Beautiful valley with San Gimignano town at background, Tuscany, Italy
È così che immaginiamo la Toscana: un mare di colline dolci e ondulate. E così si presenta la Valdelsa ai turisti che ne vogliono scoprire ogni minimo dettaglio.
Dall’incantevole paesaggio alle città medievali, dai piccoli borghi fortificati a splendidi edifici sacri.
Imponenti abbazie ed eremi isolati, innalzati lungo la Via Francigena, una delle più importanti direttrici storiche europee di fede.
Ph.: Gettyimages/Dirk von Mallinckrodt
Percorsa da pellegrini che spinti da forti motivazioni spirituali si mettevano in viaggio verso il centro della cristianità, la Valdelsa divenne una terra di confine tra due città da sempre nemiche: Firenze e Siena.
Contesa da guelfi e ghibellini, da Imperatori e Papi, questa valle ha visto scontri tremendi tra le milizie dei due schieramenti, come le battaglie di Montaperti e di Colle, raccontate anche da Dante.
Da qui, intorno al 990/994, passò Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, per scendere a Roma e, due secoli dopo, Filippo II Augusto di ritorno in patria dalla terza Crociata.
Il paesaggio è rimasto incantevole, seppure diverso da quello che i viandanti percorsero nell’anno Mille.
Oggi offre un susseguirsi d’itinerari adatti a tutti, che portano gli escursionisti alla riscoperta della Toscana “minore”.
Quella Toscana lontana dai grandi flussi turistici, ma che possiede un patrimonio paesaggistico e storico d’inestimabile valore.
L’itinerario medioevale è inserito nella Riserva Naturale Provinciale di Castelvecchio e si sviluppa nel complesso collinare boscoso tra Volterra e San Gimignano.
A San Donato, oltrepassata la fattoria e la piccola chiesa parrocchiale del borgo, si attraversa la carrozzabile che da San Gimignano scende a Ranza e Castel S. Gimignano.
Da qui si prende la strada bianca a sinistra, salendo piacevolmente tra le specie arboree del Poggio del Comune (predominano cerro, roverella e leccio), associate alla macchia mediterranea con esemplari come lentisco, erica, mirto e ligustro.
Ph.: Gettyimages/Kisa_Markiza
Nelle giornate ventose e assolate non è raro osservare volteggiare la poiana e il biancone che nidifica nella zona di Castelvecchio.
Dopo circa 1,5 Km si giunge a Caggio, antico villaggio fortificato costruito a difesa della strada, oggi riconvertito in agriturismo per vacanze.
Si scende a sinistra, dove incontriamo subito due resti di tombe etrusche, nei secoli adibite anche a cantine e pollai.
La strada si stringe a sentiero e scendendo ci porta all’attraversamento del Botro delle Torri, dove si possono notare i resti del ponte medioevale.
Da qui la strada risale allargandosi verso il crinale.
Arrivati ad un crocevia si svolta a sinistra portandoci diretti davanti al possente Cassero con ponte levatoio, porta di accesso alla città fortificata di Castelvecchio, le cui vicende storiche furono a lungo legate a quelle di San Gimignano.
Mai espugnato da nessun esercito della nemica Volterra, il borgo castello ha superato, non solo le ingiurie del tempo, ma anche il disinteresse degli uomini.
All’interno possiamo visitare la cinta muraria, il complesso delle torri, il fortino, le abitazioni civili, il mulino, la Chiesa di San Frediano.
Per rientrare a San Donato si segue il percorso dell’andata.
Cantine per la degustazione a San Gimignano
Podere la Marronaia
Guardastelle
Azienda Agricola San Quirico
Cantine Palagetto
Cantina Torciano
Per maggiori informazioni su Castelvecchio si può visitare il sito dell’Associazione Culturale Gruppo Storico Castelvecchio.
Per San Gimignano e l’area circostante molto utili anche le informazioni sul sito dell’Associazione Pro Loco di San Gimignano.
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