Sicilia, inverno che sa di primavera: trekking vista mare a San Vito Lo Capo
Inverno in Sicilia: trekking vista mare nel cuore del Mediterraneo
Quasi come fosse un’isola nell’isola, San Vito Lo Capo è adagiato sul verde promontorio racchiusotra le imponenti mole del Monte Monaco a oriente e il Monte Cofano a occidente.
La natura non poteva essere più generosa con un luogo che conserva importanti segni del suo passato.
Qui, infatti, le culture arabe ed europee si sono incontrate e fuse e continuano a farlo ancora oggi.
Sono tante le bellezze da ammirare in questa splendida porzione di territorio siciliano.
Ad esempio il Santuario Fortezza, risalente al V secolo, situato in prossimità del mare.
Si tratta di una chiesa fortificata che assomiglia più a un baluardo perché qui la minaccia dei saraceni è durata molto a lungo.
Ma non è da dimenticare nemmeno la Tonnara del Secco, attiva fino al 1969, che si trova lungo il sentiero che porta alla suggestiva Riserva dello Zingaro, dietro il monte Monaco, a circa 3 km dal centro.
Nei fondali antistanti alla tonnara si potrà osservare il relitto del cargo Kent affondato nel 1978.
Quest’ultimo è stato denominato dai locali la “nave dei corani” in quanto, secondo la leggenda, si dice che trasportasse libri sacri.
Osservando la zona non si potrà non ammirare la sagoma inconfondibile del Monte Cofano, collocato nel territorio di Custonaci, una zona tutelata dal 1997 dalla Riserva naturale omonima.
Il monte è un massiccio dolomitico dalle ripide pareti rocciose che si è formato a seguito del sollevamento di depositi calcarei marini nel periodo del Triassico.
La salita al monte è piuttosto impegnativa, come suggerisce la sua morfologia.
Tuttavia c’è un sentiero molto bello e piuttosto agile che gira tutto attorno al monte praticamente a picco sul mare.
La località di San Vito Lo Capo è anche saldamente legata a una leggenda.
Si dice che, agli inizi del IV secolo, sotto l’imperatore Diocleziano, un giovane cristiano di nome Vito, imbarcatosi a Mazara alla volta della capitale dell’Impero assieme ai suoi tutori, Modesto e Crescenzia, fece tappa lungo il percorso sull’estremo promontorio settentrionale della Sicilia.
Per la precisione, nei pressi del borgo di Conturrana, un luogo remoto abitato da pagani.
L’antico sentiero che unisce Custonaci a San Vito Lo Capo attraversa un territorio che conserva ancora intatta la sua natura unica e selvaggia, sospeso fra terra, mare, mito e religiosità, da godersi totalmente in un’unica giornata di cammino.
L’itinerario: dal Santuario di Maria SS fino a San Vito Lo Capo
Il percorso ha inizio dal Santuario di Maria SS a Custonaci, di origine medievale, che custodisce una preziosa statua della Vergine molto venerata in questo territorio.
Usciti dalla porta laterale del santuario si dovrà proseguire dritti verso nord fino a uscire paese e alla rocca Cerriolo.
Di lì si troverà un sentiero che vi condurrà alla sottostante frazione di Scurati.
Dopo un breve tratto su una strada asfaltata si dovrà seguire per 5 minuti lo sterrato in direzione della Grotta Mangiapane.
Quest’ultimo è un eccezionale antro che contiene al suo interno il più grande borgo d’Europa edificato dentro una grotta.
Lo sterrato procederà senza segnalazioni fino a portarvi all’interno della Riserva naturale di Monte Cofano, affascinante massiccio carbonatico dalla caratteristica forma triangolare.
Il sentiero correrà quindi solitario lungo la costa e vi consentirà di percorrere il perimetro del monte passando per la cinquecentesca torre di San Giovanni, la cappella del Crocifisso e la vicina grotta abitata sin dalla preistoria.
Dopo circa un ora e mezza giungerete alla Tonnara di Cofano, un’eccezionale torre medievale dalla caratteristica pianta stellata.
Da qui dovrete riprendere la strada sterrata che vi farà costeggiare emozionanti calette come quella dei Giachi, caratteristica per via dei suoi ciottoli bianchissimi.
Arriverete così, dopo altre due ore di cammino, all’Isulidda, uno scoglio piatto presso un incantevole arco naturale che potrete ammirare dall’alto dalla torre omonima.
A questo punto sarà necessario abbandonare la zona costiera per inerpicarsi verso il Piano di Sopra.
A quel punto si dovrà passare per la suggestiva grotta del Racchio, luogo in cui l’uomo del Paleolitico ha lasciato cospicue tracce della sua frequentazione.
Procedendo arriverete anche alla cinquecentesca cappella di Santa Crescenzia nella località Conturrana.
Da qui in poi, per circa 2 Km, dovrete procedere lungo la strada asfaltata che conduce all’abitato di San Vito e al santuario omonimo, una chiesa fortezza intorno alla quale è sorto il piccolo paese limitrofo.
Informazioni utili
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