Walking along the suspended bridge one can admire the canyon of the river Sass, no fees, Trentino Alto Adige, Italy.
In primavera ed estate un mare di fiori candidi avvolge borghi, pievi e castelli di questo territorio che da millenni collega idealmente le due anime dell’Europa, quella latina a sud e germanica a nord.
Qui sono passati popoli, eserciti, pellegrini e mercanti che hanno lasciato importanti tracce e testimonianze storiche sul territorio.
La mescolanza di tradizioni e lingue caratterizza la vita e l’aspetto dei paesi nonesi che, soprattutto nell’alta valle, hanno notevoli affinità linguistiche anche con il mondo ladino.
Quello che in pochi invece sanno è che questi altipiani nascondono capolavori naturali, costruiti dall’acqua, senza uguali riscontri, in così grande misura, in tutto l’arco alpino.
Questi territori si presentano come una successione di tre altipiani, separati da profonde gole e forre, sul fondo delle quali scorrono impetuosi corsi d’acqua.
Nel Quaternario i ghiacciai ricoprivano tutta la zona, e nel periodo estivo, scorrendo sotto il ghiaccio perenne, l’acqua di fusione trascinava con se ciottoli e sabbie abrasive, erodendo con forza la pietra di base.
Ph.: Gettyimages/DEA / C. GEROLIMETTO
Quando i ghiacciai si ritirarono, 15.000 anni fa, i torrenti della Val di Non correvano ormai profondamente incassati nelle rocce calcaree, per confluire nel grande anfiteatro dell’Anaunia.
Oggi quell’area è in gran parte occupata dal bacino artificiale di Santa Giustina.
Si tratta del più vasto del Trentino con 172 milioni di metri cubi d’acqua e una diga di sbarramento alta ben 152 metri che chiude la stretta gola formata dal Noce nella sua corsa verso la valle dell’Adige.
Oltre agli spettacolari canyon di Fondo e del Rio Novella, attrezzati con ardite passerelle che li percorrono a mezza costa tra impressionanti pareti di roccia, in Val di Non si possono percorrere numerosi itinerari alla scoperta di queste meraviglie naturali.
Questo facile itinerario permette un approccio interessante al mondo dei Canyon della Val di Non.
Una passeggiata a mezza costa nell’ampia spaccatura formata dal Rio Sass (che più a valle sarà protagonista nel Canyon di Fondo).
Un ambiente naturalistico di grande fascino.
Ph.: Gettyimages/Sigena Semmling / EyeEm
Da Fondo, si percorre la strada che costeggia il Lago Smeraldo, asfaltata per circa un chilometro e mezzo.
Lasciato sulla destra il parcheggio per il sentiero che porta alla palestra di roccia, la strada diventa sterrata.
Sale per un altro chilometro fino a un bivio che si segue a sinistra – con indicazioni Malga di Fondo – fino al parcheggio che si raggiunge appena superato il ponte in sasso e cemento sul Rio Sass.
Il sentiero parte a destra, prima del ponte, e percorre un primo tratto in leggero falsopiano nel bosco, molto scenografico, costeggiando il fiume.
Dopo una ventina di minuti di facile cammino, si può ammirare sulla destra orografica della valle una spettacolare cascata che ha creato un grande conoide di tufo, ricoperto di muschio.
Quest’acqua proviene da una sorgente chiamata Tòu de Clocès.
Da qui la strada sterrata, comoda e larga, sale con pendenza più accentuata fino ad un ponte, da cui si può ammirare un imponente scorcio di canyon che in questo si incassa tra pareti strapiombanti.
Attraversato il ponte, la strada sale ripida sul versante orografico destro tra un rado bosco di conifere, con spettacolari scorci naturalistici sulla forra.
Con un’ampia curva si arriva alla sommità del canyon, che si può ammirare in tutta la sua ampia prospettiva. Il ritorno segue in discesa lo stesso sentiero dell’andata.
Per maggiori informazioni sulla Val di Non e su come arrivarci, l’ente turistico del Trentino Alto Adige ha predisposto un sito apposito.
https://www.visitvaldinon.it/it
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