Toscana, trekking in Val d’Orcia sulle orme dei pellegrini medievali

Camminiamo in Val d'Orcia sulle orme dei pellegrini della Via Francigena, tra borghi medievali e panorami indimenticabili che hanno reso celebre la Toscana in tutto il mondo.

18 agosto 2022 - 6:01

Trekking in Val d’Orcia: borghi, natura e tradizioni della Toscana

Panorami unici, che hanno portato la bellezza della Toscana in tutto il mondo.

La Val d’Orcia regala paesaggi che difficilmente i viaggiatori dimenticano.

Un intreccio infinito di storia, natura e tradizioni che non ha pari.

La Val d’Orcia fu un crocevia importantissimo di pellegrini mercanti e soldati in età medievale, tanto da essere attraversata dalla Via Francigena, il più importante cammino che dal nord Europa conduceva a Roma.

Questo itinerario parte dal Castello di Spedaletto che, in tempi remoti, ospitò pellegrini, viandanti ma anche personaggi illustri come la contessa Matilde di Canossa e Carlo d’Angiò.

L’itinerario: itinerario ad anello da Spedaletto 

Dal Castello di Spedaletto andiamo in direzione di Contignano.

Oltrepassato il Tresa, si imbocca – prima a sinistra e, 200 metri dopo, a destra – la strada che conduce al Podere Casabianca.

Una volta giunti sulla provinciale si seguono le indicazioni per Monticchiello, tralasciando sulla destra il bivio per il Podere Mezzoquarta.

Quest’ultimo, nel ‘400, come anche Spedaletto, apparteneva al celebre Ospedale di S. Maria della Scala in Siena.

Non un luogo di cura ma un ospizio destinato a dare assistenza spirituale e materiale (un comodo giaciglio ad esempio) ai pellegrini diretti verso Roma.

Mantenendosi sulla sinistra idrografica del Tresa, ci si allontana ben presto dall’affluente dell’Orcia, imboccando una strada campestre alberata.

La si segue disinteressandosi delle deviazioni che conducono ai Poderi Palazzolo, Pennella (prima), Piave, Prugnole ed Annabella.

Lasciato sulla destra uno specchio d’acqua si prosegue per la stessa via, incontrando il Podere Casanova e, poco oltre, il laghetto delle Checche con la fattoria omonima.

Ph.: Gettyimages/Massimo Santi

Intersecata la strada della Bonifica, il “Quercione delle Checche” merita la breve deviazione verso sinistra.

Si tratta di un’albero secolare, a lato della strada, con una circonferenza alla base di 4 metri e mezzo ed una chioma di oltre 30 metri.

Era un punto di ritrovo per i partigiani oppure per insegnanti ed alunni.

Qui trascorrevano le ore scolastiche primaverili-estive, all’ombra dei rami della possente quercia.

Due di questi rami, paralleli al terreno, sono lunghi ben 18 metri.

Dopo la momentanea ma suggestiva trasgressione si percorre nuovamente, verso nord, la strada della Bonifica.

Da qui passava un ramo della via Francigena che collegava la Val d’Orcia con la Val di Chiana.

L’arteria medievale che univa il nord Europa con l’Italia era percorsa da viandanti, mercanti e pellegrini.

I fedeli affrontavano il lungo viaggio verso la tomba di San Pietro, portando con sé l’essenziale, perché i briganti erano una minaccia costante.

Indossavano i calzari, un ruvido mantello chiamato “sanrocchino” e il “petaso”, copricapo a larghe tese legato sotto al mento.

Ph.: Gettyimages/Creativaimage

Seppur privi del “bordone” (un solido bastone con punta ferrata usato dai “romei”), si completa l’itinerario al Castello di Spedaletto, appartenuto in passato alla famiglia Piccolomini.

All’interno dell’abitato una chiesetta custodiva al suo interno pregevoli opere di scuola senese, conservate attualmente nel Museo della Cattedrale di Pienza .

 

Informazioni utili

Castello di Spedaletto può essere raggiunta anche con mezzi pubblici.

Si può prendere la linea 57P da Siena fino ad Acquapendente e poi fare 30 minuti di cammino.

Oppure le linee 112 e 54A.

A questa pagina basta inserire il numero della linea per avere l’orario completo

Volendo prolungare l’escursione si può visitare Pienza, la città ideale voluta da papa Pio II, grande umanista che nacque in questo angolo di Toscana.

Il gioiello più prezioso di Pienza, ispirato ai principi architettonici di Leon Battista Alberti, é indubbiamente piazza Pio II, armonicamente contornata dal Palazzo Piccolomini, dalla Cattedrale dell’Assunta (1459 – 1462) e dal bellissimo pozzo, di forme rigorosamente rinascimentali.

Anche Pienza è raggiungibile con mezzi pubblici. La fermata bus più vicina a Castello di Spedaletto si trova a BV Poderina.

Qui sale sul bus n. 54A e si scende a San Quirico d’Orcia, dove si prende il 112 fino a Pienza, per un viaggio di circa 30 minuti.

 

 

 

 

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