Sicilia, trekking d’autunno vista mare a Marettimo: 2 itinerari spettacolari

28 settembre 2023 - 9:13

Marettimo d’autunno, l’anima selvaggia delle Egadi

Appena giunti a Marettimo, basta alzare lo sguardo e farlo spaziare da destra a sinistra per rendersi contodi quanto sia meravigliosa quest’isola.

Il delizioso centro abitato di colore bianco è incastonato sui fianchi di una montagna e adagiato su un mare cristallino dai colori variegati.

Reti e piccole barche da pesca dipingono un borgo marinaro d’altri tempi, quasi come se il tempo a Marettimo si fosse fermato anni e anni fa.

Ph.: Gettyimages/ Graziella Zago

Iniziando a girovagare per le case e i viali, ci si rende conto che forse è proprio così… i ritmi di vita infatti sono quelli tipici di un’isola: calmi, rilassati e gioviali.

Non esistono alberghi-casermoni a deturpare la costa e non esistono strade al di fuori dei pochi vicoli urbani.

A Marettimo si dorme rigorosamente nelle case dei residenti, ci si sposta esclusivamente a piedi o in barca, si mangia pesce appena pescato nei ristorantini a conduzione familiare, sparsi lungo la costa del centro abitato e ci si ristora con una fresca granita o un gustoso gelato.

Niente traffico, niente smog, niente clacson, niente confusione tipica della spiaggia domenicale, un piccolo paradiso.

Le sorprese dell’isola però sono solamente all’inizio.

Se da un lato il piccolo borgo colpisce per la sua integrità e i suoi ritmi, dall’altro la natura di Marettimo stupisce per i suoi colori, i suoi odori e le sue forme.

È davvero incredibile la varietà dei percorsi escursionistici presenti sull’isola.

Tutti rigorosamente immersi nella natura più incontaminata, grazie al fatto che oltre alle case del piccolo centro non troverete nessun altro segno dell’uomo al di là delle indicazioni dei sentieri.

 

Marettimo: un paradiso incontaminato nelle Egadi

Marettimo vanta ambienti e specie uniche.

Sulla piccola isola sono addirittura presenti alcuni endemismi floristici come il Cavolo delle Egadi (Brassica macrocarpa) e specie a ristretto areale come la Finocchiella di Boccone (Seseli bocconi) presente anche in Sicilia e Sardegna.

Ma ciò che più colpisce è la folta e rigogliosa macchia mediterranea.

Il lentisco, l’euforbia, l’erica, il rosmarino e il timo che, con il loro forte e piacevole odore, accompagnano il visitatore in ogni momento e in ogni angolo dell’isola.

Non mancano importanti specie faunistiche come i mufloni e soprattutto uccelli, tra cui nibbi, gheppi, barbagianni e assioli.

Scogliere a picco sul mare alte fino a quattrocento metri, montagne di calcare e dolomia, grotte emerse e sommerse e ai fondali cristallini: paesaggio dell’isola è sempre mutevole.

Ph.: Gettyimages/Max Balesteri

L’isola ha anche una importante storia da raccontare.

A cominciare da quella geologica, per finire ai nostri giorni.

Marettimo, che fa parte delle Egadi insieme a Favignana e Levanzo, fu la prima a staccarsi dalla Sicilia ed è infatti la più lontana.

Le sue coste distano circa venti miglia da Trapani e tredici e mezzo da Favignana.

Questo maggiore isolamento rispetto alle altre isole dell’arcipelago e la bassa popolazione residente ha probabilmente contribuito a mantenerla particolarmente integra.

Importanti testimonianze storiche sono state lasciate sul territorio da antiche civiltà che popolarono l’isola.

I Fenici, gli Elimi e i Sicani, attribuirono a Marettimo il carattere di sacralità di cui ancora oggi essa gode.

Lo stesso nome greco Hierà Nésos (Ἱερά νῆσος), significa “isola sacra”.

Sicuramente degni di nota sono i resti delle “Case Romane” del I secolo a.C., caratterizzate da uno stile costruttivo inusuale (opus reticulatum), difficilmente riscontrabile in altri siti.

Così come la deliziosa chiesetta bizantina del XII secolo e il Castello di Punta Troia di epoca normanna, che sorge sui resti di un’antica torre di avvistamento di origine araba risalente al IX secolo.

 

1 – Da Marettimo al Castello di Punta Troia, tra storia e natura

Tutti i sentieri di Marettimo partono dal piccolo centro abitato, un borgo marinaro con case e vicoli bianchi che si adagia sulla piccola baia antistante, dove riposano reti e piccole barche di pescatori.

