Il Cammino del Salento: a passo lento tra le meraviglie della Puglia
Dai faraglioni a picco sul mare alle bellezze nascoste degli antichi borghi, dai sapori e profumi mediterranei alle torri medievali. Il Cammino del Salento è un'occasione da non perdere per chi ama il viaggio lento, alla scoperta dei mille colori della Puglia.
Il Cammino del Salento: tra borghi antichi e sentieri vista mare
Meraviglie artistiche e storiche, paesaggi naturali unici, sentieri vista mare tra torri costiere,piscine naturali, grotte e piccole baie.
Questo è quanto promette – e mantiene – il Cammino del Salento, 245 km in totale da percorrere a piedi per esplorare le bellezze salentine al passo del camminatore .
Il progetto e la sua realizzazione, un vero regalo per gli appassionati del viaggio lento e del sud, si devono a due ragazze.
Federica Miglietta e Mariarita Scarpino hanno messo con passione uno dei più interessanti cammini italiani, il primo ad essere stato ideato e messo in pratica da donne under 30.
Il Cammino è già un successo: negli ultimi 2 anni, incluso il periodo più duro della pandemia, è stato percorso da più di 1500 persone.
Dove si trova il Cammino del Salento
Il Cammino attraversa il Salento e si articola in due distinti itinerari, che partono entrambi da Lecce, che del Salento è un po’ la “capitale”.
La Via del Mare, 115 km in 5 tappe, permette di arrivare sull’Adriatico già il primo giorno di cammino.
Nelle prime 2 tappe il mare è talmente vicino che per alcuni tratti si cammina sulla spiaggia, nelle altre si alternano borghi antichi, insenature spettacolari e pinete di pini di Aleppo.
La Via dei Borghi, 135 km in 6 tappe, più ricca dal punto di vista culturale e artistico, si snoda nell’entroterra i primi tre giorni, su strade vicinali di campagna tra muretti a secco e ulivo, e sul mare gli ultimi tre.
Le due vie, che si separano all’inizio del cammino, tornano ad unirsi ad Otranto e le ultime tre tappe coincidono.
I territori e i borghi attraversati dal cammino
Entrambe le Vie del Cammino partono da Lecce, la “capitale” del Salento.
Per la precisione da Porta Napoli, l’arco di trionfo che segna l’ingresso nel centro storico della città.
Lecce è nota in tutto il mondo per le sue meraviglie artistiche e merita una lunga visita.
Tutti hanno sentito parlare del barocco leccese, ma la città custodisce anche altri imperdibili monumenti, da godere al passo lento del camminatore.
Il Palazzo dei Celestini e la Basilica di Santa Croce, piazza Sant’Oronzo e l’Anfiteatro romano, Chiesa Santa Chiara e Porta San Biagio sono solo alcuni dei tesori che meritano di essere conosciuti.
Lungo il cammino s’incontra anche la Foresta Urbana di Lecce, visitabile con le guide del WWF.
Via dei Borghi
Usciti dalla città, capiamo presto perché questo itinerario si chiama così: una serie di borghi antichi e preziosi si susseguono.
San Cesario, fa mostra delle sue distillerie e del Palazzo Ducale con il frontale ricco di statue mitologiche.
Fra palazzi nobiliari, pagghiare e menhir si giunge alle porte di Galugnano.
A Sternatia, dove si parla un antico idioma di origine ellenica, ammiriamo la Porta Filia, da cui, secondo tradizione, entrano le spose ed escono i defunti nei funerali.
Soleto custodisce la Chiesa di Santo Stefano, con la guglia di Raimondello Orsini, la più famosa del Salento.
La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina invece, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1870, mentre a Melpignano si può visitare la Chiesa e Convento degli Agostiniani, il Palazzo Marchesale, i Portici di Piazza San Giorgio.
Giurdignano ospita quello che è noto come il Giardino megalitico d’Italia, grazie ai suoi innumerevoli menhir.
Si giunge infine a Otranto, con il suo centro storico che è una vera perla del Salento, la Porta Alfonsina, la Cattedrale col suo famosissimo mosaico pavimentale, la Chiesa di San Pietro, il Castello Aragonese.
Dopo Otranto inizia la parte comune alle due Vie, tutta a contatto con l’Adriatico.
Si cammina vista mare, immersi nella natura, fino alla fine del Cammino.
Lungo il percorso incontriamo la Torre del Serpe, masseria orte, il laghetto ex cava di bauxite, il faro palascìa (punto più a est dell’Italia), torre Sant’Emiliano, fino a Porto Badisco, il primo approdo di Enea secondo Virgilio.
Proprio a Porto Badisco una sosta gastronomica è un must, per assaggiare i ricci e le altre prelibatezze regalate dal mare.
