View of mountains and blue sea in the Italian natural reserve or Riserva dello Zingaro at sunset lights in Sicily in Italy
La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro è una storia di successo nella preservazione della natura.
Nonostante il suo territorio si affacci su un mare bellissimo e cristallino, la costa è una delle pochissime in Sicilia a non avere una strada litoranea.
Ph.: Gettyimages/Simlaz
I sette chilometri da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo sono un vero spettacolo da camminare in ogni stagione, visto il clima mite della Sicilia.
Il sentiero costiero principale dell’area protetta ripercorre quello che sarebbe stato il tracciato della strada asfaltata che doveva unire i comuni di Castellammare e S. Vito Lo Capo.
In autunno l’aria nitida regala visioni meravigliose sul mare, tra calette e faraglioni, in un ambiente dalla luce magica.
Il trekking inizia dall’ingresso Sud, dove si oltrepassa la galleria scavata nel 1976, prima ancora che venissero bloccati definitivamente i lavori di costruzione della strada litoranea.
Trascurando l’area attrezzata pic-nic, si raggiunge in breve il Centro visitatori e la diramazione per Cala Capreria e le sue due incantevoli spiaggette di ciottoli.
La deviazione permette di raggiungere il primo dei 5 Musei della Riserva, recuperato grazie all’attenta opera di restauro di un antico fabbricato.
All’interno del Museo Naturalistico sono raccolte tutte le specie faunistiche presenti allo Zingaro.
Dal Centro visitatori un altro ripido sentiero in salita raggiungell’inizio del sentiero di mezza costa (390 m), che da sud a nord percorre la Riserva parallelamente all’itinerario costiero.
Ma noi seguitiamo su quest’ultimo, fino a raggiungere Punta Capreria Grande.
Si tratta di uno sperone panoramico da dove s’intravede, a nord, il profilo della torre di avvistamento di San Vito Lo Capo.
Tramite i fuochi accesi sulla sua sommità si poteva comunicare con altre torri lontane miglia e miglia.
Si procede lungo il sentiero dominato da rupi a strapiombo sul mare, fino a giungere al Museo della Manna.
Una guardia forestale non mancherà di offrirvi l’acqua e di illustrarvi il mestiere dell’intaccaluoro e le caratteristiche della manna, prezioso prodotto estratto dagli alberi di Fraxinus ornus.
Ph.: Gettyimages/VV-pics
La passeggiata continua tra la vegetazione pioniera degli scogli e gli splendidi esemplari di palma nana, in alcuni tratti molto densa e prossima alla macchia.
Il sentiero è inframmezzato da deviazioni verso splendide calette, che in autunno diventano oasi di pace e relax.
È quanto ci attende, superato l’agglomerato rurale di contrada Zingaro, il cuore della Riserva.
Dopo brevi sali e scendi, si incrociano due sentieri, entrambi diretti a delle bellissime rade ciottolose: Cala della Disa e, subito dopo, Cala Berretta.
Tornati sul sentiero costiero si procede verso nord, superando contrada Marinella. Una breve deviazione in salita che consente di raggiungere Grotta dell’Uzzo.
Si tratta di un maestoso anfiteatro di roccia che in passato diede rifugio ai pastori, alle loro greggi, ma anche a ladri e briganti.
In quest’immensa abside naturale sono stati condotti scavi che hanno portato alla luce reperti del Paleolitico Superiore.
Ricerche e rilevamenti di antichi fossili di alghe e molluschi marini, soprattutto ammoniti, hanno avvallato l’ipotesi secondo la quale 20 milioni di anni fa l’acqua arrivava a lambire la grotta.
A meno di 300 metri si trova il Museo della Civiltà Contadina.
Ospita testimonianze del ciclo del grano e dove è possibile vedere all’opera maestri intrecciatori che lavorano le fibre vegetali, producendo gli oggetti più disparati.
Piccoli appezzamenti di terreno coltivati a mandorli, carrubi, viti, olivi e seminativi, si percorrono al ritorno.
Si prende la variante diretta all’incantevole caletta dell’Uzzo, il cui substrato calcareo esalta la trasparenza dell’acqua.
Il volteggiare dei gabbiani a pelo d’acqua ci ricorda che siamo nel cuore del Mediterraneo.
Proseguendo nuovamente lungo la linea di costa, sempre in piano, si raggiunge l’ingresso Nord della Riserva, dove sorge il Museo delle Attività Marinare e l’ennesima, bellissima, insenatura: Cala Tonnarela dell’Uzzo.
Il Museo delle Attività Marinare, che presenta una curiosa riproduzione in scala di una tonnara, è stato ricavato dalle costruzioni adibite ad antico malfaraggio.
Qui venivano custoditi gli attrezzi della tonnara di Scopello e qui venivano alloggiati i pescatori che stagionalmente lavoravano all’impianto di reti fisse presso la Torre dell’Uzzo.
Nell’ultimo tratto di sentiero s’incontra un ricovero per i muli e gli asini di razza pantesca, alternativi ai mezzi motorizzati che non possono essere introdotti nella Riserva, nemmeno dall’Azienda Forestale.
Il sentiero per rientrare all’ingresso Sud è lo stesso percorso all’andata.
Il tratto iniziale che dal Museo delle Attività Marinare segue in leggera salita l’indicazione per il Museo della Civiltà Contadina.
In questa pagina la descrizione dettagliata con mappa dei 3 sentieri ufficiali della Riserva
La pagina dedicata ai 5 Musei ospitati nella Riserva Naturale dello Zingaro
Come arrivare
Sono presenti 2 ingressi, uno a Nord (lato San Vito Lo Capo) e uno a Sud ( lato Scopello – Castellammare del Golfo).
Ingresso Nord
Partendo da Trapani raggiungere San Vito Lo Capo e da qui proseguire in direzione della Tonnara del Secco fino a raggiungere l’ingresso Nord della Riserva.
Ingresso Sud
Partendo da Palermo immettersi sulla A29 (Palermo – Mazara del Vallo), uscire allo svincolo di Castellammare del Golfo, quindi seguire le indicazioni per Trapani. Pochi km dopo Castellammare del Golfo, troverete le indicazioni per Scopello e per il parcheggio che si trova poco prima dell’ingresso Sud della Riserva dello Zingaro.
Il biglietto d’ingresso all’area protetta costa 5 euro, i ragazzi fino a 14 anni pagano 3 euro, ingresso gratuito per over 65 e bambini di età inferiore ai 10 anni.
Non sono ammessi cani.
In autunno e inverno la riserva è accessibile dalle 8 alle 16.
_ Scopri gli altri itinerari e percorsi trekking in Sicilia:
Seguici sui nostri canali social! Instagram – Facebook – Telegram