Snow in Tuscany, lonely tree on a rolling hill in winter season. Italy Europe
Le vacanze outdoor, all’aria aperta e a stretto contatto con la natura, sono certamente un trend che non conosce battute d’arresto.
La Toscana, in questo senso, grazie al suo patrimonio naturale e paesaggistico plasmato da dolci colline, monti, parchi e costa, è la meta ideale per chi desidera vivere una vacanza attiva all’insegna dello sport.
Che si abbia intenzione di fare una piccola gita o un weekend fuori porta inforcando le ciaspole, non si potrà certamente rimanere delusi.
Ph.: Gettyimages/StevanZZ
Dallo splendore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano passando dal Passo dell’Abetone fino alla Valle della Lima, lo spettacolo sarà assicurato.
E i percorsi, di certo, non mancano.
Ecco di seguito alcuni piccoli suggerimenti di itinerari per quasi tutti i livelli di difficoltà.
L’itinerario comincia proprio dal parcheggio piazzale del Lago del Cerreto.
Dopo aver parcheggiato l’auto è necessario scendere verso il Pranda, lungo una ex pista da sci.
Giunti allo spiazzo alla base della pista sarà sufficiente imboccare il sentiero accanto al canale Cerretano che si attraversa passando su un ponticello di legno.
Si percorre la sterrata sino all’incrocio con la strada principale del Pranda.
Quest’ultima risale per circa 150 metri fino al sentiero che scende sulla destra in direzione Monte Zuccalone (649B).
A questo punto bisognerà svoltare a sinistra seguendo l’indicazione per il Passo Crocetta fino a giungere sulla strada provinciale.
Non c’è da allarmarsi, visto che si seguirà quest’ultima per un brevissimo tratto in direzione Valle dell’Inferno.
Si attraversa quindi la strada e ci si inoltra sullo GEA00 per il passo del Cerreto.
Qui, nei pressi dell’albergo Giannarelli, tenendosi sempre sulla GEA00 a mezza costa, si arriverà al Passo dell’Ospedalaccio.
Credit by: Vacanze Felici in Tutto il Mondo
Lì, al bivio con il sentiero 671, si troverà una strada carrareccia che si dovrà percorrere verso destra per circa 500 metri fino al sentiero 675 che si inoltrerà all’interno di un bosco di abeti e faggi.
Si proseguirà fino a raggiungere un grande prato, detto Prataccio, circondato da uno splendido anfiteatro di montagne (Monte Alto, Alpe di Succiso e Casarola).
Una volta attraversat0 il prato in direzione del Monte Alto si incontrerà, fra varie polle, la sorgente del Secchia.
Da qui comincerà un tratto in discesa che porterà fino al Passo dell’Ospedalaccio.
A questo punto si percorrerà a ritroso il percorso dell’andata sino al passo del Cerreto e della Crocetta, nei pressi all’ex ristorante Belvedere.
Sarà sufficiente, ora, mantenersi sulla GEA00 per circa 200 metri e, a un certo punto sulla sinistra, ci si inoltrerà nel bosco in direzione di Cerreto Laghi.
Si dovrà salire rapidamente fino alla cima e seguire la recinzione del villaggio a bungalows, per poi piegare a destra attraversando il Rio Bianco su un ponticello in legno.
Tenendo la sinistra si percorreranno i sentieri 649B e 649A che condurranno al lago con un percorso in falso piano seguendo la del via Monte Nuda, sul retro del palaghiaccio e della chiesa.
Il tempo di percorrenza di questo itinerario è di circa 5 ore e mezza, dunque abbastanza impegnativo a livello di lunghezza e di tempistiche.
L’itinerario comincia dal Centro Visita del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano a Succiso Nuovo, presso l’agriturismo Valle dei Cavalieri.
Lì si dovrà seguire la strada verso est, con segnavia rosso-bianco (SD, Sentiero dei Ducati), e imboccare la via Scalucchia.
Dopo circa 200 metri, raggiunti i capannoni agricoli della cooperativa, avrà inizio il percorso innevato lungo una strada abbastanza stretta che tende a elevarsi con alcuni tornanti.
Seguendo la stradella si potranno ammirare panorami incredibili sull’alta Val d’Enza, dominata dal massiccio dell’Alpe di Succiso e dalle vette del vicino Crinale Appenninico.
Credit by: TrueRiders
Dopo circa 3 Km si potrà scorgere, proprio sulla sinistra, il segnavia 609 situato presso un rimboschimento di abete rosso.
Mantenendosi sul sentiero 609 si dovrà poi salire in direzione sud est in direzione Passo della Scalucchia (1362 metri).
Sul versante opposto la vista si aprirà sull’alta Valle Secchia, dominata dalla piramide del Monte Cusna (2121 metri), la più alta vetta del Parco Nazionale e la seconda di tutto l’Appennino settentrionale.
L’itinerario prende il via dal Passo dell’Abetone, dove si potrà lasciare l’auto presso la piazza delle Piramidi.
