al caratteristico ponte del Diavolo, scavando alla base della Timpa di San Lorenzo la prima profonda forra, quella del Barile.
Qui le pareti calcaree ciclopiche impediscono l’accesso al sole per quasi tutto il giorno.
Il Grande Diedro, il Masso delle Rudiste, la Sorgente degli Equiseti, l’Anfiteatro del Diavolo: lo spettacolo non termina sotto l’abitato di San Lorenzo Bellizzi.
Alte pareti, caotici massi, rocce levigate per secoli dalle acque, scivoli e impetuose cascate caratterizzano i successivi 9 chilometri del canyon che dalla zona Pietraponte si apre nei pressi di Civita.
L’erosione nella parte bassa del Raganello ha creato scenari di ispirazione dantesca: il ponte di Pietraponte, la porta del Canyon, la forra d’Ilice, la Tetra Fenditura, la conca degli Oleandri, la Frana Ciclopica, il tunnel dei Colombacci, il ponte del Diavolo.
Soprattutto nella parte centrale delle gole la discesa è ardua per la maggior portata del torrente e per la presenza di punti accidentati, ripidi e difficili da superare.
Nell’ambito del torrentismo, questo resta comunque un itinerario semplice; basta avere passo sicuro, acquaticità e un paio di scarpe con un buon grip che faccia presa sulle superfici più scivolose.
Siamo ormai pronti a farci accogliere nel grembo del Raganello.
Ricordatevi però di portare rispetto all’ambiente, muovetevi in silenzio e con prudenza, senza disturbare la fauna e non lasciate traccia del vostro passaggio.
Il Consiglio comunale di Civita, nel febbraio 2018, ha approvato il testo “Gole Sicure”.
Contiene divieti e obblighi per gli accessi alla zona.
Le norme, si legge, sono state “introdotte in fase sperimentale”. Qui sotto le elenchiamo a titolo informativo, potrebbero però variare, pertanto è importante contattare il Comune di Civita per avere informazioni aggiornate e corrette sull’accesso alle gole del Raganello.
Accesso:
Abbigliamento:
Divieti comuni a quelli di altri Parchi nazionali e regionali
Regolamento di accesso alle gole
Per chi vuole guardare le Gole da un’altra prospettiva consigliamo questo breve trekking con partenza da Civita.
Località di partenza e arrivo
Belvedere sul Raganello – Civita (m 450)
Difficoltà T Dislivello + – 300 metri
Lunghezza del percorso 2 chilometri circa
Tempo di percorrenza 2 ore circa
Dalla piazza di Civita, paese con una vitale comunità Arbëreshë (da non perdere il Museo Etnico Arbëreshë), si sale verso la parte alta del paese.
Qui c’è un punto panoramico con diversi bed&breakfast.
Ph.: Gettyimages / 1023017076
Il Belvedere si affaccia sul canyon e mostra nella sua interezza il borgo dove ancora oggi si parla la lingua albanese, e dove si pratica il rito religioso ortodosso.
Per le occasioni speciali si indossano i costumi Arbëreshë con i loro tessuti preziosi.
Il sentiero scende lungo il versante destro del canyon fino al ponte del Diavolo, una ricostruzione fedele dell’antico ponte medievale, e quindi al torrente.
Al ritorno si segue il sentiero che sale sulla destra per giungere alla piazza del paese.
Per trovare una guida per le Gole del Raganello la migliore fonte è il sito ufficiale del Parco del Pollino
_ Scopri altri itinerari e percorsi in Calabria
Seguici sui nostri canali social! Instagram – Facebook – Telegram