Hiking path to Su Gorropu gorge, one of the deepest canyons in Europe, Sardinia, Italy
Su Sercone è un “monumento naturale” della Sardegna.
Con i suoi 500 metri di diametro e 200 di profondità, si vanta di essere la dolina carsica più grande d’Europa.
Si trova nel cuore del Supramonte ed è raggiungibile con diversi possibili itinerari.
Tutti richiedono un forte impegno fisico e attraversano una natura integra e selvaggia.
L’itinerario proposto, lungo e con notevole dislivello, è un impegnativo giro ad anello.
Oltre a condurre l’escursionista alla dolina, gli consente anche di scoprire il complesso ambiente circostante.
Dal parcheggio, tralasciando la strada fin qui percorsa e che procede ancora dritta in salita, si imbocca un passaggio sulla sinistra che va in salita in direzione sud fiancheggiando il lato ovest del monte Tiscali.
Dopo circa un chilometro si lascia la stradina quando effettua l’unico secco tornante a sinistra, per continuare dritti su un sentierino, ora senza pendenze rilevanti.
Dopo 300 metri una sorta di passerelle in legno (iscalas ‘e fustes) agevolano la discesa al greto della gola Badde Doronè (m 350) che si percorre verso monte.
Dopo circa 500 metri, tralasciando un sentiero che giunge da sinistra (da Punta Doronè), si prosegue ancora dritti.
Poco dopo il sentiero lascia il greto di Badde Doronè per trasformarsi in una lunga salita che si snoda in direzione sud.
In questo tratto il sentiero è meno evidente ed è necessario fare ben attenzione a non perderlo.
Si giunge così al grande pianoro noto come Donianicoro (m 850).
Qui, prima di dirigerci a Su Sercone, è vivamente consigliabile una visita al Cuile (capanno) Ziu Raffaele andando a sinistra e seguendo una labile traccia per circa 500 metri che si snoda verso est.
Il capanno dei pastori è stato recentemente ricostruito ed è un ottimo punto per un eventuale bivacco.
Da qui si può raggiungere Funtana ‘e s’Arga.
Si tratta di una rarissima quanto preziosa fonte d’acqua, seguendo per 450 metri una traccia in discesa in direzione nord-nord-est segnalata con omini di pietra.
L’acqua, presente tutto l’anno, si trova all’interno di un piccolo cunicolo sotterraneo dall’accesso non evidente.
Si torna al punto in cui si è arrivati a Donianicoro per andare a Su Sercone, situato 600 metri a ovest.
Si segue inizialmente un’evidente traccia che attraversa l’altopiano in direzione sud-sud-ovest lasciandola dopo 600 metri per andare a destra su un’altra traccia che va verso un agglomerato roccioso che ci separa dalla meta.
Un evidente sentiero che si snoda a zig- zag consente di superare comodamente l’ostacolo. A un incrocio si svolta a destra, ancora pochi metri e all’improvviso compare la dolina in tutto la sua grandezza.
Per il ritorno si costeggia il bordo est di Su Sercone, verso nord, per proseguire in questa direzione in discesa. Percorsi 300 metri comincia a prendere forma un impluvio che bisogna seguire restando sul greto.
Progressivamente le pareti diventano più alte e ci si ritrova camminare all’interno di una vera e propria gola in accentuata pendenza.
Durante la discesa ci saranno numerose affluenze di altre gole e canali, ma si resta sempre nella principale che degrada verso nord diventando via via meno ripida.
Più a valle sul greto si cammina più scorrevolmente su un sentiero che esce sulla riva sinistra della gola, a circa 3,5 chilometri dal suo imbocco, e prosegue fiancheggiandola.
Si giunge così a un incrocio dove si svolta a destra e in breve si arriva al parcheggio.
La pagina di Sardegna turismo dedicata alla dolina è ricca di informazioni
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