Via Romea Germanica in Toscana: in cammino tra città d’arte e natura

La Via Romea Germanica unisce il nord Europa con Roma in un percorso lungo più di duemila chilometri. Il tratto della Via che si estende in Toscana, 7 tappe per un totale di 140 chilometri, regala l'opportunità unica di esplorarne la natura, la storia, i sapori e i profumi proprio come facevano pellegrini, mercanti e viaggiatori medievali.

1 aprile 2022 - 8:49

Via Romea Germanica: l’antica via di mercanti e pellegrini in Toscana

Descritta per la prima volta nel 1256 da Alberto di Stade, monaco viaggiatore, la Via Romea Germanica fu il più importante itinerario per i pellegrini medievali che venivano dal Nord Europa: città d’arte, pievi e monasteri ne testimoniano ancora la storia.

In Toscana la Via Romea Germanica si sviluppa in 7 tappe.

Dall’Alpe Serra, il punto in cui si valica l’Appennino come facevano pellegrini e mercanti,  fino ai borghi del Casentino, Arezzo e Cortona, il Cammino consente di immergersi nella storia, nella natura e nelle suggestioni uniche della Toscana.

 

Le tappe della Via Romea Germanica in Toscana

_ TAPPA 1: da Bagno di Romagna a Corezzo

  • Lunghezza: 13 km
  • Dislivello: + 916 m – 630 m
  • Terreno: 86% sterrato; 14% asfalto

Boschi incantati, piccoli borghi, vastita dei paesaggi e panorami: questa tappa vi resterà nel cuore.

Il passaggio sullo storico passo dell’Alpe Serra è un po’ la quintessenza di questa parte del cammino: vicende umane millenarie e natura accompagnano il camminatore dall’inizio alla fine.

Partiti da Bagno di Romagna si cammina lungo sentieri, tra boschi e improvvise aperture panoramiche, su una mulattiera lastricata.

Un vero viaggio nel tempo: era questo il percorso che ha visto nei secoli transitare viandanti, commercianti e delegazioni imperiali.

Prima del valico appenninico si incontrano le case dell’insediamento paleoindustriale delle Gualchiere e l’altopiano di Nasseto e, nei dintorni, un bivacco e una fonte.

Il Santuario de La Verna

Immersi tra boschi di aceri e faggete si raggiunge quindi il passo Serra a quota 1148 m.

Si tratta di un passaggio fondamentale del cammino: qui si trova una stele che recita “Qui, tra Romagna e Toscana, l’antica via dei Romei che fin dal medioevo univa il nord Europa a Roma, varca ancora l’Alpe Serra”.

Si apre quindi il panorama che annuncia la discesa tra rigogliosi boschi del Casentino.

Una variante di crinale porta invece ad uno dei luoghi più sacri del Cristianesimo, al Santuario della Verna, dove secondo la tradizione Francesco d’Assisi ricevette le stimmate.

L’itinerario storico prosegue invece nel fondovalle passando per Serre di Sopra, un gruppo di case con una bella vista e una fonte, fino a giungere nell’accogliente abitato di Corezzo.

 

_ TAPPA 2: da Corezzo a Chitignano

  • Lunghezza: 25.7 km
  • Dislivello:  + 970 m – 1150 m
  • Terreno: 72% sterrato; 28% asfalto

Si parte dal borgo di Corezzo, non prima di aver provato il tipico tortello alla lastra.

L’itinerario imbocca a questo punto la provinciale e poi una mulattiera fino a raggiungere il villaggio di Frassineta.

Si raggiunge quindi il rifugio gestito di Casa Santicchio, da dove si può ammirare un bel panorama.

Tra saliscendi si attrvaersano minuscoli borghi come Pezza, dove si trova una caratteristica fonte, Giona di Sotto, Buca di Gioia, Moscaio e infine Banzena, un pittoresco paese fortificato.

Il tortello alla lastra

A Campi torna alla memoria la descrizione di Alberto di Stade, che lo indicò come luogo di sosta lungo il cammino.

