Il Parco Dei Cento Laghi si costituisce come un’accogliente “terra di mezzo” tra le grandi città della Pianura Padana e l’isolato e selvaggio crinale Tosco-Emiliano.
Venne istituito nel 1995 e, per la precisione, tutela una porzione di circa 27750 ettari dell’Appennino parmense orientale in prossimità delle province di Reggio-Emilia e Massa-Carrara.
Si tratta di un ambiente di media montagna ospitale e accessibile all’interno del quale una natura ancora ben conservata fa da cornice a dolci paesaggi agricoli e a tante ricchezze storiche e culturali.
È un territorio vivo e vitale dal quale l’uomo ha saputo ricavare prodotti agroalimentari apprezzati in tutto il mondo.
Si pensi solo Parmigiano Reggiano oppure al Prosciutto di Parma DOP.
Ph.: Gilli-Tirillazzi da www.parchidelducato.it
Proprio lungo il crinale dell’Appennino parmense si adagiano innumerevoli specchi d’acqua di origine glaciale davvero suggestivi tutti da scoprire.
Un trekking sul filo di cresta, tra faggete estreme e praterie d’alta quota, vi porterà a visitare queste gemme dalle più diverse dimensioni, dal minuscolo lago Martini al grande lago Santo.
Infatti questo Parco, grazie alla sua vastità, offre molteplici e interessanti opportunità sia per i principianti che per gli escursionisti esperti ed esigenti.
Non resta che partire e scoprire questo meraviglioso paradiso escursionistico.
L’inizio di questo percorso è fissato a partire dal cominciamento del sentiero CAI 707.
Dovrete quindi girare attorno al lago Ballano per poi rimontare tra i faggi fino a un’insellatura dove incrocerete anche il segnavia 707 A proveniente da Pratospilla.
Costeggerete la conca del lago Verde che intravvederete più in basso fino ad arrivare alla base di in una valletta erbosa che dovrete risalire fino alla capanna Cagnin.
A questo punto il sentiero tenderà a rientrare nella boscaglia composta da bassi faggi contorti, e vi farà uscire definitivamente sulle praterie superiori in corrispondenza di alcune grandi placche.
Ancora poche svolte e arriverete al piccolo lago Martini, dove è collocato anche il bivio con il sentiero che intraprenderete per il ritorno.
Una breve risalita tra i mirtilli vi farà guadagnare il passo Giovarello a 1754 metri, proprio sulla linea del crinale principale che separa l’Emilia dalla Toscana.
Ph.: da www.parchidelducato.it
Seguendo poi la cresta sulla destra, oltrepasserete senza sforzo le prime due elevazioni dei monti Bragalata e Losanna.
Dal successivo passo di Compione, infine, salirete con un ultimo strappo sulla vetta del monte Sillara.
Per il rientro vi dovrete abbassare sul versante parmense piegando a destra verso i laghi Sillara.
La comoda traccia non segnalata proseguirà verso i laghi di Compione rimontando, successivamente, fino a un piccolo intaglio.
In quota ci si dovrà raccordare al lago Martini chiudendo così l’anello.
Se volete saperne di più sulle alternative escursionistiche presenti in questo parco allora potete dare un occhio alla pagina dedicata.
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