Liguria meravigliosa d’inverno, 5 itinerari sul mare nella Riviera di Levante

15 febbraio 2024 - 16:00

Liguria, Riviera di Levante d’inverno: 5 itinerari indimenticabili

La costa orientale della Liguria, denominata anche Riviera di Levante, comincia dalla nota cittàmetropolitana di Genova ed è certamente una porzione di territorio tutta da visitare.

Questo non solo per la grande varietà di paesaggi che può offrire ma anche in virtù della discreta quantità di attività outdoor che lì si possono svolgere.

Per la precisione, questo tratto costiero si sviluppa a partire da Bogliasco fino a Sestri Levante e Moneglia e poi ancora da Sarzana fino al confine toscano.

Attraversa i famosi borghi di Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino garantendo la possibilità di visitare famosissime e iconiche località balneari, splendide anche d’inverno.

La Riviera ligure di Levante è decisamente una commistione incredibile di mare, natura, arte, storia e cultura.

Ph.: Gettyimages/QQ7

Si tratta di un’area costiera dove la natura e gli antichi insediamenti hanno plasmato un paesaggio indimenticabile.

La rotta verso est vi farà aprire lo sguardo verso  luoghi meravigliosi come il villaggio di pescatori di Camogli e la località balneare di Sori.

Ma anche verso la penisola di Portofino e la regione che gli si sviluppa attorno conosciuta anche come Tigullio Occidentale.

Non sono da dimenticare nemmeno il coloratissimo borgo di Rapallo, le splendide delle Cinque Terre e la storica città di Chiavari, nota per avere uno dei centri storici più belli della regione.

Se ci si vorrà spingere oltre, poi, a est di Rapallo e intorno al comune di Sestri Levante, incomincia la zona del Tigullio Orientale.

Quest’ultima è capace di combinare spiagge, borghi e paesaggi di montagna davvero unici.

Insomma, i posti sono numerosi e c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Di seguito qualche proposta sia per chi desideri rilassarsi ma anche per chi, invece, ha voglia di vivere un po’ di avventura nel verde di questa magnifica regione.

1- Percorrere i sentieri nel parco delle Cinque Terre

Un tempo fungevano da percorsi finalizzati al trasporto tra i villaggi delle Cinque Terre.

Per secoli, infatti,  i sentieri delle Cinque Terre sono stati l’unico collegamento tra un paese e l’altro e tra questi e l’entroterra.

Oggi, invece, la rete che si sviluppa per oltre 120 Km permette di apprezzare e visitare un contesto dalla bellezza naturalistica davvero invidiabile attraverso sentieri tutti diversi.

Si potrà scegliere il cammino più adatto in base al proprio livello di preparazione ed esplorare paesaggi unici al mondo, completamente immersi nel verde, con la possibilità di visitare villaggi davvero pittoreschi.

Tutti i percorsi situati all’interno del Parco delle Cinque Terre sono assolutamente ben segnalati e si dividono tra sentieri azzurri e rossi.

Tra questi segnaliamo il cammino costiero che va da Riomaggiore a Monterosso, oppure l’anello sui sentieri alti di Vernazza.

Ph.: da www.lifegate.it

Quest’ultimo è un classico percorso ad anello con partenza dal centro del paese che vi farà passare per il Santuario di Nostra Signora di Reggio fino al Monte Santa Croce.

Sarà una continua scoperta di testimonianze culturali e religiose e di ambienti di quota capaci di fondersi con quelli costieri.

Infine, si segnala il percorso che si sviluppa sopra Corniglia.

Camminerete, infatti, sulle scalinate in pietra che partono dal borgo di Corniglia fino al bosco di crinale per poi attraversare la sinfonia di vigne e gli storici muri a secco nei pressi di Volastra.

Ad ogni modo, il consiglio è quello di pianificare a dovere ogni escursione, affidarsi a una guida, avere l’attrezzatura adeguata e consultare le previsioni del tempo che lì possono risultare sempre abbastanza variabili.

Una volta fatto questo, zaino in spalla e godetevi il viaggio tra scenari spettacolari.

Se volete sapere quali altri percorsi potete percorrere all’interno del Parco potete consultare questa pagina.

 

2- Camminare sull’isola Palmaria

Se siete in cerca di un mix tra relax e avventura allora questa meta può essere l’ideale.

