Puglia, Valle d’Itria: trekking tra ulivi secolari, trulli e masserie

11 maggio 2022 - 8:00

L’Ulivo, la pianta degli dei

Fu la dea Atena, secondo i Greci, a piantare il primo ulivo sulla Terra. Un giorno il popolo delle piante si riunì per eleggere unre.

All’unanimità fu scelto l’ulivo.

Ma l’ulivo, pur lusingato del prestigioso incarico, rispose: “È troppo importante la missione che Dio mi ha assegnato per il bene dell’umanità perché io posso impiegare il mio tempo nelle cure del governo”.

Ph.: Gettyimages / Fernando Vazquez Miras

Ancora oggi, camminare tra le distese di ulivi che sono cresciuti nei secoli nella terra di Puglia, sembra evocare ad ogni passo, con la tranquillità che trasmette, questa origine divina.

Camminare tra gli ulivi significa anche conoscere i prodotti pregiati del territorio, a partire dall’olio extravergine di oliva, eccellenza pugliese.

Per avvicinarsi a questo nettare si può sostare in una delle tante masserie lungo il percorso che offrono spesso degustazione di prodotti tipici e la possibilità di acquistarli.

 

Valle d’Itria: trekking tra ulivi e trulli

Tra mandorli, ulivi, vigne, meleti e boschi, i panorami lungo questo itinerario sono davvero incantevoli e dal crinale delle colline si può osservare tutte le vallate circostanti.

L’area è attraversata dalla linea ferrata della Sud-Est con numerosi caselli ferroviari e passaggi a livello, che collegano queste contrade al Salento e a Bari.

L’itinerario inizia dalla contrada Fogliarella, a 2 km dall’incrocio di Chiobbica (quadrivio SP 14 Ostuni-Martina con SP 16 Ceglie-Cisternino), dopo aver superato l’ex scuola rurale di Cavallerizza attorniata da alti pini.

In cima ad una salita, troviamo un’ansa a destra della strada, detta “pozzo nuovo”, dove parcheggiare l’auto e proseguire in bici (o a piedi) in un passatoio sulla sinistra.

Questo sterrato segna il limite di confine con il comune di Cisternino e costeggia la masseria Fogliarella.

Arrivati sulla cima della collina (270 m), il panorama è davvero piacevole.

Ph.: Gettyimages / Owen Franken

Dopo più di un chilometro, ad un incrocio a T, in corrispondenza di una lamina a destra entriamo in un bosco di fragno, e qui giriamo a sinistra.

Seguiamo la sterrata tra numerose salite e discese, fino ad incrociare una strada asfaltata con un passaggio a livello in disuso della linea ferrata e giriamo a destra correndo parallelamente alla ferrovia.

Lungo la strada sulla destra troviamo un bosco con radure dove è possibile fare una sosta all’ombra dei fragni.

Proseguendo s’incontra sulla destra una cappella votiva e sulla sinistra un passaggio a livello: lo si supera per ritrovarsi in località Foggia Nuova.

Davanti a noi si staglia una vallata che termina con un canneto in corrispondenza del quale è presente una foggia.

Proseguendo sempre per la strada asfaltata notiamo una costruzione molto particolare detta, in dialetto, lu bauglio, in quanto richiama la forma di un baule, stretta e lunga e con copertura a schiena d’asino.

 

Trekking tra le masserie: olio e i prodotti della tradizione pugliese

Da questo fabbricato partono due strade, una sterrata e l’altra asfaltata: noi proseguiamo su quest’ultima per poi ritrovarci in una vallata al centro della quale è presente la masseria San Giovanni, singolare per la presenza di coni di trulli in serie inseriti tra vigneti e spalliera.

Superata la masseria e giunti ad un bivio seguiamo la strada asfaltata sulla destra che ci porta sul crinale della collina.

La salita è molto impegnativa per gli amanti della bicicletta ma ogni fatica sarà ripagata dalle visioni suggestive delle vallate circostanti.

Giunti di fronte ad un’azienda zootecnica, la nostra strada si incrocia con altre due sterrate: svoltiamo a sinistra imboccando un piccolo passatoio, stretto e con mura in pietra spesse e alte, che costeggia sulla sinistra la masseria Carella, con una bella aia.

Ph.: Gettyimages / Owen Franken

Dopo alcune curve il muro diventa sempre più stretto ed è completamente coperto da edera; questo tratto termina incrociando un altro passatoio sterrato più largo.

 

La tipicità e la geninuità dei sapori locali si ritrova nelle persone e nelle tavole che da sempre contraddistinguono questi paesi.

Proseguiamo dritto costeggiando la vallata. Lasciati sulla sinistra vigneti e gruppi di trulli, si arriva a una foggia con una pila in pietra.

Proseguiamo sulla strada sterrata fino a quando un noce e un frango ci danno il benvenuto nel grande spiazzo della masseria Settarte.

Qui troviamo gruppi di trulli e costruzioni con tetto a pignoni che si affacciano su questo piazzale, che presenta come spazio collettivo l’aia per la “pesatura” di cereali e leguminose.

 

Profumi e colori del Mediterraneo ad ogni passo

Incontrato un bivio si prosegue a sinistra fino ad intersecare la SP 14 Ostuni-Martina, dove giriamo a sinistra in direzione Ostuni.

Si percorre la strada fino a trovare le indicazioni Grotta di Figazzano e li svoltiamo a sinistra. Presso la piazzetta della piccola borgata rurale, con bocciofila e la statua di Padre Pio, il panorama è davvero incantevole.

Si prosegue imboccando una strada asfaltata a sinistra della piazzetta, fino a giungere in località Monte Rotto, dove troviamo un incrocio con una strada privata: giriamo a destra per poi scorgere un casello ferroviario con passaggio a livello color rosso, fino ad incontrare un incrocio e da li proseguire dritto.

Ph.: Gettyimages / Francesco Riccardo Iacomino

In cima alla collina si vedono innumerevoli coni di trulli raggruppati, sono quelli di masseria Satia piccola; la si oltrepassa e si prosegue sino a svoltare al primo passatoio sulla destra.

Il passatoio asfaltato attraversa seminativi e vigneti tra ripide salite e discese, fino a costeggiare un bosco di fragno. Troviamo un bivio e manteniamo la strada a sinistra.

Sulla strada asfaltata si raggiunge il campanile retrostante la Chiesa di Cavallerizza.

Ad uno spiazzo si nota a sinistra un vecchio stabilimento per la trasformazione delle uve ormai in disuso. Incrociamo la SP 16 Ceglie-Cisternino dove vigila su di noi una madonnina posta su una colonna, per avvisarci di prestare attenzione all’incrocio.

Tornati sulla provinciale per Cisternino ritroviamo sulla sinistra la scuola rurale di Cavallerizza.

Dopo una leggera salita si passa vicino ad una cisterna sul lato destro della strada, in corrispondenza di un’ansa dove abbiamo parcheggiato la nostra auto.

 

Notizie Utili

Per chi vuole abbinare trekking e musica ogni anno a Martina Franca si svolge, in estate, il Festival della Valle d’Itria.

Per maggiori informazioni leggere qui.

 

Come arrivare in Valle d’Itria

La Valle d’Itria è facilmente raggiungibile in auto da Bari e Brindisi, via SS16 ed SS172 in direzione Martina Franca, in treno da Bari e Taranto direzione Martina Franca.

 

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