Più avanti incontriamo invece il borgo medievale di Sarna. Presso la frazione Croce di Sarna si incrocia la variante che proviene dal Santuario della Verna.

Tutta la zona era anticamente conosciuta per le proprietà curative delle acque: appena Superata la frazione Ròsina s’incontra la Sorgente Buca del Tesoro.

Quest’area del cammino era nota per le acque minerali e le sue proprietà terapeutiche, delle quali questa “fonte di acque ferriginose” è soltanto un esempio.

Il tabacco è invece uno dei simboli di Chitignano, punto di arrivo della tappa.

Il comune era noto per la sua produzione del tabacco ma anche per il suo contrabbando, così come quello della polvere da sparo: una storia raccontata nell’Ecomuseo del paese.

 

_ TAPPA 3: da Chitignano a Subbiano-Capolona

  • Lunghezza: 18.6 km
  • Dislivello: + 440 m – 750 m
  • Terreno: 61% sterrato; 39% asfalto

Lasciato alle spalle Chitignano costeggiamo il Castello degli Ubertini.

Appartenente alla famiglia nobiliare che fece la storia di questi luoghi è anche una bellssima terrazza panoramica sulla valle dell’Arno.

Gli Ubertini hanno lasciato traccia di sé anche a Poggio d’Acona, antica roccaforte della famiglia.

Richiamano il Medioevo anche i merletti del Castello di Valenzano, oggi ristorante e struttura ricettiva di grande pregio.

Lasciata la civiltà medievale ci immergiamo tra boschi di castagni, mentre l’itinerario scende e regala vedute sulla valle dell’Arno.

Arno che  attende i camminatori a Subbiano, che si estende sulla riva sinistra del fiume ed è nota come la “porta del Casentino”.

Un ponte sulle acque del fiume collega il borgo a Capolona.

 

_ TAPPA 4: Subbiano – Capolona – Arezzo

  • Lunghezza: 20.3 km
  • Dislivello: + 410 m – 390 m
  • Terreno: 57% sterrato; 43% asfalto

Si tratta di una tappa lunga ma pianeggiante.

Camminiamo accompagnati dal corso dell’Arno per poi dirigerci nella campagna aretina.

Da Subbiano si attraversa il fiume per spostarsi sulla sponda opposta nel comune di Capolona.

Raggiungiamo Pieve a Sietina, il cui nome è di origine etrusca: qui venne eretto infatti tempio dedicato al dio Satres (Saturno).

La pieve romanica conserva invece affreschi del Trecento.

riprendendo il cammino si oltrepassa il fiume a Giovi, e lo si lascia alle spalle per inoltrarsi nel paesaggio di campi coltivati e uliveti tipico dell’aretino.

E proprio Arezzo ci accoglie con porta San Biagio, l’accesso tra le mura che subito dopo ci offre la vista della Basilica di San Domenico.

La città è un vero capolavoro di storia e arte.

Di origine etrusca, fu anche centro romano strategico, ma è oggi nota per il suo centro storico medievale, tra i più belli e meglio conservati della toscana.

Cuore della città è Piazza Grande, circondata da splendidi palazzi, tra cui il celebre Palazzo delle Logge del Vasari, con le caratteristiche botteghe sotto il portico.

 

_ TAPPA 5: da Arezzo a Pieve di Sassaia

  • Lunghezza: 17.5 km
  • Dislivello: + 511 m – 441 m
  • Terreno: 46% sterrato; 54% asfalto

Arezzo meriterebbe una visita di almeno uno o due giorni, per godere dei suoi gioielli storici, ma anche dei sapori unici della sua gastronomia.

Dai palazzi alle chiese alla botteghe, tutto ad Arezzo profuma di bello e di buono.

Aglione della Valdichiana, Ph.: vetrinatoscana.org

Tra le cose da on perdere assolutamente: la Piazza Grande con i suoi palazzi governativi e nobiliari e le caratteristiche botteghe; la pieve di Santa Maria, capolavoro del romanico.

