Toscana, trekking da San Gimignano a Monteriggioni, tra natura e abbazie
Due borghi unici al mondo, per la loro storia e architettura, immersi tra le colline che accompagnavano i pellegrini lungo la Via Francigena. Camminiamo da San Gimignano a Monteriggioni, alla scoperta della natura e delle tradizioni della Toscana più autentica.
Da San Gimignano a Monteriggioni: trekking nella natura e nella storia
Quella che da San Gimignano porta a Monteriggioni è sicuramente uno degli itinerari di trekkingpiù belli che si possono fare in toscana.
Si tratta anche di una delle tappe della Via Francigena, di cui si segue il segnavia.
Già i punti di partenza e arrivo del percorso offrirebbero suggestioni ed elementi di interesse sufficienti a giustificare la fatica del cammino.
Ma il bello è che, fra queste due perle di storia e arte, si percorrono sentieri che offrono scorci di paesaggio toscano straordinariamente suggestivi.
L’itinerario da San Gimignano a Badia a Coneo
Si lascia San Gimignano uscendo da Porta San Giovanni, diretti verso l’abbazia benedettina di Monte Oliveto Minore.
Poco prima dell’abitato di Santa Lucia, si lascia la strada asfaltata.
Prendiamo la sterrata sulla destra che porta al guado sul Borro degli Imbotroni e, dopo aver risalito un vallone, transita ai piedi del castello di Montauto.
Superato un altro guado si comincia a risalire verso la Torraccia di Chiusi, antica torre-castello eretta dagli Abbracciabeni.
Seguendo il greto del torrente Foci, il percorso scende fino al Molino d’Aiano.
Probabilmente si tratta del luogo corrispondente alla stazione della Francigena che il vescovo Sigerico citava come “Sce Martin in Fosse”.
Una bella stradina alberata tocca Molino del Sasso e incrocia la provinciale nei pressi di Campiglia.
Si prosegue in direzione sud fino a Badia a Coneo, abbazia di origine longobarda appartenuta ai monaci vallombrosiani.
Da Badia a Coneo a Monteriggioni
Il percorso, sempre ben segnalato, si sviluppa lungo le stradine secondarie, spesso sterrate.
Si toccano i villaggi di Quartaia, di Fabbrica e Onci, giungendo al mulino di Calcinaia e da lì al ponte sull’Elsa, all’altezza di Gracciano.
Qui si trovava la stazione di Aelsa, sorta nei pressi dei Bagni delle Caldane, di epoca etrusca-romana.
All’altezza di Pietreto lasciamo alla nostra destra il corso dell’Elsa per dirigerci a est, verso il borgo fortificato di Strove, edificato nel 994 dai signori di Staggia, e verso il castello di Petraia.
Giunti all’incrocio con la provinciale, la si segue verso sinistra, per arrivare alla Badia a Isola.
Si tratta di un monastero sorto nel X secolo, segnalato, nel “road book” di Sigerico come Burgenove.
Ancora poca strada e, finalmente, si giunge al cospetto dell’inconfondibile sagoma del castello di Monteriggioni, cittadella fortificata dai senesi nel 1213 contro l’avanzata fiorentina.
Informazioni utili
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