Trentino Alto Adige, Dolomiti, tre itinerari di trekking sull’Alpe di Siusi
Alpe di Siusi: 3 itinerari di trekking sulle Dolomiti
Chi ama il trekking in alta quota non potrà fare di programmare almeno una volta un itinerario all’Alpe di Siusiin Alto Adige.
Il motivo è presto detto: stiamo parlando dell’altopiano più grande di tutta Europa, che è situato a est rispetto a Bolzano e che – soprattutto – offre occasioni di svago e relax a tutta la famiglia.
È vastissimo, la sua superficie raggiunge i 70 chilometri quadrati ed è caratterizzato da una morfologia dolce e ondulata.
Sono presenti valli, boschi e ruscelli: tutto intorno si ergono splendide formazioni rocciose che nel 2009 sono state inserite dall’UNESCO nel Patrimonio Naturale dell’Umanità.
Gli amanti del trekking sceglieranno senza dubbio di dirigersi verso l’altopiano per provare un’esperienza davvero unica: qui la natura è davvero incontaminata, siamo infatti lontanissimi da caos e traffico.
È possibile programmare di prendere parte a diversi tipi di escursione, tutti caratterizzati da una vera e propria immersione nella bellezza.
Cambiano i livelli di difficoltà, ovviamente, proprio perché questa regione così bella dell’Alto Adige è adatta ad accogliere qualsiasi tipologia di appassionato.
Vediamo allora tre escursioni sull’Alpe di Siusi da prendere in considerazione per costruire l’itinerario perfetto:
- Puflatschrunde (Giro del Bullaccia);
- Tirser Alpl (Alpe di Tires);
- Schlern (Sciliar).
Giro del Bullaccia: trekking con vista sulle Dolomiti
Quello che offre il Bullaccia, altopiano dove è possibile fare un’escursione piuttosto tranquilla, è il punto panoramico più bello di tutta l’area. Un vero e proprio must per gli amanti del trekking.
La montagna pianeggiante che si alza sopra l’Alpe di Siusi può essere percorsa facilmente a piedi (non è corretto parlare di una vera e propria cima).
Questa escursione è molto adatta per essere fatta nei mesi estivi, dunque da giugno in poi: vediamo allora come procedere.
Si parte da Compaccio, dove è possibile arrivare con la funivia, per poi imboccare il sentiero A che conduce verso “Alpenvereinshütte” e che si snoda in salita.
Il percorso conduce lungo l’affascinante borgo del pianoro, in senso orario. Occorrerà poco più di un’ora per raggiungere – dopo un’ultima parte in salita – il punto che domina la scena, il più alto dell’altopiano.
Abbiamo accennato al fatto che il Bullaccia non sia una cima, nonostante questo è comunque presente una croce. Giunti a questo punto, sarà necessario imboccare il sentiero PU (Puflatschumrundung) per poi tornare verso la strada percorsa all’andata.
Alpe di Tires: natura e rocce millenarie
Altra escursione interessante da pianificare è poi quella all’Alpe di Tires. Un percorso abbastanza lungo e di difficoltà media, che richiede un tempo di percorrenza di circa 5 ore.
Si parte da Compaccio, sul margine ovest dell’Alpe di Siusi, per un’escursione di tipo circolare.
Dopo aver percorso per una ventina di minuti il sentiero 7, sarà la volta di fare una breve discesa per poi imboccare il sentiero 2 che va verso sud.
Le cose si fanno lentamente più complesse sui pendii della collina Grunser Bühel e della Punta d’oro.
Il sentiero 2 conduce rapidamente sulla Forcella di Denz, poi si prende la via per tornare verso Compaccio percorrendo la strada carrozzabile con il segnavia 4 e ancora il sentiero 7 che, in direzione nord, ci riconduce al punto di partenza (si passa dai prati).
Sciliar: le Dolomiti più selvagge
Il massiccio dello Sciliar offre scorci mozzafiato e panorami indimenticabili, soprattutto è possibile dedicarsi ad escursioni che consentono di fare fotografie e immortalare attimi di pura luce.
Ecco un percorso di circa 13 chilometri e di difficoltà maggiore che richiede un impegno di 5 ore. Da Castelrotto bisogna raggiungere e prendere la seggiovia per Spitzbühel.
Si prosegue sulla stradina 5 e si attraversano gli iconici pascoli, toccando alcune malghe. Si raggiunge infine il ruscello – siamo a circa 1800 metri – per poi incontrare il ‘sentiero dei turisti’ 1.
Lo si prende per risalire la china con una serie di serpentine, raggiungendo infine la vetta che si trova a 2564 metri (si può proseguire ancora verso nord, fino a raggiungere il margine davanti a punta Santer). Il rientro avviene poi sulla stessa via che è stata percorsa lungo l’andata.
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