Valgrosina, 3 trekking adatti a tutte le gambe da fare in giornata
La Valgrosina, placida vallata laterale della Valtellina, offre un buon numero di percorsi adatti a tutti. Ve ne presentiamo tre, dal più semplice a quelli per gli alpinisti più esperti.
La Valtellina non ha bisogno di presentazioni. Non tutti però conosceranno la piccola Eita, minuscola località della Valgrosina, una valle laterale della Valtellina.
Citroviamo nel territorio comunale di Grosio, in provincia di Sondrio.
Situata a 1700 metri di quota, Eita è il punto di partenza per decine di escursioni verso le vette della Valgrosina.
Perché partire proprio da Eita?
Molto prosaicamente, è l’ultima località dotata di strade asfaltate, più a nord ci sono solo carrozzabili adatte esclusivamente a robusti 4×4.
Ecco che Eita diventa il punto di partenza perfetto per i nostri trekking.
Per arrivare lì in auto occorrono però cinque euro di pass giornaliero, acquistabile nel paese di Fusino da una macchinetta elettronica.
Il trekking facile: il Lago delle Acque Sparse
La camminata è adatta assolutamente a tutti e necessita di poco più di un’ora e mezza per essere percorsa.
Si segue la strada sterrata che punta al rifugio intitolato a Enrico Falck, situato a circa 50 minuti a piedi da Eita.
La via è tutta esposta al sole: trovandoci oltre i 1700 metri di quota già alla partenza, occorre proteggersi con la crema, in caso di bel tempo.
La strada è larga, senza punti esposti e molto aperta sulla valle.
La salita è costante, ma non particolarmente impervia.
La strada passa vicino al rifugio Falck, ma non accanto: per raggiungerlo occorrerà fare una breve deviazione a destra, oltrepassando il torrente Roasco.
Attenzione che il rifugio non è solitamente aperto al pubblico.
Sul sentiero principale può continuare la nostra camminata immersa nel verde, mancano circa 500 metri al lago.
Ancora qualche passo in salita ed eccolo di fronte a noi.
Un alpeggio da fiaba, immerso nel silenzio delle Alpi.
Il laghetto ha acque verdi e cristalline.
Se si attende qualche istante, è possibile scorgere a pelo d’acqua il volo dei pesci impegnati in un bel salto per acchiappare qualche insetto.
Le sponde del lago sono dotate di panchine e tavoli per mangiare e fare pic nic all’aria aperta. Siamo a 2022 metri di quota.
Il trekking medio: Passo di Verva
La difficoltà di questo trekking risiede semplicemente nella lunghezza e non tanto per le caratteristiche tecniche del percorso.
Occorrerà, infatti, continuare la camminata fatta fino al Lago delle Acque Sparse e procedere verso nord per altri 3 chilometri.
Il paesaggio è pazzesco, e vale ogni passo percorso.
Al valico saremo poco sopra i 2300 metri di quota. Si respira aria di montagna pura.
Se rimangono un po’ di energie nelle gambe, è possibile fare una breve deviazione (circa venti minuti) verso il Lago Calosso, seguendo le indicazioni sul sentiero.
Da notare che tutto il percorso da Eita, fino al Passo Verva, passando dal lago delle Acque Sparse, può essere anche percorso in bici o in e-bike, oltre che a piedi.
Il trekking difficile: Cima Viola
Il nostro obiettivo è Cima Viola, posta a 3374 metri del livello del mare, a nord est di Eita.
Per raggiungerla occorrerà prima camminare a piedi a ritroso sulla strada asfaltata in direzione sud.
Dopo poco, girare a destra iniziando a percorrere la Val d’Avedo lungo un tratturo che via via sale di quota.
Una passeggiata faticosa, ma avevamo anticipato la sua difficoltà.
Passiamo prima il Lago di Tres (2100 metri di quota) e poi torniamo a salire, stavolta sul lato destro della valle.
Con un ulteriore strappo raggiungiamo il Lago Negro, a 2560 metri di quota.
Un panorama incredibile, un paesaggio quasi lunare, tra rocce e acqua gelide. Noi, però dobbiamo salire ancora.
Il sentiero, ben segnalato, contorna a ovest tutto il bordo del lago per poi piegare decisamente verso NE, verso il Passo Dosdè, a 2824 metri di quota.
Giunti al locale bivacco, sempre aperto, può iniziare la vera ascesa alla cima.
Fino a qui è stata una splendida e appagante passeggiata in montagna.
Il tratto che segue, invece, è estremamente tecnico e adatto solo ad esperti.
Non solo: invitiamo a documentarvi dettagliatamente sui passaggi da compiere dal bivacco alla Cima Viola.
Per giungervi, è necessario camminare in un canale stretto e nascosto tra le rocce (spesso ricoperto di neve anche d’estate) che permette di raggiungere il nevaio posto sotto la vetta.
Qui occorre avere i ramponi ai piedi, perché si passa letteralmente sopra il ghiacciaio.
Anche dopo questo passaggio, occorreranno altri 70 metri circa di arrampicata sulle rocce per conquistare la cima.
Solo a quel punto, la croce metallica della cima e il suo libro di vetta ci accoglieranno.
Come premio avremo l’essere su una delle cime più alte del gruppo e, se non ci sono nuvole, una spettacolare vista su tutta la Valle d’Avedo.
Quando andare
Il percorso da Eita fino al passo di Verva è fattibile praticamente tutto l’anno ad eccezione dell’inverno, quando la neve è davvero troppa per poter camminare senza ciaspole.
Ogni stagione ha il suo perché: la primavera con il disgelo e l’aria frizzante, l’estate col sole e i parti fioriti, l’autunno con l’incantevole foliage degli alberi.
Immagine di copertina: Wikimedia Commons, autore: Luca Carloni
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