Pale di San Martino dal Monte Cavallazza, Lagorai - Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino
Se siete trekker di buona esperienza e avete intenzione di intraprendere un’avventura che duri al massimo una giornata allora il Trentino può essere il posto ideale.
Del resto, specie durante il periodo primaverile, i paesaggi sono davvero unici: la fioritura di meli e meravigliosi altri fiori di montagna aggiungono sicuramente un tocco pittoresco a territori che meritano di essere esplorati con una passeggiata.
A questi si aggiungono incredibili vedute d’alta quota e reperti storici tutti da scoprire come le trincee risalenti al primo conflitto mondiale.
Ph.: Trentinomarketing/Ben Wiesenfarth
Da Cima d’Oro fino al selvaggio Lagorai e alle Pale di San Martino, i sentieri sono numerosi e a tratti richiedono una forma fisica buona.
Ecco 4 itinerari panoramici di media difficoltà tra i più belli presenti in regione.
Boschi, malghe, distese fiorite di narcisi e peonie, trincee austroungariche e viste mozzafiato sul Lago di Ledro costellano il sentiero che porta a Dromaè e Cima d’Oro, che deve questo nome al colore dei suoi tramonti.
In questo angolo davvero unico della Valle di Ledro, infatti, storia, botanica ed escursionismo trovano il loro punto d’incontro.
Il belvedere di Dromaè è certamente un punto panoramico eccezionale su tutta la valle.
In una giornata limpida lo sguardo potrà spaziare dall’Adamello al Lago di Garda, da Tremalzo fino al Monte Corno.
Le trincee e i tunnel presenti lungo il percorso, invece, risalgono alla Prima Guerra Mondiale, quando la Valle di Ledro costituiva il fronte tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.
Per raggiungere questa passeggiata sarà necessario seguire le indicazioni stradali fino alla località di Mezzolago dove imboccherete Via San Michele.
Una volta parcheggiata l’auto nel parcheggio della via dovrete imboccare il sentiero SAT 453.
Ph.: Trentinomarketing/Carlo Baroni
Dopo un breve tratto, abbandonerete il sentiero per imboccare la strada forestale sulla destra.
Si prosegue quindi sul sentiero botanico che si ricongiunge alla strada forestale, dalla quale ci si trova in ottima posizione per ammirare il panorama circostante.
Anziché proseguire ulteriormente sulla forestale, si segue il sentiero austroungarico che porta fino alla Cima d’Oro con la sua caratteristica croce.
Dalla cima dovrete poi scendere verso Bocca Dromaè seguendo il crinale fino a raggiungere la Malga Dromaè, i cui prati circostanti saranno pieni di narcisi e peonie.
Infine si riprende il sentiero SAT 453 per scendere verso la valle fino al punto di partenza.
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Questa piacevole escursione di 11 Km e circa 1000 metri di dislivello vi guiderà nell’alta Val Saènt, una delle valli più ricche di acqua, cascate, laghi, praterie alpine e larici centenari del Parco dello Stelvio e di tutto il gruppo Ortles-Cevedale.
Punto di arrivo dell’escursione è il Rifugio Saènt “Silvio Dorigoni”.
Quest’ultimo è collocato in un incrocio naturale fra quattro valli: la Val di Rabbi, la Val di Peio, la Val Martello e la Val d’Ultimo.
Si tratta di una base d’appoggio per le rispettive attraversate e per le scalate delle vette che lo circondano.
Ph.: Trentinomarketing/Giampaolo Calzà
Dal Rifugio Dorigoni si può infatti partire per intraprendere il giro dei Laghi Sternai.
In prossimità del rifugio si trova anche una magnifica falesia per l’arrampicata sportiva, così come altri percorsi e attività propedeutiche all’arrampicata.
Al ritorno si consiglia di scendere lungo il sentiero delle Cascate di Saènt, un trionfo di potenza e bellezza.
Il nuovo sentiero “Delio Pace”, collocato nel cuore del selvaggio Lagorai, si sviluppa, in parte, sui vecchi camminamenti militari della Grande Guerra che percorrono le forcelle e gli impervi crinali di Cima d’Ezze fino al Monte Slimber.
Il percorso è lungo 12 km e presenta circa 1000 metri di dislivello.
Tuttavia non presenta particolari difficoltà, anche se alcuni tratti un po’ esposti richiedono piede fermo e assenza di vertigini.
Ph.: Trentinomarketing/Arturo Cuel
Questo sentiero ora ha una segnaletica rinnovata e alcuni passaggi “critici” sono stati attrezzati con delle staffe (percorso E340A).
Giunti alla Forcella d’Ezze potrete osservare i numerosi resti della Prima Guerra Mondiale, interessati da un progetto di parziale e recente recupero.
Con quasi 13 Km di lunghezza e più di 1000 metri di dislivello, questo itinerario ad anello vi guiderà nel cuore dell’Altopiano delle Pale di San Martino.
Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino è situato nelle Dolomiti trentine e si sviluppa in territorio montano per 190 Kmq.
Comprende alcuni dei luoghi più belli e conosciuti delle Dolomiti: il Gruppo delle Pale di San Martino, la Val Venegia, la Foresta di Paneveggio, l’estremità orientale della catena del Lagorai e una parte della catena Lusia-Cima Bocche.
Le Pale di San Martino sono uno dei nove siti dolomitici riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio Naturale dell’Umanità.
Ph.: da Trentinomarketing
Le pareti delle Pale di San Martino si contrappongono alle rocce scure punteggiate di laghetti di origine glaciale del Lagorai e di Cima Bocche.
Più in basso si trovano le foreste di abete rosso e i pascoli delle malghe.
I corsi d’acqua formano ambienti fluviali di grande pregio con cascate, forre e piccoli laghetti.
L’escursione, in alcuni tratti, è particolarmente impegnativa per la presenza di un tratto di via ferrata, di conseguenza è consigliata a camminatori con una certa esperienza.
_Sul sito ufficiale di VisitTrentino i dettagli di tutti gli itinerari di trekking