Sicilia: l’isola di Mozia
Percorrere a piedi un tratto dell’Isola consente al visitatore di fare un viaggio nel passato che qui è ancora presente in ogni muta testimonianza.
Furono i Fenici,sul finire dell’VIII secolo a.C., a utilizzare l’area come loro primo e principale mercato della Sicilia, stanziandosi al centro della laguna.
La piccola Isola di Mozia venne fondata nell’VIII secolo a.C. da coloni fenici provenienti dalla costa siro-palestinese.
Lungo il sentiero che segue il periplo dell’isola, l’escursionista può scoprirne i siti archeologici, il museo, i suoi mosaici, i suoi ruderi, alla ricerca dei resti di una delle più importanti colonie fenicie del bacino del Mediterraneo.
La Fondazione Whitaker è l’attuale proprietaria di Mozia e deve il suo nome allo studioso anglo-siciliano Giuseppe Whitaker, che l’acquistò nei primi del Novecento e che diede il primo grande impulso all’esplorazione archeologica dell’isola.
Mozia, estesa per circa 45 ettari, conserva le vestigia delle fortificazioni, di alcuni settori dell’abitato, di santuari e del bacino del kothon, elemento caratteristico dell’architettura religiosa dei Fenici, dove le acque dolci e salmastre, ancora si fondono, memoria perenne della nascita mitica del mondo.