Emilia-Romagna, arriva la primavera: 5 itinerari spettacolari
L'Emilia-Romagna in primavera è un paradiso per gli escursionisti: grazie alla rete di sentieri e agli splendidi parchi naturali, questa regione ha tanto da offrire agli appassionati di trekking. Non resta che partire, scoprire e sorprendersi
Emilia-Romagna in primavera: un paradiso naturalistico ed escursionistico
La primavera è alle porte e l’Emilia-Romagna è una delle regioni migliori dove potersigodere a pieno la natura e dedicarsi al mondo outdoor.
Da Piacenza fino a Rimini sono circa 7000 i Km di sentieri che si possono percorrere passando per l’Appennino, valli caratteristiche e panorami con viste da togliere il fiato.
Il tutto all’interno di alcuni tra i più grandi parchi naturalistici di tutta Italia.
Basti pensare al Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, al Parco delle Foreste Casentinesi oppure a quello dell’Alto Appennino Modenese.
Grazie ai percorsi proposti potrete fare un tuffo nella storia e nella memoria, ma anche camminare fra creste e crinali altissimi e salire su alcune delle vette più alte della regione.
Questo momento dell’anno è forse anche uno dei migliori per ammirare i variegatissimi colori che questa terra può offrire, dunque non resta che andare e godersela al meglio.
1- La meraviglia dell’Alta Via dei Parchi
La prima proposta vi condurrà alla scoperta del più grande percorso escursionistico di tutta l’Emilia-Romagna.
La famosa Alta Via dei Parchi, infatti, si sviluppa lungo l’Appennino e attraversa ben tre regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
Ma non solo: questa via deve il suo nome al fatto che si sviluppa all’interno di 8 parchi naturali, sia regionali che nazionali.
Tra questi il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Parco delle Foreste Casentinesi e quello dell’Alto Appennino Modenese.
Vi troverete immersi in ben 500 Km di salite e discese, elementi che ben caratterizzano le montagne dell’Appennino, ma anche in circhi glaciali e laghi sperduti nelle prateria d’alta quota.
E poi ancora foreste, torrenti limpidissimi e caratteristiche falesie di gesso.
L’itinerario prevede un totale di 27 tappe e può essere affrontato per intero oppure per tappe singole.
Non dovrebbe essere difficile individuare l’Alta Via dato che la segnaletica necessaria non manca cosi come le varie strutture di servizio pensate per i visitatori e gli escursionisti.
_ Se volete saperne di più visitate il sito dell’Alta Via dei Parchi
2- Il suggestivo Sentiero delle Foreste Sacre
Il Sentiero delle Foreste Sacre è l’itinerario ideale per chi cerca un connubio tra la natura e la spiritualità.
Il Parco delle Foreste Casentinesi, luogo in cui si sviluppa, è stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco per via della presenza di faggete tra le più antiche d’Europa.
Ma anche per il patrimonio di alberi vetusti che superano i 500 anni di età e che si trovano nella sezione più meridionale del Continente.
Questo percorso vi farà toccare i punti più significativi del Parco delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e Campigna.
I boschi incontaminati che avrete modo di vedere sono ricchi di una storia millenaria.
Appunto per più di mille anni varie comunità di monaci hanno vissuto in questi luoghi a stretto contatto con l’ambiente e la natura.
Da quest’ultima ricavavano risorse primarie e, in essa, trovavano anche le condizioni necessarie alla contemplazione, al raccoglimento interiore e alla preghiera.
La lunghezza del percorso è di circa 100 Km che si articolano in sette tappe, per la precisione dal Lago di Ponte di Tredozio fino a La Verna.
Si tratterà di un cammino di sette giorni in cui difficilmente incontrerete automobili e centri abitati.
Sarete completamente immersi nel verde manto delle Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi.
La Valle dell’Acquacheta, il Monte Falterona, la Foresta di Campigna, la Valle Santa, Camaldoli e La Verna.
_ Se volete scoprire di più sul questo sentiero consultate la pagina dedicata
3- La Linea Gotica: camminare tra storia e natura
Per gli amanti della storia, questo itinerario è decisamente l’ideale.
