Toscana, Val d’Orcia, marzo meraviglioso: trekking da San Quirico a Pienza

Con Marzo la primavera comincia a farsi sentire in Val d’Orcia, uno degli ambienti più affascinanti della Toscana. Camminiamo per scoprire un territorio unico, tra magici panorami, borghi antichi e sapori, mentre la natura riprende vita

14 marzo 2024 - 17:00

Marzo in Val d’Orcia, aria di primavera in Toscana

Il paesaggio è essenziale, semplice in maniera disarmante, ma è proprio questa la sua vera bellezza, la sua intima essenza.

Da sempre seduce chiunque, chi torna a trovarla come chi approda qui per la prima volta.

All’inizio della primavera, tutto è ancora più affascinante.

Ph.: Gettyimages/bwzenith

Colline dolci e sinuose, quasi sensuali, cipressi solitari che ne punteggiano le cime, bianche stradine di campagna che si perdono all’orizzonte.

Questa è la Val d’Orcia da scoprire anche al ritmo lento del camminare.

I borghi rurali delle Crete Senesi, i famosi “mammelloni” delle Biancane, l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e la sua favolosa cantina.

E poi Bagno Vignoni con la piazza-termale unica al mondo, l’antica Rocca di Castiglione d’Orcia, dalla quale si gode un panorama mozzafiato che spazia sull’intera valle.

E il poggio del podere Vitaleta per il quale non esistono parole adeguate a renderne la bellezza.

Sono luoghi di un viaggio ideale, in cui si dorme in casali di campagna e si mangia in agriturismo, per gustare i prodotti tipici locali quali i famosi pici, il cacio pecorino e l’olio extravergine di oliva.

San Quirico d’Orcia, camminare tra storia e natura

Da Piazza Chigi in pieno centro storico di San Quirico d’Orcia si percorre tutta la via centrale Dante Alighieri fino ad incrociare via Matteotti.

Girare a sinistra e poi subito a destra fino a scendere sulla Cassia.

Da qui giriamo a destra in direzione sud – Castiglione d’Orcia e dopo appena 200 metri, dove la strada comincia a curvare a destra, prendiamo il percorso asfaltato sulla sinistra.

Si tratta della strada di Cerrecchio, che parte in leggera discesa.

Ph.: Gettyimages/ TT

Dopo poco l’asfalto finisce e comincia la strada bianca.

Si prosegue per 1,2 chilometri fino a passare il Fosso Rigo per inserirsi sull’ampio stradello bianco che sale sulla collina di fronte.

Da qui fino a Pienza si cammina praticamente circondati da campi a perdita d’occhio.

Dopo circa 2,5 chilometri si incontra una viuzza sulla sinistra che porta al mitico Podere Vitaleta: una commovente chiesetta sconsacrata circondata da cipressi che giace su un poggio isolato (è proprietà privata: chiedere permesso).

Tornati sulla via si avanza per 400 metri e si prende il sentiero che scende a destra poco prima di un casale (Costilati). Si scende e si passa il Fosso Sambuco per poi salire di nuovo sulla collina di fronte dove al casale sul poggio si gira a sinistra.

 

Pienza, una meraviglia d’arte da scoprire a piedi

A questo punto Pienza è visibilissima, basta seguire la strada bianca, che dopo un paio di curve, passando tra giovani oliveti, si congiunge con la strada provinciale asfaltata, e salendo lentamente fiancheggia la collina su cui giace il centro di Pienza.

Alla fine dei cipressi girare a sinistra seguendo l’indicazione gialla per il centro storico e ci si trova subito in piazza Pio II.

Pienza è la città ideale del Rinascimento, appositamente costruita dal Piccolomini, per cui meriterebbe una bella sosta.

In tal caso per il ritorno optare per l’itinerario più veloce, quello che fiancheggia la provinciale: uscire dal centro su Piazza Dante Alighieri e poi prendere Via Santa Caterina sulla sinistra per godersi il bel panorama.

Dopo nemmeno un chilometro si converge sulla strada provinciale e si gira a sinistra. Altri 400 metri e si gira sullo stradello bianco a sinistra prima della curva.

San Quirico e Bagno Vignoni, uno spettacolo unico

Si raggiunge nuovamente la strada asfaltata che conduce fino a San Quirico dove, passando sopra al ponte che scavalca la Cassia, si entra in centro storico da Porta dei Cappuccini.

Se invece c’è ancora voglia di camminare dal centro di Pienza si scende di nuovo sulla strada provinciale da cui si è arrivati.

Ph.: Gettyimages/Leonid Sorokin

Anziché però riprendere il sentiero bianco dell’andata, si continua per circa 1,5 chilometri verso sud fino a raggiungere, dopo tre curve a gomito, un’ampia strada bianca sulla destra a scendere.

Dopo 4 chilometri si arriva ad un bivio a T a fianco del Fosso Sambuco.

Si gira a destra e si prosegue dritto fino alla Cassia dove si gira a sinistra e dopo poco a destra a salire seguendo le indicazioni per Bagno Vignoni, famosissima per la grande vasca termale all’aperto che funge da piazza del paese.

Da lì si ridiscende per imboccare uno stradello in salita sulla sinistra che porta a Vignoni ed infine di nuovo a San Quirico, seguendo la strada comunale Ripa d’Orcia.

Entriamo in paese da sud passando dietro agli Horti Leonini e chiudendo quindi l’anello convergendo su via Matteotti.

 

Informazioni utili

 

Eventi e appuntamenti da non perdere sono segnalati nella pagina turistica dedicata del comune di San Quirico d’Orcia.

La pagina ufficiale dell’Ufficio turistico di Pienza è ricca di informazioni utili per organizzare il viaggio, su appuntamenti e itinerari.

 

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