Via Romea Strata in Toscana: in cammino sulle orme dei pellegrini medievali

Un cammino di 100 chilometri in 6 tappe, un itinerario nella storia, nella cultura e nella natura della Toscana. La Via Romea Strata, utilizzata dai pellegrini in arrivo dall'Europa centro-orientale, ci conduce alla scoperta di Pistoia, Fucecchio, San Miniato e delle terre di Leonardo tra pievi romaniche e borghi medievali, immersi nella natura toscana

29 aprile 2022 - 13:02

Via Romea Strata: un cammino medievale tra storia, natura e spiritualità

La Via Romea Strata fu il più importante itinerario medievale per i pellegrini che dall’Europa Centro orientale intendessero recarsi a Roma.
Un lungo cammino che dal Mar Baltico, attraverso le regioni che corrispondono a Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria, valicava le Alpi ed entrava in Italia attraverso il Tarvisio.

Come nel caso di altre vie di pellegrinaggio, anche la Via romea Strata non era percorsa soltanto per finalità spirituali.


Fu un’ importante via commerciale per il trasporto di sale, ferro e seta, ma vide anche il passaggio di soldati e diplomatici, indaffarati a risolvere questioni militari e politiche assai frequenti, durante la burrascosa storia europea.

Per i pellegrini era un’asse importante per raggiungere la Francigena e quindi intraprendere una delle tre cosiddette peregrinationes maiores. Non solo Roma, ma anche Gerusalemme e Santiago di Compostela.

Oggi la Via Romea Strata è un itinerario di trekking, che ripercorre il tratto toscano dell’antica, quello seguito dai pellegrini in arrivo dall’Abbazia di Nonantola.

Lungo il tragitto di 100 chilometri in 6 tappe da percorrere in 6 giorni, ci s’immerge nel cuore della campagna toscana, visitando borghi legati alla tradizione del pellegrinaggio medievale: da Pistoia, non a caso nota nell’età di mezzo come Santiago minor, a Fucecchio e alle terre di Leonardo, dalle colline del Montalbano fino all’arrivo a San Miniato.

Un viaggio lento nella storia, nella natura, nel gusto e nella cultura della Toscana.

 

Le tappe della Via Romea Strata

 

_ TAPPA 1: da Capanno Tassoni (Fanano) a Cutigliano (Abetone Cutigliano)

  • Lunghezza: 13.5 km
  • Dislivello: + 410 m – 1034 m
  • Terreno: 77% sterrato; 23% asfalto

Una tappa tra i crinali appenninici che conduce il camminatore dall’Emilia alla Toscana. Punto di partenza, sul versanete modenese, è il Capanno Tassoni.

Si sale al passo di Croce Arcana, il punto più alto della Romea Strata. Da qui si gode di una vista impagabile, che raggiunge le Alpi e le Apuane.

Il Palazzo dei Capitani a Cutigliano

Presente sul passo anche un memoriale alle alle vittime della Seconda guerra mondiale, in ricordo delle feroci battaglie che si combatterono su queste montagne.

Scendiamo quindi a Doganaccia, importante centro per attività sportive invernali, e poi al lago di San Gualberto, da dove imbocchiamo un sentiero immerso tra boschi di abeti e faggi, noto come Sentiero dei Funghi e possiamo bem immaginare perché.

A Cutigliano ammiriamo il centro storico medievale, con il Palazzo dei Capitani della Montagna, dalla facciata coperta di stemmi in pietra e terracotta policroma, la loggia dei Capitani con la colonna del Marzocco e la chiesa della Madonna di Piazza.

Raggiungiamo infine la Chiesa di San Bartolomeo, meta della tappa, che ospita opere d’arte del XVI e XVII secolo.

_ Cosa vedere:
Il Palazzo dei Capitani della Montagna a Cutigliano

 

TAPPA 2: da Cutigliano (Abetone Cutigliano) a Pontepetri (San Marcello Piteglio)

  • Lunghezza: 23.1 km
  • Dislivello: +634 m – 644 m
  • Terreno: 47% sterrato; 53% asfalto

Dalla chiesa di San Bartolomeo raggiungiamo il sentiero che conduce a Lizzano che ospita e la la più antica della pieve della montagna pistoiese, Santa Maria Assunta.

Altra pieve romanica dell’XI incontriamo a San Marcello Pistoiese.

San Marcello, il ponte sospeso, Ph.: visittuscany.it

Si giunge quindi alla vecchia stazione di Limestre, punto di partenza della ciclopedonale realizzata sul vecchio tracciato della Ferrovia Alto Pistoiese, dismessa nel 1965.

Le grandi lettere rosse del progetto Segnavie, intervento di land art realizzato in occasione del 70° anniversario delle Norme di Maresca, accompagnano lungo il cammino.

