La Val di Fiemme è decisamente una meta ideale per gli amanti dell’inverno, dello sport ma soprattutto delle splendide cornici naturalistiche.
Questa porzione di territorio, infatti, è circondata da due parchi naturali (tra i quali quello di Paneveggio) e dalle stupefacenti vette dolomitiche patrimonio dell’Unesco.
Si sta parlando del Corno Bianco, che domina il canyon altoatesino del Bletterbach, del Gruppo del Latemar, con le sue incredibili guglie, e le magnifiche Pale di San Martino.
Fiemme è riconosciuta anche come “La Valle dell’Armonia” per via dei suoi pregiati abeti di risonanza con cui si realizzano le tavole armoniche di pianoforti e violini un tempo molto apprezzate da Stradivari e, oggi, ricercate dai liutai di tutto il mondo.
C’è da dire, inoltre, che questa valle non si accontenta di respirare l’ossigeno generato da 60 milioni di alberi, ma si mette in gioco per conquistare diversi primati.
Oltre un terzo dei ventimila abitanti usa quotidianamente energia termica o elettrica proveniente da fonti alternative, fra cui due grandi centrali di teleriscaldamento.
Credit by: Agritur Piasina
Ma anche l’impianto fotovoltaico pubblico a terra più grande d’Italia (quello di Carano-Ville di Fiemme).
A partire dal 2003, la Val di Fiemme è stata la prima tra le valli trentine a eco-certificare le sue foreste.
Queste ultime, poi, sono gestite in modo oculato da un ente millenario, ovvero la Magnifica Comunità di Fiemme.
Proprio in questa valle, nel 2003, sono stati organizzati i primi Mondiali eco-certificati.
Da allora Fiemme ha continuato a ideare e promuovere scelte ambientali ecosostenibili, potenziando l’uso della bicicletta, organizzando giornate car-free e proponendo ai turisti vacanze sostenibili.
Si tratta dunque del posto ideale per chi vuole immergersi nella natura e passeggiarvisi intraprendendo una salutare ciaspolata.
Si comincia in direzione Passo Stue, raggiungibile in auto da Molina di Fiemme seguendo le indicazioni per Passo Manghen.
Lasciata la macchina pochi metri prima del Ponte Stue, in prossimità di un capitello, è necessario seguire la strada forestale 318 alla sinistra del torrente Stue.
Dopo un breve tratto lungo una strada incastonata in un bellissimo bosco d’abete rosso di circa un’oretta si raggiungerà una radura dove sorge la Malga Stue, punto dove si potrà scorgere in lontananza l’imponente cima del Montalon.
Foto d’archivio
Si prosegue sempre lungo la strada principale ignorando tutte le deviazioni.
Oltrepassando poi un’altra malga (Stue alta), si arriverà alla Malga Cazorga (tuttavia chiusa durante la stagione invernale), ultima tappa dell’escursione.
La fatica verrà ripagata grazie a un ambiente solitario e di rara bellezza, dove il colosso della Cima Stellune si erge imponente sulla testata della valle.
Si tratta di un itinerario lungo ma fattibile che si snoda interamente lungo una strada forestale ben segnalata.
Se avete voglia di fare tappa per assaporare qualche piatto tipico allora ecco qua un paio di posti:
Rifugio Passo Manghen
Chalet 44 Alpine Lounge
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