Toscana, Apuane in primavera: 2 itinerari nella meraviglia di roccia

In primavera le Alpi Apuane rinascono tra fioriture e rocce dalle forme uniche punteggiate da borghi antichi: andiamo in Toscana alla scoperta di questo universo unico tra natura, storia e sentieri

19 aprile 2024 - 11:00

Trekking di primavera sulle Apuane, le Alpi della Toscana

Un ecosistema ricco di una rarissima florofauna, un territorio legato alla storia dell’arte italiana, montagne e valli segnate dal lavoro dell’uomo eppure, nello stesso tempo, capaci di conservare la loro intrinseca unicità.

Siamo nelle Alpi Apuane, in un lembo di Toscana tutelato dal Parco omonimo.

Michelangelo Buonarroti, il Giambologna, Vincenzo Danti, Niccolò Pericoli detto Il Tribolo, e poi l’Ammannati e il Vasari.

Non esiste grande artista del marmo che, per le sue opere, non sia passato dalle cave delle Alpi Apuane per scegliere quel marmo da cui ricavare forme immortali.

Non solo marmo: la meravigliosa natura delle Alpi Apuane

Il comprensorio delle Alpi Apuane non deve però la sua celebrità solo al suo pregiato marmo, ma anche agli splendidi paesaggi naturalistici che lo caratterizzano.

Dai monti (Monte Pisanino, Monte Forato, Pizzo d’Uccello i più famosi) alle morene, dai massi erratici alle valli.

Ph.: Gettyimages/Maurizio Paolo Grassi

Per passare a fenomeni di carsismo e alle doline, non mancano neanche le attrattive più strettamente turistiche.

Come la Carcaraia, il Monte Altissimo, il Monte Sagro, l’Altopiano della Vetricia.

Ma anche l’Antro del Corchia, l’Orto Botanico “Pietro Pellegrini”, le Marmitte dei Giganti, l’Oasi Lipu, il Museo di Casola e quello di Pruno.

E se la flora è ricca di macchia mediterranea, querceti, carpini, boschi misti e castagni, praterie d’altura, la fauna non è da meno.

Cervi, lupi, orsi, linci, ma soprattutto i rapaci, sono i dominatori degli spazi silenziosi delle Apuane.

 

1 – L’Anello del Monte Forato

Si tratta di uno dei percorsi più affascinanti offerti dal comprensorio delle Alpi Apuane, un suggestivo itinerario ad anello che si snoda tra creste montuose e fitti boschi.

Inoltre, particolare non da poco per i neofiti del trekking, la sentieristica è ben visibile e sempre curata dal Cai e dall’Ente Parco Apuane.
Il punto di partenza è Fornovolasco, piccola frazione che ricade nel territorio del Comune di Vergemoli, paese del Parco delle Apuane.

Ph.: Gettyimages/Maurizio Paolo Grassi

Fornovolasco è famosa per il piccolo fiume che la divide in due e per una piccola chiesa con antiche pitture.

Il nostro cammino inizia proprio da Fornovolasco, si oltrepassa il paese e si procede, grazie alle indicazioni, verso la “Grotta del Vento”, e in seguito si passerà sul ponticello che sovrasta il torrente Turrite di Gallicano.

In questo punto, se non si è già arrivati a piedi, si può posteggiare la macchina e, in seguito, iniziare a percorrere il sentiero n° 6.

Questi, si discosta un po’ dal fondovalle costeggiando la “Tana che Urla”, una stupenda grotta, percorsa da un fiume sotterraneo e accessibile solo agli speleologi.

Dopo poco, si giunge al bivio tra il sentiero numero 2 e 6: entrambi conducono all’arco del monte, anche se il 2 è adatto solo ai trekkers più allenati.

Proseguendo dunque sul sentiero 6, abbastanza pianeggiante, si guadagna il fondovalle, per poi risalire sino a giungere ad una sorgente vicino ai ruderi della Chiesaccia, antica chiesa medioevale.

Arrivati poi ad un nuovo bivio si segue il segnavia bianco-rosso, affrontando la salita verso la Foce di Petrosciana (900 m) da dove partono due sentieri: il primo conduce sino alla “via ferrata” per poi giungere al gigantesco arco naturale passando, in saliscendi, attraverso un bel bosco.