Si raggiunge quindi Gavinana, dove si può visitare l’Ecomuseo della montagna pistoiese.

A Maresca, troviamo invece la suggestiva Ferriera della Toscana, visitabile, mentre a  Campo Tizzoro, che ositò per un secolo gli stabilimenti della Società Metallurgica Italiana, oggi si possono visitare il museo e i rifugi antiaerei, tra i più estesi d’Europa.

Il Museo del ferro, è invece a Pontepetri, poco prima della meta finale della tappa a Panche, antico luogo di accoglienza per pellegrini e viandanti.

_ Cosa vedere:
San Marcello Piteglio
Museo e rifugi antiaerei di Campo Tizzoro
La Ferriera della Toscana a Maresca

 

_ TAPPA 3: da Pontepetri (San Marcello Piteglio) a Pistoia

  • Lunghezza: 18.1 km
  • Dislivello: +262 m – 864 m
  • Terreno: 51% sterrato; 49% asfalto

Ci incamminiamo da Pontepetri costeggiando il Reno per poi salire lungo il sentiero che arriva a Pian di Giuliano.

Dopo un breve tratto sulla strada panoramica, imbocchiamo il sentiero fino a Pitornecca Alta e Le Grazie.

Gli uliveti e le colline si sostituiscono gradualmente ai boschi e alle valli della montagna pistoiese.

La Cattedrale di San Zeno a Pistoia, Ph.: visittuscany.it

Lungo il cammino incontriamo una delle più antiche pievi del territorio, quella di San Giovanni Battista, già menzionata nel diploma di Ottone III del 26 febbraio 991.

Tra sentieri e sterrato e sterrate raggiungiamo Lizzanello, Piazza e Gello, per proseguire sulla ciclopedonale dell’Ombrone pistoiese, fino ad entrare a Pistoia e raggiungere la cattedrale di San Zeno.

La cittadina è un centro storico di pellegrinaggio, è infatti nota come come “Santiago minor”, con riferimento a Santiago di Compostela, perché conserva dalla metà del XII secolo una reliquia di San Giacomo Apostolo.

Un cippo in Piazza Duomo testimonia il legame che unisce le due città.

_ Cosa vedere:
La Cattedrale di San Zeno a Pistoia
I musei di Pistoia
3 itinerari spirituali a Pistoia

 

_ TAPPA 4: da Pistoia a San Baronto (Lamporecchio)

  • Lunghezza: 18.7 km
  • Dislivello: +673 m – 407 m
  • Terreno: 38% sterrato; 62% asfalto

Si esce da Pistoia e si e attraversa l’Ombrone fino all’altezza di Pontelungo, da dove saliamo sulla via di Vinacciano fino alla chiesa dei Santi Pietro e Girolamo.

Proseguendo incontriamo le rovine del quattrocentesco Convento di Santa Maria delle Grazie.

Lamporecchio, Ph.: visittuscany.it

Il sentiero continua immerso nel bosco fino al crinale del Montalbano per proseguire su asfalto e mulattiere fino a Mongherino e poi a San Baronto.

Baronto era, secondo la tradizione, un monaco giunto qui nel VII secolo dall’abbazia francese di Reghereto

Nell’XI secolo vene costruito un oratorio attorno alla sua tomba, cnsacrato mel 1018.

Ancora oggi possiamo visitare la cripta pre-romanica, a cinque navate con tre absidi e separate da colonne.

_ Cosa vedere:
Camminare nel Montalbano tra ville e castelli
Empolese e Valdelsa

 

_ TAPPA 5: da San Baronto (Lamporecchio) a Fucecchio

  • Lunghezza: 26.1 km
  • Dislivello: +435 m – 744 m
  • Terreno: 52% sterrato; 48% asfalto

Da San Baronto si raggiunge la Torre di Sant’Alluccio.

Interessante notare che fu uno dei punti indicati da Leonardo da Vinci nella sua mappa della Toscana di nord-ovest (carta RL 12685 di Windsor).

Si prosegue dunque sullo sterrato fino ad Anchiano con la Casa Natale di Leonardo, con un percorso virtuale sulla sua storia e le sue opere.

Il Museo Leonardiano a Vinci, ph.: visittuscany.it

Si arriva a Vinci, il celebre borgo medievale di Leonardo. Nel castello dei Conti Guidi da non perdere il Museo Leonardiano.

Ma l’intero centro storico è dedicato al genio toscano: L’uomo di Vinci di Mario Ceroli, Il cavallo di Leonardo di Nina Akamu, le sculture di Mimmo Paladino in Piazza de’ Guidi.

Proseguendo oltre Vinci giungiamo alla Villa Medicea di Cerreto Guidi, patrimonio mondiale dell’Umanità, voluta da Cosimo I de’ Medici nel 1556. Oggi ospita il Museo Storico della Caccia e del Territorio.