Dalla piazza si dovrà salire lungo una strada asfaltata e seguire le indicazioni per la pista di fondo.
Nei pressi del casottino di partenza della pista sarà necessario imboccare un sentiero sulla sinistra che consente di percorrere il primo tratto dell’itinerario senza sconfinare sulla pista stessa.
I due tracciati proseguiranno in parallelo nel bosco per circa 2 Km sino alla località di Fontanina.
Qui il sentiero intersecherà la pista e il costone che conduce sino alla cima della montagna.
Giunti a questo punto si dovrebbe scorgere il rifugio Casette di Lapo.
Dal rifugio si dovrà poi seguire il segnavia 00 percorrendo il pendio che salirà procedendo fra macchie di bosco e aree prative.
Occorrerà all’incirca un’ora di cammino per giungere alla sella sud del Libro Aperto, ormai quasi alla fine della salita.
Foto d’archivio
Lì sarà quasi doverosa una sosta per ammirare un panorama che, nelle giornate più limpide, spazia fino all’Adriatico e all’Arco Alpino.
I 250 metri di sentiero che vi separeranno dal punto più elevato del Libro Aperto (ovvero la cima del Monte Rotondo) si percorreranno in poco tempo.
Dalla cima del Monte Rotondo si tornerà, poi, alla sella sud del Libro Aperto, dove, lasciata sulla destra la traccia da dove si è venuti, si procederà in discesa lungo l’ampio crestone, seguendo le indicazioni dell’itinerario 495.
L’itinerario perderà progressivamente quota puntando verso ovest, sempre con magnifiche vedute, sino a ritornare al Rifugio la Casetta di Lapo.
Il percorso dalla Casetta di Lapo procederà ricalcando, sostanzialmente, la traccia dell’andata.
Giunti alle pendici del Monte Maiori, però, prima di cominciarne l’ascesa, si dovrà imboccare lo stradello forestale che ne contorna le falde verso sud.
Circa a metà del perimetro, dove la strada cambia direzione, puntando verso nord-ovest, si dovrà intraprendere il sentiero che si stacca sulla sinistra e scende finalmente nella valle della Lima.
Se volete scoprire altri percorsi presenti sul Passo dell’Abetone, allora potete consultare il sito dedicato.
Il punto di partenza di questo suggestivo itinerario è collocato presso la diga del Passo del Lagastrello.
Dalla diga ci si dovrà incamminare in direzione del lago seguendo il sentiero 659a, in direzione della Foce di Torsana, ignorando i segnavia per il rifugio Sarzana.
In breve il sentiero si addentrerà all’interno di una splendida faggeta, per poi salire dolcemente fino a incrociare il sentiero 653.
Lo si dovrà imboccare quindi sulla destra, seguendo la direzione per la Foce di Torsana e immergendosi nella faggeta.
Credit by: REDclimber.it
Si salirà quindi in modo deciso fino ad uscire dalla faggeta poco sotto il crinale della Costaccia.
Dopo una rapida ascesa si arriverà in cima alla Sella del Monte Acuto (1725 metri).
Lì si potrà godere di un’ampia distesa di prati innevati dove la vista non potrà che cadere sulla valle del Liocca, dominata dall’Alpe di Succiso.
La partenza per questo percorso è fissata presso l’Orto Botanico Forestale dell’Abetone.
Lì, in prossimità di alcuni cartelli marroni, sarà possibile lasciare l’auto.
Avviandosi lungo la comoda strada principale sarà subito necessario fare una deviazione sulla destra in prossimità di un ponticello.
Inizialmente si camminerà a cielo aperto ma, ben presto, ci si dovrà immergere sempre di più all’interno di un’area boschiva.
Si dovrà poi seguire il sentiero 104 , in direzione della Capanna dei Pastori e, subito dopo una piccola salita, si giungerà a un bivio dove sarà possibile fare un pit stop per fare rifornimento di acqua.
Credit by: Trekking
Lì si dovrà imboccare il sentiero GEA verso sinistra fino ad arrivare a una bellissima radura, sino al Lago Nero e il suo rifugio posto a 1722 metri.
Da qui esistono due possibilità di salire in vetta all’Alpe Tre Potenze, ma bisognerà valutare la scelta in base anche alle condizioni della neve.
La prima alternativa di percorso, più rettilinea, è salire la traccia in mezzo al paretone che sale lungo la cresta subito dietro al rifugio.
In alternativa, invece, si potrà seguire il sentiero 100 a mezza costa sul lago per poi proseguire in cresta sul sentiero 00.
Se siete interessati a scoprire ulteriori itinerari in questa zona oppure in aree limitrofe, allora potete dare un occhio al sito ufficiale dedicato.
Se siete curiosi di conoscere qualcosa in più sul territorio toscano oppure su eventuali percorsi alternativi, allora potete dare un’occhiata al sito web dedicato.
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