L’evento eruttivo si è manifestato la mattina del 27 ottobre, ma un giorno prima un sisma di tipo vulcanico aveva già colpito l’area di Piano Provenzana.
Qella zona è interessata da un sistema di faglie, che rende quel versante ben predisposto a questi eventi naturali.
Un’imponente frattura si è sviluppata lungo il versante Nord, causando la distruzione dell’area di Piano Provenzana.
La base di partenza è l’area turistica di Piano Provenzana, da dove si segue parte della pista che conduce alle zone sommitali del vulcano, fino alla colata del 2002.
Si attraversano le acide lave di tipo AA e si seguono le indicazioni per monte Nero.
Da non perdere la visita ai crateri del 1928, caratterizzati dalla tipica forma chiamata a “Bottoniera”; queste manifestazioni eruttive laterali sono tipiche sull’Etna tanto che oggi si possono contare più di 200 crateri secondari.
Prima di raggiungere quota 2000, si attraversa un campo di bombe vulcaniche – classica manifestazione piroclastica – ed è possibile verificare un tenue e persistente fenomeno di degassazione e di sublimazione sulfurea.
Da uno dei crateri laterali si può ammirare la frattura del 2002
. La via del ritorno offre una vista sublime delle zone sommitali del vulcano (la vetta è il cratere di Nord-Est, 3340 metri).