Non lontano da qui, la Pieve di San Leonardo custodisce il fonte battesimale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia, datato al 1511.

Si raggiunge infine Fucecchio, punto di intersezione con la Francigena, che ospita il Castello Salamarzana e l’Abbazia di San Salvatore, entrambe volute dai Conti Cadolingi nel X secolo.

_ Cosa vedere:
Il Museo Leonardiano a Vinci

La Villa Medicea a Cerreto Guidi

 

_ TAPPA 6: da Fucecchio a San Miniato

  • Lunghezza: 9.7 km
  • Dislivello: + 133 m – 27 m
  • Terreno: 29% sterrato; 71% asfalto

L’ultima tappa coincide con l’itinerario della Francigena nel tratto da Fucecchio a San Miniato.

L’itinerario breve e il dislivello praticamente nullo consentono di approfondire la visita dei due borghi medievali.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta a San Miniato, ph.: Gettyimages/Zummolo

Fucecchio era un vero e proprio rocevia per i pellegrini medievali, he arrivavano da nord utilizzando la Via Romea Nonantolana o la Via Francesca della Sambuca per poi proseguire verso Roma sulla Francigena.

Un altro itinerario prevedeva invece la navigazione del Padule di Fucecchio dall’allora porto di San Donnino ad Altopascio.

Si parte da Piazza Vittorio Veneto, dietro la ollegiata per proseguire fino al ponte sull’Arno sulla via Sanminiatese fino a giungere a San Miniato.

Il borgo è di orgine longobarda, tanto he nel Medioevo era nota come San Miniato al Tedesco.

Come Fucecchio, fu un importante luogo di transito sulla Francigena, tanto che Sigerico la menzionò espressamente nel viaggio di ritorno da Roma a Canterbury.

Da non perdere la visita alla Rocca di Federico II di Svevia, alla Torre di San Miniato, alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, il Convento di San Francesco.

_ Cosa vedere:
La Rocca di Federico II di Svevia 
La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio

 

Cosa fare

_ Passo di Croce Arcana: cammino con vista – Un passo storico, uno dei simboli della Via Strata, da cui godere di una vista indimenticabile dalle Appennini alle Alpi, fino alle Apuane.

_ Cutigliano e la montagna pistoiese: arte, musei e natura – La montagna pistoiese custodisce perle di civiltà e arte: il Palazzo dei Capitani della Montagna e la Chiesa di San Bartolomeo a Cutigliano, la Pieve di Santa Maria Assunta a Lizzano e quella romanica a San Marcello Pistoiese.

E poi i musei: quello della Montagna a Gavinana e quello del Ferro a Pontepetri.

Per gli appassionati di bici da non perdere la ciclopedonale sul percorso della vecchia Ferrovia dell’Alto Pistoiese tra Limestre e Campo Tizzoro.

_ Pistoia, la Santiago minor dei pellegrini medievali – La Via Romea Strata attraversa Pistoia, nota in età medievale come la Santiago minor, toccando le chiese principali che erano altrettanti riferimenti per i pellegrini, fino ad arrivare alla Cattedrale di San Zeno e al cippo jacopeo.

_ San Baronto e il Montalbano: l’idillio della natura – Camminare lungo il crinale del Montalbano fa immergere nella natura toscana più tipica, tra olivi e campi coltivati, nel silenzio che avvolge il sentiero fino alla chiesa di San Baronto.

_ Le terre di Leonardo da Vinci – Tutto parla di Leonardo ad Anchiano, con la casa natale del genio toscano, e a Vinci, col Museo Leonardiano e le opere dedicate nel centro storico, lungo il cammino.

_ Cerreto Guidi e il lascito dei Medici, Patrimonio dell’Umanità – Da non perdere la la Villa Medicea, patrimonio mondiale dell’Umanità, e la Pieve di San Leonardo che custodisce le opere di Giovanni della Robbia e del Giambologna.

_ Fucecchio, il borgo dei pellegrini – A  Fucecchio la storia racconta attraverso gli edifici e le chiese le vicende dei pellegrini medievali che passavano dal borgo.

Da vedere Palazzo Corsini, l’antica Abbazia di San Salvatore, la Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista. Per gli appassionati di natura da non perdere il Padule di Fucecchio, la più grande area umida italiana.

_ San Miniato, medioevo toscano – Camminare nelle vie del centro storico è come fare un viaggio nel tempo.

Da vedere: la Cattedrale, la Rocca di Federico II e la Torre di San Miniato, simbolo del paese. Per i gourmet: da provare il tartufo bianco, vanto del borgo.

 

Informazioni utili:

_ Scopri i dettagli e la mappa dell’itinerario sul sito Visit Tuscany:

Scopri l’Atlante dei cammini Toscani:

 

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