Le grotte della Toscana: camminare sottoterra in ogni stagione
Profondi baratri e affascinanti grotte, tra le più spettacolari del mondo, si snodano all’interno delle montagne a prevalente costituzione calcarea.
Una volta dentrovi troverete a percorrere ambienti orridi e meravigliosi al tempo stesso, dove vivere un’esperienza difficilmente descrivibile per il piacere dell’esplorazione pura.
Non dimenticate che occorre un abbigliamento adeguato e bisogna essere accompagnati da persone esperte e competenti.
L’Antro del Corchia e la Grotta del Vento
Le Alpi Apuane presentano un carsismo ipogeo tra i più sviluppati e meglio conosciuti d’Italia.
A queste montagne compete il primato nazionale di profondità, l’Abisso Olivifer (1215 metri), e quello in lunghezza con l’Antro del Corchia.
In un ambiente dallo sviluppo spaziale complessivo di 60 chilometri, con dislivelli di 1200 metri – esplorato per la prima volta da Emilio Simi nel 1840 – l’Antro della Corchia si può ammirare in tutta la sua bellezza grazie a un percorso attrezzato di 2 ore, inaugurato nel 2001 (lo dettagliamo nelle pagine seguenti).
Sono inoltre prenotabili due itinerari speleologici, entrambi di 3 ore: la Galleria della Neve e il Ramo del Fiume.
Visite guidate sono compiute anche nella Grotta del Vento, una delle più interessanti d’Europa, con percorsi studiati per venire incontro a tutte le esigenze:
- Uno pianeggiante di un ora, ricco di concrezioni calcaree.
- Uno di 2 ore che comprende un profondo baratro che scende verso il fiume sotterraneo.
- Un terzo di 3 ore, il più affascinante, che si arrampica per 90 metri lungo le pareti di un imponente pozzo.
Oltre a grandi drappeggi policromi, laghetti sotterranei, stalattite e stalagmiti, il territorio apuano conserva una lunga storia mineraria.
L’obiettivo del Sistema Archeominerario delle Alpi Apuane è quello di protrarre nel tempo i segni evidenti di un’attività mineraria condotta tra il XIX e la prima metà del XX secolo, rendendo agibili ai turisti i numerosi siti estrattivi.
Attualmente si può visitare il Museo della Pietra piegata di Levigliani e l’Area archeomineraria sotto alla Pieve di San Martino alla Cappella, nei dintorni di Stazzema.
La Buca di Equi, la Grotta dell’Onda e la Grotta del Sassocolato
Nel cuore del Parco delle Alpi Apuane si segnalano altri due sistemi sotterranei: la Buca di Equi Terme, complesso carsico di interesse geologico e paleontologico conosciuto fin dal ’700, e la Grotta all’Onda (in provincia di Lucca) che si raggiunge dopo una piacevole passeggiata di un’ora nella penombra di un bosco di querce del Monte Matanna, lungo il torrente Lombricese.
Lo scroscio dell’acqua indica l’ingresso a questo antico rifugio dell’uomo, oggetto di indagini scientifiche.
In provincia di Grosseto, sempre grazie ad un sentiero adeguatamente segnalato, si può raggiungere la Grotta del Sassocolato.
Da Castell’Azzara si sale al Poggio delle Forche e, infine, alla cavità naturale, dove è facile scorgere i frequentatori abituali della grotta, i chirotteri, che nel periodo estivo ammontano a 2000/2500 esemplari.
I percorsi di visita sono possibili se si è accompagnati da personale qualificato.
L’itinerario più semplice da 45 minuti, ad andamento prevalentemente lineare, supera agevolmente alcuni salti grazie a scale artificiali; il percorso più impegnativo di 3 ore richiede invece l’attrezzatura speleo.
Bagni di salute: le grotte di interesse antroterapico
Dopo la fatica di un trekking perché non regalarsi un momento di riposo in una grotta termale?
Amate da Matilde di Canossa e decantate da Lord Byron, Eugenio Montale e Henry James, la Grotta Grande e la Grotta Paolina, presso Bagni Caldi, sono indicate per la cura di patologie di tipo reumatico, circolatorio o respiratoria, qualità conferite dalle proprietà terapeutiche dell’acqua e del vapore naturale.
Una immediata sensazione di benessere si prova anche nel parco secolare di Monsummano Terme.
Nella millenaria Grotta Giusti si può godere di una “sauna” benefica e disintossicante in un ambiente ricco di stalattiti e stalagmiti sospese su uno specchio d’acqua cristallino.
In un’atmosfera da libro dantesco, le sale del Paradiso, Purgatorio e Inferno registrano vapori caldo-umidi, ricchi di sali minerali, con una temperatura che oscilla tra i 24 e i 34°C.
Sulla strada che da Montecatini Terme sale a Montecatini Alto, vale la pena fare una sosta alla Grotta Maona, l’unica in tutta Italia ad avere due pozzi e quindi due entrate.
Un breve percorso di 20 minuti discende dapprima in un ambiente ricco di stalattiti e stalagmiti, per poi guadagnare la luce del sole dal secondo pozzo.
Parco archeologico naturalistico di Belverde
Tre milioni di anni fa il Monte Cetona era un’isola circondata dalle acque e separata dall’appennino dalla depressione dell’odierna Val di Chiana.
Oggi a Cetona preziosi gioielli artistici e monumentali, immersi in un paesaggio incontaminato, abitato fin dal Paleolitico, fanno da corollario al Parco Archeologico Naturalistico di Belverde.
Una vera avventura aspetta i turisti che s’infileranno dentro un complesso di inghiottitoi scavati nel travertino, gallerie, sale sotterranee e ripari dove sono state ritrovate antiche tracce di presenza umana, fino alla Grotta Lattaia e alla Grotta di San Francesco.
Lungo il sentiero di un’ora circa che termina in prossimità del romitorio di Santa Maria, si visitano tre cavità comunicanti: l’Antro della Noce, l’Antro del Poggetto e la Tombetta della Strada.
I reperti rinvenuti negli insediamenti preistorici sul monte Cetona sono custoditi nel Museo Civico per la Preistoria.
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