Dolomiti di Brenta: il sentiero delle Bocchette centrali
Il celeberrimo “Sentiero delle Bocchette centrali” non può essere improvvisato, occorre preparazione tecnica e il set da ferrata, anche per questo alpinisti ed escursionistipossono trovare la preziosa assistenza di esperte guide alpine locali, oltre a numerose baite e rifugi che costituiscono confortevoli punti d’appoggio.
I lavori per la costruzione di percorso iniziarono nel 1936 a cura della S.A.T. (la Società Alpinisti Tridentini).
I paesaggi che si possono godere seguendo il percorso sono di incredibile bellezza, la roccia, un ambiente selvaggio su cenge molto esposte ma sempre ottimamente attrezzate e la meraviglia delle guglie dolomitiche rendono questi itinerario duro ma ricco di emozioni.
Il sentiero
La prima parte del sentiero è dedicata a Otto Gottstein, appassionato alpinista e benefattore del Gruppo di Brenta, e inizia poco sotto la bocca di Brenta.
Dalla Bocca di Brenta (2552 m), poco sopra il Rifugio Tommaso Pedrotti (2491 m), inizia la “via Otto Gottstein”, formata da una serie di scale e una delle famose cenge che consentono di aggirare da ovest la Cima Brenta Alta.
Giunti alla Bocchetta del Campanile Basso (2620 m), le mete successive sono la Bocchetta del Campanile Alto e il pianoro della Sentinella – lungo la “via Arturo Castelli” – e quindi, attraverso un’altra cengia, la Bocchetta Bassa degli Sfulmini.
La successiva “via Carla Benini de Stanchina” segue un’altra cengia e oltrepassa le Torri degli Sfulmini, fino alla Bocchetta Alta degli Sfulmini.
Tappa successiva è l’aggiramento della Torre di Brenta (3014 m) dal suo lato sudorientale lungo la “via Bartolomeo Figari”.
Scale metalliche consentono l’accesso alla forcella Bocca Armi (2749 m), si scende poi dalla Vedretta degli Armi verso il Rifugio Alimonta (2580 m).
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