Valmalenco: trekking al fresco vicino Milano, tra laghi, panorami e rifugi
Valmalenco d’estate: paradiso fresco e panoramico per il trekking
La Valmalenco è un vero paradiso per gli amanti del trekking.
Con paesaggi unici e una naturaincontaminata, questa valle offre un’esperienza indimenticabile per gli appassionati di outdoor.
Il trekking in Valmalenco consente ai visitatori di immergersi in una varietà di sentieri che attraversano foreste e montagne imponenti.
Ogni passo porta a panorami spettacolari, laghi cristallini e vette maestose.
La ricchezza della flora e della fauna locale offre opportunità uniche di osservare la natura selvaggia in tutta la sua bellezza.
Sulle tracce dei sentieri, si potranno scoprire borghi pittoreschi e antiche tradizioni locali, arricchendo ulteriormente l’esperienza di viaggio.
Che siate escursionisti esperti o principianti entusiasti, la Valmalenco offre sentieri adatti a tutti i livelli, rendendo il trekking un’attività accessibile e gratificante per tutti.
Dai boschi e alpeggi, fino alle guglie e ghiacciai delle quote più alte, grazie alla presenza di imponenti cime e famosi gruppi montuosi, come quelli del Disgrazia, del Bernina, unico 4.000 dell’arco alpino posto al di fuori delle Alpi Occidentali, e del caratteristico Pizzo Scalino, dalla forma così snella ed elegante da essere considerato il vero simbolo della valle.
L’itinerario: trekking in alta quota tra montagne e rifugi
Da Campo Moro, cartelli gialli indicano la direzione.
Il sentiero, subito ripido, guadagna quota in un fitto bosco di larici.
Si prosegue in piano, ammirando il Pizzo Scalino (m 3323), alle nostre spalle, e il monte Disgrazia, a sinistra. Il tragitto diviene ora più ripido sino al rifugio Carate Brianza (m 2636, 2.30 ore).
Pochi metri oltre si raggiunge la Bocchetta delle Forbici: da est si notano le rocce delle cime di Musella (3136 m), il Pizzo Roseg (m 3920), la Punta Sella (m 3511) e, più lontano, il gruppo Entova, Malenco, Tremoggia.
Si segue ora il sentiero pianeggiante che, attraverso morene e nevai, punta verso la testata della valle.
Dopo una ventina di minuti, si giunge in vista del rifugio Marinelli Bombardieri (m 2813; 1.30 ore dal Carate), abbarbicato su uno sperone roccioso che si raggiunge in breve.
Dall’ampio terrazzo si notano, da est, la Bocchetta di Caspoggio (m 3000), le Cime di Musella, il Sasso Moro.
E poi le Orobie Valtellinesi in lontananza, il monte Disgrazia e il solitario vallone di Scerscen.
Alle nostre spalle, da est, troneggiano il Bernina (m 4049), lo Scerscen (m 3971) e il Roseg (m 3920).
Il giorno seguente si scende per una decina di minuti lungo il sentiero di salita sino alle indicazioni che consentono, lungo morena e pietraie, di giungere sulla vedretta di Caspoggio.
Seguendo la via più logica e prestando attenzione ai crepacci si punta all’intaglio di roccia che costituisce la bocchetta di Caspoggio (m 2983).
Questa consente di valicare le cime di Musella e puntare, su morena prima e per prati e pascoli poi, al rifugio Bignami (m 2401; 2.30 ore dal Marinelli).
Dal rifugio, in un’ora si torna a Campo Moro lungo semplice sentiero che costeggia il lago Gera, prima e, successivamente, il lago di Campo Moro (m 1934).
Informazioni utili
Il sito ufficiale del Rifugio Bignami
La pagina Facebook del Rifugio Marinelli Bombardieri
La pagina Facebook del Rifugio Mitta
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