Palmaria è la più grande tra le isole liguri, l’unica abitata e certamente la più famosa.

L’unico centro abitato che può definirsi tale è Terrizzo, che conta giusto una cinquantina di abitanti.

Per il resto, l’isola è quasi completamente deserta e priva di presenza umana.

Si trova proprio di fronte alla celeberrima località di Portovenere e a breve distanza dalle altre due isole che compongono l’arcipelago, ovvero Tino e Tinetto.

Lontano dal caos cittadino l’isola offre il relax delle sue spiagge ghiaiose in un contesto naturale variegato e ricco di vegetazione.

La parte più elevata dell’isola, infatti, degrada piuttosto dolcemente sul versante settentrionale (quello rivolto verso Portovenere) e su quello orientale (di fronte a La Spezia).

Questi versanti sono ricoperti di boschi di lecci e dalla macchia mediterranea che si alternano ad antichi terrazzamenti.

Il lato occidentale dell’isola, invece, è caratterizzato da vertiginose falesie di roccia chiara che si susseguono a strapiombo sul mare.

Tuttavia, sebbene a richiamare la maggior parte dei visitatori sull’isola siano le sue spiagge e il suo mare, considerarla una località balneare sarebbe, quantomeno, riduttivo.

Quest’isola ha una notevole importanza storica: basti pensare al Forte Cavour.

Ph.: da www.escursionismo.it

È situato proprio sulla sommità di Palmaria, a circa 180 metri d’altezza, al termine del Sentiero dei Condannati.

Sebbene fu concepita già nel periodo napoleonico, la fortezza fu portata a termine verso la metà dell’Ottocento, appena dopo l’Unità d’Italia, ed è rimasta operativa fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Il Forte Cavour è oggi purtroppo inaccessibile, sia perché pericolante, sia perché  è ancora considerato un’area militare.

Attualmente, la struttura si presenta completamente avvolta dalla vegetazione, tanto lungo il perimetro quanto sulla sommità.

Questo spiega come mai, nonostante le sue enormi dimensioni, il Forte Cavour sia ancora difficilmente individuabile sia dalla vicina Portovenere che dalle immagini satellitari.

Infine, oltre ai magnifici scorci che può offrire, come la Punta Carlo Alberto oppure le Falesie Occidentali, l’isola di Palmaria offre alcune possibilità escursionistiche per gli amanti del trekking.

Tra queste si segnalano il già citato Sentiero dei Condannati e il Periplo di Palmaria.

Quest’ultimo vi permetterà di incappare nei punti panoramici più belli dell’isola partendo da Terizzo fino alla spiaggia del Pozzale.

Se cercate qualche informazione in più potete consultare la pagina dedicata.

 

3- Rilassarsi d’inverno sulle spiagge della Riviera di Levante

La riviera di Levante vanta sicuramente delle spiagge incantevoli dove camminare e ammirare il paesaggio circostante.

L’occasione ideale per chi desidera sedersi e rilassarsi con una splendida vista.

Una di queste spiagge è quella di Fegina, situata  nei pressi del comune di Monterosso, una delle più lunghe di tutte le Cinque Terre e anche una delle più panoramiche.

Ancora a Monterosso si potrà far visita alla Spiaggia del Gigante, una delle più iconiche della Liguria grazie alla combinazione di sabbia bianca e ciottoli inseriti in un contesto di rocce e scogliere impressionanti.

Lì non sarà difficile non notare anche la maestosa statua di Nettunio, alta ben 14 metri e posta sugli scogli frastagliati sopra la spiaggia a picco sul mare.

Una delle spiagge considerate tra le migliori in assoluto della riviera ligure di Levante, tuttavia, è quella di Levanto, collocata all’estremità settentrionale delle Cinque Terre.

Si estende infatti all’interno di una cornice arricchita da eleganti ville in stile liberty e dalla florida macchia mediterranea.

Ph.: da www.istockphoto.com

Ci si potrà godere delle piacevoli passeggiate sulla battigia per poi accomodarsi a bere qualcosa in uno dei caratteristici bar del lungo mare.

Meritevole di menzione è anche la spiaggia di San Fruttuoso, lambita da uno mare cristallino e incastonata in una piccola insenatura sulla riviera ligure.