A Santa Cesarea Terme si può invece ammirare la Chiesa Madre del Sacro Cuore, le scritte in ebraico sulla facciata della Porta d’Oriente, Palazzo Sticchi.
L’arrivo alla baia di Porto Miggiano offre uno spettacolo tutto salentino, tra rocce e acqua cristallina.
Tra sentieri e antichi tratturi si arriva attraverso un bosco a una insenatura con sorgenti di acqua fredda, la Cala dell’Acquaviva, ai piedi della serra di Marittima.
Si prosegue sempre a due passi dal mare, passando la torre del sasso e le sette pajare, arrivando a Tricase porto, premiata con le 3 Vele di Legambiente.
Si raggiunge infine Marina Serra tramite la litoranea, famosa per la sua favolosa piscina naturale.
Da qui è ancora un succedersi di torri e insenature: a Marina di Novaglie le torri costiere e le grotte accessibili dal mare, l’insenatura del Ciolo, lungo un sentiero a picco sul mare, con un ponte che unisce le due sponde più alte delle rocce, e la piccola spiaggia.
Si raggiunge Gagliano del Capo tramite un percorso disseminato di grotte e falesie.
Si arriva infine ai piedi dei 284 gradini che separano dal Santuario de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca, meta finale della Via.
Via del Mare
Anche la Via del Mare parte da Lecce e le ultime tre tappe coincidono con quelle della Via dei Borghi.
Cambiano invece le tappe intermedie.
Si visitano il piccolo borgo di Merine con la sua caratteristica piazza, la città fortificata di Acaya, il Parco archeologico di Roca Vecchia e la Grotta della Poesia.
Sempre lungo il mare s’incontrano la Torre dell’Orso e le Due Sorelle, i meravigliosi faraglioni resi celebri anche da una antica leggenda.
E poi ancora faraglioni, quelli di Torre Sant’Andrea, un’opera d’arte della natura.
Altra opera naturale costruita nei millenni dal vento e dall’acqua è lo scoglio Tafaluro, conosciuto come “la sfinge”.
Proseguendo immersi nella pineta, si arriva alla Baia dei Turchi e infine a Otranto.
Quando andare
Il Cammino del Salento può essere percorso tutto l’anno, anche d’inverno, grazie al clima mite della regione.
Nella bella stagione si può abbinare alla camminata un tuffo nelle acque cristalline dell’Adriatico.
Tutte le tappe
VIA DEI BORGHI
Prima tappa: LECCE – STERNATIA
Distanza: 21,7 km
Terreno: Asfalto
Tempo di percorrenza: 5 h
Seconda tappa: STERNATIA – CORIGLIANO D’OTRANTO
Distanza: 20 km
Terreno: Asfalto e sterrato
Tempo di percorrenza: 4 h
Terza tappa: CORIGLIANO – OTRANTO
Distanza: 27,3 km
Terreno: Asfalto e sterrato
Tempo di percorrenza: 7 h
Quarta tappa: OTRANTO – SANTA CESAREA TERME
Distanza: 21,8 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 5,5 h
Quinta tappa: SANTA CESAREA TERME – MARINA SERRA
Distanza: 22,9 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 6 h
Sesta tappa: MARINA SERRA- SANTA MARIA DI LEUCA
Distanza: 21,8 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 5,5 h
VIA DEL MARE
Prima tappa: LECCE – SAN FOCA
Distanza: 24,7 km
Terreno: Asfalto e sterrato
Tempo di percorrenza: 6 h
Seconda tappa: SAN FOCA – OTRANTO
Distanza: 23,9 km
Terreno: Sterrato
Tempo di percorrenza: 6,5 h
Terza tappa: OTRANTO – SANTA CESAREA TERME
Distanza: 21,8 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 5,5 h
Quarta tappa: SANTA CESAREA TERME – MARINA SERRA
Distanza: 22,9 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 6 h
Quinta tappa: MARINA SERRA- SANTA MARIA DI LEUCA
Distanza: 21,8 km
Terreno: Sterrato e asfalto
Tempo di percorrenza: 5,5 h
Come organizzare il viaggio
Il sito ufficiale del cammino è ricco di informazioni dettagliate sull’itinerario e sulle cose da vedere, per organizzare il viaggio al meglio.
Inoltre è possibile richiedere via form le tracce gpx delle tappe.
Il Cammino prevede un passaporto del pellegrino, che può essere richiesto online e che dà diritto a sconti nelle strutture convenzionate (ostello, B&B, campeggi e ristoranti, musei, esperienze).
Il pasaporto consente inoltre di entrare gratis sul sentiero della Grotta della Poesia e ricevere una calamita presso la bottega OtrantFatto.
Previsto anche un servizio di trasporto bagaglio, per garantire il massimo comfort e per potersi concentrare al sull’esperienza del viaggio lento tra una tappa e l’altra.
Tutte le foto sono di Federica Miglietta
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