La chiesa di San Francesco conserva uno dei capolavori dell’arte italiana, la leggenda della vera croce di Piero della Francesca, merita una visita anche il Duomo, di aspetto gotico ma di origini duecentesche.

Lasciato alle spalle il grande patrimonio artistico di Arezzo, questa tappa si avventura, camminando tra boschi di querce e uliveti, nella Valdichiana.

Subito fuori Arezzo l’itinerario tocca il Santuario di Santa Maria delle Grazie, con il suo splendido portico ispirato allo Spedale degli Innocenti del Brunelleschi.

In questa tappa, la Via Romea Germanica ci conduce nella natura della Valdichiana: boschi silenziosi si alternano a  pievi e castelli lungo un itinerario che, secondo la tradizione, fu quello percorso da Annibale prima della battaglia del Lago Trasimeno, fino alla Pieve di Sassaia.

la Pieve, edificata nell’anno mille, oggi è adibita a ostello per pellegrini.

 

_ TAPPA 6: da Pieve di Sassaia a Cortona

  • Lunghezza: 17.5 km
  • Dislivello: + 511 m – 468 m
  • Terreno: 48% sterrato; 52% asfalto

Dalla Pieve di Sassaia raggiungiamo Castiglion Fiorentino, borgo medievale dal cuore etrusco.

Torre del Cassero, Castiglion Fiorentino, Ph.: Giancarlo Brunelli

Il loggiato cinquecentesco di fronte al Palazzo Comunale è un vero e proprio balcone architettonico da cui affacciarsi per godere il panorama della Valle.

Il cammino continua tra magnifiche vedute della Valdichiana fino a Cortona.

Di origine etrusca, è una città ricca di musei e opere d’arte.

Oltre a camminare tra le sue stradine e curiosare tra le botteghe suggeriamo una visita al Museo dell’Accademia Etrusca, al Parco archeologico e al Museo Diocesano, che custodisce, tra gli altri tesori d0arte, l’Annunciazione del Beato Angelico.

 

_ Tappa 7  da Cortona a Pozzuolo

  • Lunghezza: 25.1 km
  • Dislivello: + 180 m – 320 m
  • Terreno: 55% sterrato; 45% asfalto

Dalla piazza centrale di Cortona scendiamo fino a incontrare la Pieve di San Michele Arcangelo, originariamente chiesa ariana, ricostruita nel XII secolo.

Siamo nell’ultimo tratto della Via Romea Germanica in Toscana.

A breve distanza del Lago Trasimeno, entriamo in Umbria per raggiungere il borgo medievale di Pozzuolo, a circa 8 km da Castiglion del Lago.

 

Cosa visitare:

_ Il passo dell’Alpe Serra:  Un passo suggestivo sia dal punto di vista storico che naturalistico. Da qui la vista si apre sul tipico paesaggio toscano, un vero sogno per i viaggiatori.

_ Il Casentino: Borghi e monasteri immersi nel silenzio di antiche foreste . Tra le rocce delle sue montagne si trovano le sorgenti dell’Arno.

_ Arezzo: Antichissimo centro di origine etrusca, Arezzo è uno scrigno di tesori: dalla Piazza Grande con i suoi palazzi alla pieve di Santa Maria; dalla chiesa di San Francesco che custodisce la Leggenda della vera croce di Piero della Francesca al Duomo di origini duecentesche.

_ Cortona: Natura, storia, tradizioni e gastronomia. Camminando tra le sue stradine si respira la Toscana più autentica. Custode di un prospero passato etrusco è un borgo medievale ricco di arte, storia e luoghi della fede.

_ La Valdichiana: Colline e pianure regalano ai viaggiatori panorami rilassanti e indimenticabili. Qui ha origine anche la Chianina, la razza bovina famosa in tutto il mondo, simbolo di questa terra fertile e delle sue tradizioni rurali.

 

Informazioni utili:

_ Scopri i dettagli e la mappa dell’itinerario sul sito Visit Tuscany:

Scopri l’Atlante dei cammini Toscani:

 

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