Si tratta di una delle più minute e remote baie in Italia.

Ci si potrà arrivare solo via mare partendo in barca da Portofino, oppure a piedi grazie a un magnifico e impervio percorso escursionistico di almeno 3 ore.

Decisamente uno tra i più belli dell’intera Liguria da percorrere tra il Golfo del Tigullio e il Golfo Paradiso.

Questa strada lastricata di ciottoli vi guiderà fra ville, giardini, stretti tornanti, pinete e scorci panoramici da togliere il fiato.

All’arrivo troverete anche una piccola spiaggetta che ospita un torrione del 1500 così come una sorgente d’acqua dolce intorno alla quale, nell’VIII secolo d.C., venne eretta un’abbazia benedettina ideale proprio per la sua inacessibilità.

Se siete in cerca di approfondimenti legati anche ad altre località presenti nella Regione potete consultare questa pagina

 

4- Fare un Trekking nel Parco di Portofino lungo il Sentiero dei tubi

Il cuore del Promontorio del Monte di Portofino, è bene dirlo, è raggiungibile esclusivamente percorrendo la fitta rete di sentieri che lo attraversa.

Il Parco in sé, infatti, conta circa 80 km di percorsi che si snodano su una superficie di poco più di 1.000 ettari consentendo così di visitare le diverse località del parco.

Inoltrandosi lungo i sentieri, man mano che vi allontanerete dal rumore del traffico cittadino, riuscirete a immergevi progressivamente nel silenzio.

Ma anche negli odori e nei colori della natura del Parco, un’isola incontaminata a sole poche decine di chilometri dall’area metropolitana di Genova.

Uno di questi bellissimi sentieri è il il Sentiero dei tubi, chiamato anche “Via dei tubi”.

Le ampie finestre panoramiche e l’immersione nel buio delle gallerie scavate nel conglomerato hanno concorso a farne uno dei percorsi più spettacolari ed emozionanti del Parco di Portofino.

Ph.: www.cdt.ch

Il sentiero, la cui percorrenza è riservata ad escursionisti con una buona esperienza, è accessibile solo se accompagnati dalle guide del Parco di Portofino e presenta un tracciato altamente spettacolare e suggestivo tra tunnel, scalette e passaggi a strapiombo.

Il percorso comincia da San Rocco di Camogli e segue un antico acquedotto, costruito agli inizi del novecento, che aveva lo scopo di rifornire l’acqua alla città a Camogli.

I tratti più esposti, ad ogni modo,  sono attrezzati e messi in sicurezza con scale e catene.

Non si tratta di uno dei percorsi più semplici da intraprendere, tuttavia, ne varrà la pena.

In più, necessita di sole 2 ore e 30 minuti per essere completato, dunque si tratta di una tempistica piuttosto esigua.

Se volete conoscere quali altri percorsi riserva questo magnifico Parco potete dare uno sguardo a questa pagina.

 

5- Pedalare in mountain bike sui sentieri del Monte Antola

L’immenso Monte Antola è situato giusto alle spalle di Genova ed è un vero e proprio  tesoro a portata di mano per chi ama immergersi nella natura e scoprire i sapori tipici della montagna.

Questo monte si trova nel cuore del Parco Naturale Regionale dell’Antola.

Si tratta di un vero e proprio scrigno di biodiversità dove gli ecosistemi mediterranei convivono e si integrano con quelli continentali generando rari endemismi e spettacolari “paradossi” climatici e ambientali.

I suoi sentieri sono perfetti per mettersi alla prova con delle avvincenti pedalate in mountainbike completamente in assenza di un fondo pianeggiante.

Ph.: dawww.4actionsport.it

Si potrà pedalare lungo le antiche vie dirette all’Antola fino a conquistarne la cima e i suoi panorami mozzafiato.

Oppure nel verde incontaminato delle Valli Brevenna e Pentemina e raggiungere l’Alta Valle Scrivia grazie alla suggestiva linea ferroviaria Genova-Casella che segue un tracciato molto ardito, tra viadotti e strette gallerie.

Tra i sentieri più interessanti si segnalano anche l’anello Vobbia-Monte Buio e il tour completo della valle del Brugneto.

Se volete sapere di più su questo parco e sulle possibilità outdoor che può offrire allora trovate tutto alla pagina dedicata.

 

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