Scegliendo invece il sentiero numero 131, si transiterà vicino alle Grotte di Pietramolla e alla località conosciuta come Casa del Monte: da qui si riprende il sentiero numero 2 che, in salita, ci condurrà sino all’arco naturale.

Itinerario di ritorno sulla stessa via.

Tempo di percorrenza
5 ore (a/r)

Difficoltà
E

Dislivello
+ 800 metri

Segnaletica
segnavia Cai

2 – Le ferrate di Pizzo d’Uccello

Si tratta di uno dei più spettacolari percorsi delle Apuane, capace di farci ammirare da vicino il Pizzo d’Uccello, definito il Cervino delle Alpi Apuane.

Montagna imponente dai fianchi slanciati e attrezzata con vie ferrate che consentono di apprezzare, da ogni lato e in totale sicurezza, il fascino di questo monte unico.

Il nostro percorso inizia ad Equi Terme, paese famoso per le sue sorgenti sulfuree e per il suo stabilimento termale.

Ph.: Gettyimages/Maurizio Paolo Grassi

Sempre ad Equi, si trovano due importanti grotte: la Tecchia di Equi e la Buca d’Equi. Partendo da Equi, ci si indirizzerà sino ad inoltrarsi nel Solco d’Equi.

Giunti nei pressi di una sbarra a circa 400 metri d’altezza, si abbandona l’auto, si guada il torrente con facilità e poi ci si incammina in salita lungo una vecchia via di lizza (blocchi di marmo trasportati da un’antica slitta di legno) costeggiata da una fiorente vegetazione.

Si giunge infine nei pressi di alcuni edifici di cava. Seguendo la marmifera, si passerà davanti alla Casa dei Vecchi Macchinari e poi ci si addentrerà per un sentiero, segnalato, che taglia in diagonale i pendii boscosi.

Da qui parte il percorso attrezzato numero 190 “D. Zaccagna” che porterà sino alla Cresta di Nattapiana alla Foce di Lizzari, 1250 m.

Il sentiero procede quasi pianeggiante, proseguendo “attrezzato” sino ad un punto dove si avrà un’ottima visuale sulla Cresta Garnerone e sulla cima del Monte Sagro.

Per sicurezza, il nostro itinerario segue il sentiero attrezzato (n° 191 “M. Piotti”) che ci porta sino alla Foce di Giovo (1500 m), zona ricca di verdissimi prati.

Siamo in un territorio dove c’è un’ottima visuale sulle vallate e i monti circostanti: Monte Pisanino, Monte Cavallo, Monte Contrario.

Senza rischi e con poco sforzo, dalla Foce di Giovo è possibile raggiungere infine la vetta del Pizzo d’Uccello (1781 m).

Per ridiscendere, si deve guadagnare la Foce del Giovetto, indirizzandosi poi verso la Cresta di Capradossa.

Dopo poco, inizierà il percorso attrezzato “Tordini-Galligani” che ci porterà in discesa sino alle pendici del monte, procedendo infine lungo un sentiero che ripassa nei pressi della Casa dei Vecchi Macchinari, riguadagnando infine il Solco d’Equi.

Tempo di percorrenza
6 ore

Dislivello
+ 1531 metri

Difficoltà
EEA

Segnaletica
segnavia Cai

 

testo di Giuseppe D’Amico

 

Informazioni utili

Come arrivare

1° Itinerario
In auto: da Lucca, imboccare la SS12/Via del Brennero per uscire dalla città, poi seguire SS/12 e a Borgo a Mozzano seguire la SP2 e poi la SP20, ancora SP40/Via 4 Novembre, SP39/Via Cavour, uscire da Gallicano continuando sulla SP39, girare per Via San Francesco e seguitare sino a Fornovolasco.

2° Itinerario
In auto: uscire da Lucca seguendo direzione E80-A12-Livorno-E76-A11-Firenze-Pisa, girare per la A11 e continuare su A12/E80 e poi per A15/E33, uscire ad Aulla, infine SS63, SS445/SR445, SP10 e girare per SP10DIR arrivando ad Equi Terme.

 

Il sito ufficiale del Parco delle Apuane è ricco di informazioni utili

 

 

 

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