Il sentiero di Punta Troia è uno dei più suggestivi.

Si snoda interamente lungo la costa per quattro chilometri e mezzo, tra una profumata e rigogliosa macchia mediterranea, calette con un mare cristallino e falesie.

Lungo questo tratto costiero sorgono anche alcune delle bellissime grotte sparse sull’isola.

Come la grotta del Cammello, il cui nome si deve a una grossa roccia antistante che da una particolare angolazione assume la forma di un gigantesco cammello accucciato sulle zampe.

Ph.: Gettyimages/underworld111

La grotta è forse la più famosa di Marettimo ed è possibile visitarla con uno dei numerosi giri dell’isola in barca.

Partiti dal paese si costeggia per quasi un chilometro il mare prima di iniziare lentamente a salire.

Dopo circa 1,8 chilometri si raggiunge quota 120 e, facendo una piccolissima deviazione dal sentiero principale, si trova la sorgente di Punta Troia.

Si tratta di una piccola fonte di acqua dolce con un abbeveratoio utilizzato dai pochi animali lasciati al libero pascolo. Percorrendo qualche altro centinaio di metri si raggiunge il punto più alto dell’escursione a quota 160.

Da lì si può godere di una fantastica visuale sulle altre isole dell’arcipelago delle Egadi ed è possibile scorgere le coste siciliane con Trapani ed Erice in bella mostra.

Proseguendo lungo il sentiero si arriva allo Scalo Maestro, alla base del promontorio del Castello, dove sorge un’incantevole caletta di ciottoli bagnata dal mare blu cobalto.

Un piccolo bagno ristoratore consente di affrontare, anche nei mesi più caldi, l’ultima breve salita che si conclude tra le mura del Castello. Un recente restauro ha permesso di valorizzare la struttura che si presenta ben conservata.

Alcune insegne mostrano la pianta dell’edificio e descrivono la vita dei carcerati ai tempi dei Borboni.

Difficoltà: E

Tempo di percorrenza: circa 2 ore

2 – Da Marettimo al Monte Falcone, trekking con vista sulle Egadi

Per gli amanti del trekking, l’escursione alla cima più alta dell’isola è sicuramente imperdibile.

Il percorso si snoda lungo alcuni dei siti più caratteristici e pittoreschi e una volta in vetta offre la possibilità di una magnifica vista.

Partendo dal centro abitato, si percorre inizialmente un sentiero basolato dal quale si domina il piccolo paese e la baia del porto.

Dopo circa trenta minuti si raggiunge una zona pianeggiante denominata “Case Romane”.

Si tratta di uno dei siti archeologici più interessanti di tutta Marettimo e dove vale la pena fare una piccola sosta anche per rifocillarsi all’abbeveratoio.

Sul piccolo pianoro che gode di un’ottima visuale sulle altre isole Egadi e sulla costa siciliana (da Marsala a Erice), sorge un antico edificio a opus reticulatum di origine militare risalente al I sec a.C.

Alcune strutture ben conservate mostrano il tipico disegno a reticolo e la presenza di ampie finestre con arcate di sostegno.

Nello stesso sito sorge anche una deliziosa chiesetta basiliana di epoca normanna.

Ph.: Gettyimages/ Simone Angelo Ferri

La particolare architettura lascia supporre si tratti di una chiesa ortodossa.

Si ipotizza che fosse inizialmente destinata al culto si San Simone, nome con il quale pare fosse conosciuto l’attuale paese di Marettimo.

I monaci scelsero probabilmente questo sito per poter sfruttare come cenobio le antiche case romane e per la disponibilità di acqua dolce.

Proseguendo il sentiero verso nord-ovest si passa da Punta Campana e dalla sella tra Pizzo del Capraro e Monte Falcone.

Il percorso gira verso nord e diventa un po’ più impegnativo per via della maggiore pendenza.

La fatica viene però ricompensata una volta sulla vetta, da dove si può godere di una meravigliosa vista a 360 gradi facendo spaziare lo sguardo su un’immensa distesa blu.

Difficoltà: E

Tempo di percorrenza: circa 2.30 ore

 

Informazioni utili

Come arrivare

Da Trapani:

In aliscafo o catamarano, circa un ora, con la compagnia di navigazione Liberty Lines 

In nave traghetto  l’isola si raggiunge con due ore e mezzo di navigazione con Siremar.

Tutte le informazioni sul Castello di Punta Troia

La pagina Instagram di Gabriele Mastrilli, autore dell’articolo e guida escursionistica

 

 

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