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5 splendidi rifugi in Emilia per una sosta e uno spuntino
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Nelle montagne emiliane si trovano meravigliosi rifugi immersi in contesti naturali unici, ideali per una sosta in cui assaporare gli ottimi piatti della tradizione locale. Scopriamo alcuni dei più belli in cui fermarsi per un pranzo
I rifugi emiliani da scoprire tra natura e cucina locale
Quale idea migliore se non quella di concludere una bella passeggiata sulla neve con una sosta in rifugio all’insegna della natura e della buona cucina tradizionale?
L’Emilia, grazie anche al meraviglioso Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, offre tantissimi percorsi escursionistici e altrettante strutture in cui mangiare bene, rilassarsi, e riconnettersi con gli elementi circostanti.
Da Reggio Emilia, fino a Parma e Modena i rifugi sono diversi e inseriti in contesti unici, che si tratti di trovarsi a sfioro sul lago Santo oppure ai piedi del suggestivo monte Cusna.
Ecco una selezione di alcune delle strutture più accoglienti del territorio emiliano dove si può pernottare e mangiare davvero bene.
1- Il rifugio Battisti
Il rifugio Battisti si trova nell’Alto Appennino Reggiano, a 1761 metri di quota, e si tratta di un importante punto tappa dell’Alta Via dei Parchi.
La struttura si trova nella località di Lama Lite, ed è raggiungibile percorrendo la strada forestale che collega Civago con Ligonchio.
Da lassù si può godere di panorami magnifici e, magari, partire alla “conquista” delle cime dei monti Prado e Cusna, e scegliere tra i 250 Km di sentieri presenti in quest’area del territorio reggiano.
Il piazzale del rifugio, poi, conta una sessantina di posti a sedere all’aperto, ideali per ammirare la splendida Val d’Ozola.
Al rifugio Battisti si può assaporare il perfetto connubio tra tradizione emiliana e pasticceria creativa: l’intento è quello di valorizzare i prodotti stagionali del territorio e realizzare creazioni che richiamino l’ambiente naturale circostante.
L’edificio conta anche 39 posti letto ed è aperto tutti i weekend durante la stagione invernale, anche se è necessaria una prenotazione sia per la cena che per il pernottamento.
Per il pranzo, invece, sono previsti due turni: il primo dalle 12 alle 13 e 30, e il secondo dalle 13 e 30 fino alle 15.
2- Il rifugio Lagdei
Il rifugio Lagdei è collocato in una grande radura nella foresta secolare, alle sorgenti del torrente Parma.
La struttura, sita a circa 60 Km da Parma, offre diverse possibilità escursionistiche in tutte le stagioni dato che si trova all’interno del meraviglioso Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano.
La cucina è figlia della tradizione emiliana e dell’Appennino, ed è tutta a chilometro 0: pasta fatta in casa, selvaggina locale, prosciutto di Parma, lardo IGP delle Alpi Apuane ad accompagnare la polenta tradizionale, e la tipica Spongata di Corniglio, un dolce fatto con mandorle e pinoli.
Le camere del rifugio, semplici e accoglienti, sono arredate in stile rustico e montanaro e dislocate in due strutture differenti.
All’interno del rifugio principale, posto sul lato sud della radura, a 100 metri dal parcheggio, oppure nella “Casa del Bosco”, sita a 200 metri dal rifugio e immersa in un suggestivo bosco di abeti.
La struttura è aperta dal 15 giugno al 15 settembre e dal 26 dicembre al 6 gennaio. Durante la stagione invernale ci si può venire tutti i weekend, compresi ponti e festivi.
Eventualmente, c’è la possibilità di apertura il venerdì sera (cena e pernottamento) per almeno 8 persone.
_ La pagina del rifugio Lagdei
3- Il rifugio Giovo
Adagiato sulle rive del Lago Santo Modenese, a Pievepelago (Modena) c’è il rifugio Giovo, una struttura costruita nel lontano 1966.
L’edificio è anche uno dei punti tappa del percorso G.E.A., la “Grande Escursione Appenninica”, che da Santa Teresa di Gallura percorre l’intera dorsale montana degli Appennini e delle Alpi fino a Trieste.
Il rifugio si trova in una zona di grande valore dal punto di vista ambientale ed è anche un ottimo punto di partenza per decine di escursioni sia estive che invernali.
Per quanto riguarda il menù non mancano i piatti tipici della tradizione modenese: cappelletti, tortelli di zucca e il buonissimo dolce di San Giovanni.
Il rifugio Giovo è aperto tutto l’anno anche d’inverno, ed è previsto anche il servizio di trasporto con gatto delle nevi in caso di necessità.
4- Il rifugio Mariotti
Dedicato a una figura storica della città di Parma, il rifugio Mariotti è una bellissima struttura in pietra collocata sulle sponde dello specchio d’acqua di origine glaciale più vasto della provincia di Parma e dell’Emilia-Romagna: il Lago Santo.
Il rifugio, sito a Bosco di Corniglio, è raggiungibile anche in seggiovia partendo da Lagdei.
Dispone di servizio cucina, 2 sale di accoglienza, 4 bagni e 42 posti letto suddivisi in 5 camere con letti a castello.
È un punto di riferimento per tutti gli escursionisti: dalla struttura si possono raggiungere sia il monte Marmagna che il monte Orsaro.
Il rifugio è aperto tutti i fine settimana, anche nei giorni festivi. Per la precisione, tutti i giorni da giugno a settembre, e da Santo Stefano fino all’epifania.
Per tutti gli altri giorni dell’anno si deve fare una richiesta specifica ai gestori del rifugio.
_ La pagina del rifugio Mariotti
5- Il rifugio Monte Orsaro
Il rifugio Monte Orsaro si trova nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ad un’altitudine di 1300 metri, vicino al caratteristico abitato di Monteorsaro.
La struttura è collocata all’interno di un anfiteatro naturale unico arricchito dalla vista del Monte Cusna che, con i suoi 2121 metri di altezza, è la cima più alta dell’Appennino Emiliano.
Inaugurato nel lontano 1999, questo rifugio è il punto di partenza per numerose escursioni, sia estive che invernali, alla scoperta delle meraviglie del Parco.
È circondato da un ampio spazio verde dotato di lettini e aree relax, ideale non solo per gli amanti degli sport alpini ma anche per chi vuole godersi un giornata di immersione nella natura e gustarsi le prelibatezze dell’offerta gastronomica.
Il rifugio Orsaro offre un’ampia gamma di piatti della cucina tradizionale: dalla pasta fresca fatta secondo l’antica tradizione culinaria emiliana, ai primi piatti a base di cereali, fino a una vasta selezione di carni alla griglia.
E per finire la polenta: la si può assaggiare sia nella versione fritta, oppure accompagnata da una selezione di formaggi e carni assieme a delle erbe aromatiche prese direttamente dal loro orto.
Con i suoi 32 posti letto e la possibilità di campeggiare, la struttura è anche un punto d’appoggio per chiunque volesse passare una notte in alta quota.
Il rifugio è aperto tutti i giorni nei mesi di luglio e agosto, durante le festività natalizie e feste nazionali, e tutti i fine settimana nel resto dell’anno.
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