Toscana, trekking nel Parco della Maremma tra spiagge, pinete e fortezze
Trekking rilassante nel Parco della Maremma
Il Parco della Maremma è uno scrigno naturalistico di biodiversità unico non solo in Toscana, ma nell’intera penisola.
Unparadiso anche per gli escursionisti, che possono trovare itinerari rilassanti tra il mare e le pinete.
La foce del fiume Ombrone, le paludi della Trappola, la storica pineta di Marina di Alberese, ospitano una quantità incredibile di animali selvatici e piante interessanti..
Lungo i sentieri ben segnati, i più fortunati potranno avvistare gruppi di daini, cinghiali e caprioli. Popolano l’area protetta anche il coniglio selvatico, la lepre, la volpe, l’istrice, il tasso, la martora, la faina, la puzzola e la donnola.
L’itinerario: nel cuore del Parco tra monasteri e natura
Dalla parrocchiale di Alberese, vicina al Centro Visite del Parco, si segue l’itinerario A1 che guadagna quota nel bosco fino alle isolate rovine romaniche di San Rabano.
Il monastero benedettino dell’XI secolo, insieme a monumentali esemplari di leccio, si trova a metà strada tra Poggio Uccellina e Poggio Lecci.
In questo complesso abbaziale fortificato, in periodi diversi trascorsero la loro vita i benedettini cassinesi, i monaci cistercensi e i cavalieri gerosolimitani di San Giovanni Battista del Priorato di Pisa.
Nei pressi sorge l’alta torre dell’Uccellina, realizzata all’inizio XIV secolo per allertare la popolazione costiera dell’imminente sbarco dei pirati saraceni.
Alta 22 metri, disposta su quattro piani, la costruzione non passa inosservata: dal punto panoramico la vista spazia sul litorale, dai Monti dell’Uccellina all’Arcipelago Toscano.
Dalle rovine del complesso della chiesa di S. Maria Alborense, seguendo sempre le indicazioni A1, si scende all’uliveto Collelungo, si attraversa la piana seguendo ora l’itinerario A2 che indica la direzione per il promontorio di Collelungo e l’omonima Torre di avvistamento del XVI secolo.
Verso la spiaggia
A questo punto non resta che scendere verso la spiaggia: la vegetazione dunale e retrodunale testimonia la vicinanza del mare.
I più fortunati potranno avvistare nella macchia mediterranea daini, caprioli e cinghiali; sull’arenile sabbioso addirittura esemplari di volpe (attenzione: è severamente vietato dare da mangiare agli animali selvatici).
La torre di Castelmarino è vicina alla spiaggia, seguendo il sentiero A2 se ne può guadagnare il punto sommitale per godere del panorama incredibile che si staglia sulla vasta Pineta Granducale.
Nel Settecento, a seguito delle opere di bonifica, la pineta soppiantò le paludi che si estendevano dalla foce dell’Ombrone ai Monti dell’Uccellina.
A questo punto, dopo la meritata sosta in spiaggia – o l’eventuale variante alla torre di Castelmarino – si prende l’itinerario A3.
Il sentiero segue un vecchio canale di bonifica verso Ponte Tartarughe, per poi camminare sotto alti pini marittimi fatti piantare nel Settecento dai granduchi di Lorena a seguito delle opere di bonifica.
L’itinerario termina in località Pinottolai, dove il bus-navetta del Parco provvederà a riportare gli escursionisti al Centro Visite di Alberese.
Attenzione: il servizio è previsto dalla seconda metà di marzo a fine ottobre, pertanto al di fuori di questo periodo suggeriamo di portare una seconda macchina in località Pinottolai.
Informazioni utili
Ingresso controllato
Il Parco è aperto tutto l’anno, tutti i giorni della settimana.
È necessario acquistare i biglietti di ingresso presso il Centro Visite del Parco oppure online sul sito ufficiale del Parco.
Il biglietto è comprensivo del servizio bus-navetta che da Alberese dirige verso Pinottolai.
Servizio Bus per Marina di Alberese
Fino a giugno e, successivamente, nel mese di settembre, la linea 17 è normalmente attiva il sabato e la domenica, con orario dalle 9,30 alle 18,45 (partenze ogni 30 minuti).
Il servizio è anche attivo in tutte le giornate festive e i relativi ponti primaverili (Pasqua, 25 Aprile e 1° Maggio).
In estate (di norma dal primo fine settimana di giugno) i servizi della linea 17 diventano giornalieri, dal lunedì alla domenica.
Cani: Io non posso entrare
Il migliore amico dell’uomo può diventare uno dei più terribili nemici degli animali selvatici.
I convinti fautori della libertà dei cani nei boschi devono essere prima di tutto paladini dei diritti di tutti gli animali, anche quelli selvatici, che contrariamente al pensiero comune, sono delicati, vulnerabili e facilmente attaccabili da malattie trasmesse dall’uomo e dai suoi cani.
Vogliamo pertanto ricordarvi che è vietato introdurre animali domestici all’interno del Parco della Maremma.
Questo divieto ha lo scopo di proteggere non solo la fauna selvatica, ma anche i cani stessi.
Alcune patologie “fisiologicamente” presenti nelle popolazioni selvatiche possono essere trasmesse reciprocamente, mediante gli escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.
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