Scenic view of Calamone lake, yellow forest and its reflections during sunset in autumn, Ventasso, Reggio Emilia, Italy
I giganti dell’Appennino Tosco-emiliano hanno un’altezza di tutto rispetto.
Le teste calve dei più grandi fra loro arrivano quasi a respirare l’aria fine dei 2000 metri, guardando da vicino il passaggio delle aquile reali che incrociano nei cieli del Parco Nazionale.
Parliamo del Monte La Nuda, l’Alpe di Sussiso, il Monte Acuto e naturalmente il Ventasso.
Ph.: Gettyimages/Bepsimage
L’itinerario che vi proponiamo sale proprio sul Monte Ventasso.
Una facile meta escursionistica di grande valore paesaggistico, dalla cui cima della quale si può ammirare il sottostante Lago Calamone e le torbiere che lo contornano.
Il percorso ricalca quello dell’antica “Via Parmesana” che da Parma conduceva a Sassalbo e Fivizzano in Lunigiana attraverso la valle dell’Enza, della Lonza e il Passo dell’Ospedalaccio.
Dal Rifugio Pratizzano (m 1203) si segue per un breve tratto la strada provinciale, fino a dove il segnavia nr 667A ci porta su una carrareccia.
Dopo aver superato alcuni piccoli corsi d’acqua si torna sulla strada, nei pressi della torbiera di Borra Scura (m 1265).
Si resta quindi lungo la strada per altri 150 metri per poi imboccare una carrareccia che risale i fianchi della valletta fino a raggiungere la stazione di arrivo della sciovia sul crinale detto Pastorale.
Si prosegue in discesa sul lato opposto del crinale, prendendo una carrareccia sulla destra che conduce ad una valletta il cui fondo è costituito da un’antica torbiera.
Il sentiero prosegue a sinistra della valletta.
Ora si prende una traccia a mezza costa.
Con una ripida discesa porta sulle rive del Lago Calamone (m 1398), di antica origine glaciale.
È possibile superare il lago sia sulla destra (dove si incontra il bar ristorante Venusta) che a sinistra.
Ph.: Gettyimages/ Bepsimage
Lasciato il lago si attraversa una grande pietraia e si risale la costa nord-est del Ventasso.
Quindi, giunti ad un bivio, si continua a seguire il sentiero nr 663 a destra, in una scoscesa area detritica.
Presso l’antico Oratorio di S. Maria Maddalena (m 1501), si prende il sentiero nr 661, che sale ripido ed esposto verso i Denti della Vecchia.
La traccia porta all’anticima (“Grotta delle Fate”) e poi affronta il largo crinale erboso fino alla vetta del Ventasso (m 1726).
Questo monte è da diversi anni protagonista di una delle gare di trail running più celebri d’Italia: l’Ecomaratona del Ventasso.
Seguiamo l’evidente crinale in direzione sud-ovest.
Dopodichè a un bivio si prende a destra scendendo verso nord-ovest, su una buona traccia al limite della faggeta, fino a raggiungere la base della piramide di vetta.
Qui è visibile la faglia fra le arenarie delle zone superiori della montagna e le argille sottostanti.
Sulla larga costa troviamo un bivio dove occorre imboccare il sentiero nr 667, verso il punto più basso del crinale che scende nella valle del Rio di Collagna.
Continuando a perdere quota nella faggeta si sbuca sulla costa aperta sopra il borgo di Vallisnera.
Un tratto fra pascoli e muri a secco ci porta sull’antica mulattiera che da Collagna e Vallisnera saliva verso Pratizzano.
Quindi, voltando a destra, in salita in breve si è sulla strada asfaltata presso il Passo di Pratizzano, da dove in pochi minuti si torna all’omonimo rifugio.
La pagina Facebook del Rifugio Venusta, aggiornata con tutti gli eventi che in autunno vengono organizzati, tra cui da non perdere quelli gastronomici.
La pagina del Cai Lugo dedicata al Bivacco Santa Maria Maddalena
Il Rifugio Pratizzano è attualmente chiuso.
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