La Linea Gotica era infatti la linea difensiva organizzata dall’esercito tedesco lungo l’Appennino Tosco-Emiliano, dalla costa del Tirreno fino all’Adriatico.
Venne infatti realizzata per frenare l’avanzata degli Alleati al termine della Seconda Guerra Mondiale.
Il percorso originario saliva dal borgo di Sarzana, a cavallo fra le odierne province di La Spezia e Massa Carrara, e proseguiva lungo le Alpi Apuane e la Garfagnana seguendo i crinali dell’Appennino emiliano e toscano.
L’attuale percorso escursionistico, invece, nasce negli anni Novanta a partire dal lavoro dello storico Vito Paticchia dell’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna.
La Linea Gotica si costituisce come un itinerario storico-naturalistico di più giorni che parte da Massa-Carrara e termina a Ravenna.
È suddiviso in ben 25 tappe che attraversano 6 diversi ambienti naturali.
Le Alpi Apuane, l’Alto Appennino, il Medio Appennino, il Contrafforte Pliocenico, la Vena del Gesso Romagnola e la Pianura Romagnola.
Questo trekking spettacolare sarà un viaggio tra fra creste e crinali, ma anche nella memoria collettiva.
Per tutti coloro che hanno intenzione di affrontare il trekking della Linea Gotica, anche solo parzialmente, allora il consiglio è quello di consultare la pagina ufficiale.
4 – L’anello panoramico di Monte Mauro
Questo itinerario si trova all’interno del Parco della Vena del Gesso Romagnola ed è decisamente uno dei più completi e affascinanti di questo territorio.
I dolci profili collinari di questa porzione di territorio, infatti, sono intervallati da imponenti rilievi gessosi tra i più lunghi di tutta la Penisola.
L’area, in generale, è caratterizzata da peculiari morfologie carsiche che comprendono doline, valli cieche e numerosissime grotte, tra le quali spiccano molti “abissi”.
L’anello si sviluppa per 11 Km ed è percorribile in circa 7 ore di cammino.
Il percorso vi condurrà verso il crinale gessoso, sito tra Monte della Volpe e Monte Mauro, e si sviluppa lungo il sentiero CAI 511.
C’è anche un’ulteriore alternativa a quest’ultimo sentiero, ovvero il Cammino di Sant’Antonio, molto più impegnativo ma anche ben segnalato.
Per la via del ritorno, invece, il consiglio è quello di scendere lungo il Sentiero 513 che, in circa 2 ore e mezza, vi riporterà al luogo di partenza.
Data la particolare conformazione del territorio, bisognerà prestare particolare attenzione durante il tragitto per la presenza di crepacci e grotte non segnalate.
_ Se volete qualche informazione visitate questa pagina
5- La splendida salita sul Monte Cusna
Questo itinerario vi porterà in cima al Monte Cusna che, con i suoi 2121 metri d’altitudine, è la seconda cima più alta dell’Appennino settentrionale e di tutta la Regione.
La sua salita sarà sicuramente molto suggestiva, complice una zona naturale incontaminata da cui sarà possibile spaziare con lo sguardo dal Mar Tirreno fino alla Val Padana.
La zona in cui vi troverete è decisamente eccezionale dal punto di vista climatico.
Il crinale appenninico dell’Emilia-Romagna segna, infatti, il confine tra il clima e i paesaggi continentali europei e mediterranei.
Per salire sul Monte Cusna potrete partire direttamente dal Rifugio Battisti imboccando il sentiero CAI 615 fino a incrociare il Sentiero 607.
Risalendo quest’ultimo lungo il crinale del monte, arriverete sotto la vetta del Cusna su cui si staglia la “Croce del Gigante”.
È possibile intraprendere anche una variante semplificata del percorso.
Grazie al sentiero 607 A riuscirete a raggiungere sia il percorso 617 che il sentiero 619: entrambi vi condurranno sulla vetta in modo più agibile.
_ Per tutte le informazioni aggiuntive visitate la pagina dedicata.
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