L’itinerario proposto è un viaggio alla scoperta dei siti più significativi del comprensorio del Gal Murgia Più, cinque percorsi per valorizzare il culto micaelico diffuso in questo territorio e il glorioso passato medioevale.
Gli itinerari toccano città accomunate da elementi paesaggistici e storici strettamente interconnessi tra loro: l’altopiano carsico delle Murge e la civiltà rupestre, le strade dei pellegrinaggi medioevali e della transumanza.
Si parte alla scoperta di Canosa di Puglia e dei suoi monumenti paleo-cristiani legati al vescovo Sabino il quale costruì una sorta di cinta difensiva sacra intorno alla città con la realizzazione a sud del Complesso di San Pietro, la sistemazione a nord del battistero di San Giovanni affiancato alla Chiesa di Santa Maria e, infine, la risistemazione nel suburbio a sud-est del Complesso martiriale dei Santi Cosma e damiano, oggi nota come di basilica di San Leucio.
La seconda tappa è Gravina in Puglia e le sue grotte, luoghi di antichi rifugi e abitazioni dai quali nacquero i quartieri Piaggio e Santovito. Si attraversano poi gli antichi tratturi pastorali e i luoghi di culto precristiano dedicati alla Madonna della Stella, la cripta rupestre del Padre Eterno, il complesso ipogeo delle Sette Camere, la cripta bizantina affrescata di San Vito Vecchio.
La passeggiata per Minervino Murge permette di scoprire la grotta dedicata alla dea Minerva, l’attuale grotta di San Michele e l’omonima Chiesa, la cattedrale della Madonna della Croce, il Santuario della Madonna del Sabato e lo spettacolare panorama del belvedere.
A Ruvo di Puglia si cammina alla volta delle significative collezioni conservate nel Museo Archeologico Nazionale Jatta e della tomba delle danzatrici della Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la sua cisterna romana, la cosidetta grotta di San Cleto, rinvenuta al di sotto dell’attuale Chiesa del Purgatorio.
L’itinerario termina con la visita a Poggiorsini e Spinazzola, la cui storia è legata alle vicende dei cavalieri gerosolimitani e alle famiglie feudatarie dei Carafa di Andria e degli Orsini di Gravina.
Spinazzola ha origine da una delle stazioni lungo la via Appia e si trova lungo il tragitto del Regio Tratturo Melfi-Castellaneta, principale asse della transumanza della zona, che ripercorreva l’antica via Appia sino a Taranto.